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‘Il Sergente’ con Marco Paolini al Teatro Storchi di Modena

Il Sergente‘ è lo spettacolo che Marco Paolini ha preparato incamminandosi sulle parole e le pagine di uno dei libri più importanti del novecento italiano.

Al Teatro Storchi (dal 29 al 31 marzo ore 21, domenica 1 aprile ore 15:30) vibrano le intense pagine de ‘Il Sergente della neve’ di Mario Rigoni Stern scritto nel 1953, diario della spedizione di Russia, con descrizioni curate nei minimi dettagli delle trincee di neve dell’Armata Italiana, della ritirata e delle centomila gavette di ghiaccio.

Il contastorie Paolini, dopo l’impegno civile, porta in scena romanzi e poesie non riducendo lo spettacolo a un semplice adattamento, ma facendone una personale rilettura con le parole capaci di ripercorrere momenti di paura, fame, freddo e nostalgia di casa. Il racconto autobiografico dell’allora sergente Rigoni, impegnato nella sanguinosa campagna di Russia durante il secondo conflitto mondiale, è ambientato nell’inverno 1942-43 e affronta uno degli episodi più drammatici nella storia del nostro esercito: la ritirata dei soldati attraverso la taiga russa. Ormai allo sbando e circondati dall’Armata Rossa, i personaggi del racconto, reali e non di fantasia, cercano di sopravvivere durante la ritirata, passando da un villaggio all’altro con alterne fortune. Li guida un giovane sergente, che diventerà poi lo scrittore del romanzo. E proprio grazie alla sensibilità dell’autore, facciamo la conoscenza di esseri umani profondamente sconvolti dal conflitto, ma che mantengono fino in fondo la propria dignità. Rievocando a teatro una guerra di sessantanni fa, Paolini restituisce umanità alla guerra. Il suo teatro verità, come lo hanno definito, in bilico tra cronaca e narrazione gli permette un accesso privilegiato agli eventi che racconta, facendoli propri, tanto che l’attore di Belluno, nella Russia raccontata dello scrittore di Asiago ha voluto andarci. Sessant’anni dopo. Lungo quel Don, in quelle isbe, dentro le stesse tane. Dopo il suo impegno civile, durato anni, il grande affabulatore porta in scena romanzi, poesie. La letteratura diventa fonte d’ispirazione capace di far conoscere i grandi scrittori, in un contesto dove tempo e pazienza per leggere vengono spesso meno. Nel suo stile unico, Marco Paolini che ha portato in scena scandali e misteri, memorie e saghe generazionali, dopo aver sparso sulle platee infinite parole, fra sè e sè crede nell’emozione del silenzio.

















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