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Le azioni della Regione per consumare meno acqua

“L’agricoltura emiliano-romagnola è pronta a fare la sua parte per risparmiare acqua con un programma in sette azioni che ci consentirà di ridurre il consumo irriguo di una percentuale anche maggiore di quella prevista a livello nazionale. Alcune azioni partiranno già da questa estate, le altre saranno comunque cantierate nel corso del 2007”.

Lo ha detto oggi a Bologna l’assessore regionale all’agricoltura Tiberio Rabboni presentando il pacchetto di iniziative messe a punto insieme con i Consorzi di bonifica, a partire dal Consorzio per il canale Emiliano-Romagnolo, per realizzare già da quest’estate un uso più attento dell’acqua in agricoltura, senza per questo danneggiare le colture.

“L’obiettivo – ha spiegato Rabboni – è di arrivare in tre anni a un risparmio oscillante tra il 10 e il 20% , maggiore dunque della quota prospettata a livello nazionale per l’agricoltura del 5%. Abbiamo l’ambizione di indicare un esempio di valore nazionale, per dimostrare che l’agricoltura di qualità si può fare anche consumando meno acqua. In Emilia-Romagna ci sono le condizioni per farlo”.
Il problema del risparmio idrico in agricoltura non riguarda tuttavia solo l’Emilia-Romagna. Rabboni – nel giorno in cui il Consiglio dei Ministri ha approvato la dichiarazione dello stato di emergenza per le Regioni del Centro-Nord – lo ha ricordato: “Nel bacino idrografico del fiume Po il prelievo a uso irriguo ammonta a 22 miliardi di metri cubi. Di questi solo 1,4 arrivano all’agricoltura emiliano-romagnola. Chiediamo che nella cabina di regia tra Ministeri e Regioni questo squilibrio tra regioni venga affrontato. Noi insomma stiamo facendo il massimo, ma su una quota minima di consumo”.
Massimiliano Pederzoli, presidente del Consorzio di bonifica per il Canale emiliano-romagnolo, ha ricordato la stretta collaborazione con la Regione sul fronte della ricerca e della sperimentazione, che ha permesso di mettere a punto svariati progetti che ora possono essere riprodotti in pieno campo. “Siamo l’unico ente – ha detto – che oltre a distribuire acqua all’agricoltura fa anche ricerca sul risparmio e sulle relative tecnologie e apparecchiature”.

Le azioni previste
La prima azione messa a punto dalla Regione in collaborazione con i Consorzi di Bonifica partirà già da questa estate e punta a un’ottimizzazione della gestione irrigua a fronte di eventuali crisi idriche. In questo caso infatti sono previsti tre diversi livelli di “rischio” – attenzione, preallarme e allarme – in base ai quali i Consorzi stessi adegueranno l’erogazione con opportune iniziative quali turni irrigui, priorità per le colture maggiormente idroesigenti, ecc.
Allo steso tempo verrà ampliato l’uso del sistema IRRINET, realizzato dal Consorzio di bonifica per il Canale Emiliano Romagnolo, a disposizione gratuita di tutti gli agricoltori della Regione tramite Internet, ma le cui segnalazioni possono essere ricevute anche sul proprio cellulare, tramite SMS. In pratica Irrinet avvisa gli agricoltori su quando e come è più opportuno irrigare, tenendo conto delle previsioni del tempo, dello stato vegetativo e delle condizioni del suolo. Ad oggi il risparmio è stato del 20% dell’acqua, pari a circa 50 milioni di metri cubi d’acqua l’anno.

“Il nostro obiettivo – ha detto Rabboni – è raddoppiare nel 2007 questo risultato”.
Partiranno inoltre entro il 2007 i 18 progetti finanziati in Emilia-Romagna dal Piano irriguo nazionale per l’adeguamento della rete di prelievo e di distribuzione dell’acqua. I progetti sono in capo ai Consorzi di bonifica e prevedono risorse per 124 milionio di euro. Tra essi alcuni sono di particolare importanza quali il potenziamento degli impianti di sollevamento di acqua dal Po nei punti strategici delle Pilastresi e di Pontelagoscuro (in provincia di Ferrara).
La Regione sta anche mettendo a punto un bando per cofinanziare impianti irrigui a maggiore efficienza, con un contributo pari al 30% dell’importo complessivo. A disposizione ci sono risorse per 1,35 milioni di euro, che permetteranno di intervenire su circa 350 imprese agricole. Tale bando sarà propedeutico agli aiuti previsti a questo proposito dal Piano regionale di sviluppo rurale 2007-2013.
Sempre Il Piano di sviluppo rurale prevede risorse per realizzare piccoli invasi aziendali per lo stoccaggio di acqua in previsione dei periodi di siccità.
Rabboni ha anche illustrato due iniziative al nastro di partenza sul fronte della ricerca e della sperimentazione di nuove tecnologie. La prima riguarda l’applicazione pilota a 100 aziende agricole del sistema “Solardrip” – una novità di livello nazionale messa a punto dal CER con finanziamento regionale – che permette di unire risparmio idrico e risparmio energetico attraverso l’alimentazione fotovoltaica. Il progetto comunitario SAFIR invece, cui il CER partecipa, prevede il riutilizzo per l’irrigazione di acque reflue da processi depurativi. Verrà testato a Mezzolara di Budrio (Bologna) per irrigare pomodoro da industria e patata.
















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