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Alla dialisi ci si va con la navetta dell’Azienda USL di Bologna

Conclusa la fase sperimentale durata 10 mesi del nuovo servizio di trasporto ed accompagnamento delle persone in trattamento dialitico, attivata in via sperimentale a luglio 2006 presso il Centro Dialisi dell’Ospedale Maggiore. Il servizio ora entra nella sua fase operativa.

1440 sono i trasporti che in un anno ha garantito la sperimentazione del nuovo servizio di navetta per il trasporto collettivo. Il progetto è stato coordinato dall’Azienda USL di Bologna, con la partecipazione dell’Azienda Ospedaliero Universitaria di Bologna, dell’ Associazione Italiana Emodializzati (ANED) con il contributo della Fondazione CATIS. Una persona in trattamento dialitico ha bisogno di effettuare in media 3 trattamenti alla settimana. Una quota rilevante di persone non completamente autosufficienti è stato fino ad oggi trasportata in ambulanza – con i prevedibili disagi che questo tipo di trasporto comporta – a causa della mancanza di una modalità alternativa di trasporto. Il trasporto collettivo riduce sensibilmente il numero complessivo di viaggi necessari, garantendo comunque ai passeggeri tutti gli standard di sicurezza tipici dell’ambulanza. L’operatore addetto alla guida del mezzo è infatti formato alle tecniche di soccorso, nella navetta è presente il defibrillatore semiautomatico, la radio è sintonizzata sulla frequenza del 118 così da essere sempre in contatto con la Centrale Operativa. Sulla base dell’esperienza raccolta è stata inoltre avviata la progettazione ex novo dei nuovi mezzi per il trasporto collettivo, che a breve saranno messi a disposizione dal CATIS per il trasporto delle persone in trattamento emodialitico.

Lo studio dei percorsi della navetta per il trasporto collettivo, gestito dalla Centrale Operativa 118 dell’Azienda USL consente inoltre l’ottimizzazione dei tempi di trasporto: durante la fase di sperimentazione è stato infatti possibile garantire una maggiore puntualità nell’orario di inizio del trattamento ed una partenza rapida verso il domicilio al termine dello stesso, riducendo peraltro in modo significativo l’impatto ambientale. Nell’immediato futuro il trasporto collettivo consentirà anche una maggiore disponibilità di ambulanze per l’impiego nei servizi di soccorso in emergenza.

Con l’ampliamento del parco automezzi per il trasporto collettivo sarà possibile estendere progressivamente il servizio di navetta oltre che al Centro dialisi dell’ospedale Maggiore anche agli altri centri cittadini, compresi quelli dell’Azienda Ospedaliera S. Orsola Malpighi. Nel prossimo futuro potranno fruire del servizio tutti le persone che pur non necessitando del trasporto in ambulanza, attualmente usano tale mezzo per mancanza di alternative, che si stimano essere oggi, nella sola città di Bologna circa 40. L’esperienza di trasporto collettivo avviata a Bologna è di assoluta avanguardia mondiale per l’ampiezza del territorio coperto,, per la complessità dell’organizzazione e della gestione dei mezzi e per il livello di integrazione operativa fra le aziende.

Solo nella città di Bologna nel 2006 sono stati effettuati 23.600 trasporti per persone in trattamento emodialitico, oltre 3000 in più rispetto al 2005 e addirittura oltre 9000 in più rispetto al 2004. Quasi tutti i trasporti, fino ad oggi, sono stati garantiti dalle ambulanze del 118 e da quelle delle associazioni di volontariato.
Complessivamente le postazioni dialitiche presenti sul territorio di Bologna e provincia (escluso il comprensorio di Imola) sono 116 suddivise in 13 centri dialisi: 5 centri a Bologna S. Orsola, Malpighi, Ospedale Maggiore, via Mazzacorati, via Montebello; i restanti in provincia: Casalecchio, Vergato, Castiglione dei Pepoli, Budrio, San Pietro in Casale, San Lazzaro di Savena, Loiano, Crevalcore.

Tutta l’attività di dialisi dell’Azienda USL di Bologna è gestita in convenzione con le due equipe nefrologiche dell’Azienda Ospedaliero – Universitaria di Bologna nel segno di una efficiente e collaudata collaborazione.
















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