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Precisazioni Policlinico su boom tumori pelle

In riferimento all’articolo pubblicato oggi, 16.03.2007 sulla Gazzetta di Modena dal titolo “Tumori alla pelle: boom di nuovi casi” l’Azienda Ospedaliero – Universitaria di Modena desidera fare alcune precisazioni.


La corretta constatazione riportata nell’articolo del “boom di nuovi casi” di tumori alla pelle porta come ovvia conseguenza il fatto che sia incrementato negli ultimi mesi il numero di pazienti in lista di attesa. Dietro a questo aumento di casi di diagnosi sfavorevole certamente indotta dalle motivazioni ben descritte scientificamente dal prof. Alberto Giannetti, Direttore della Struttura Complessa di Dermatologia dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena, vi sono però ragioni e spiegazioni che rappresentano e depongono per la serietà e l’impegno profusi in questo campo dal Policlinico e dai professionisti che operano all’interno della Cli-nica.
Non bisogna dimenticare, infatti, che la Struttura Complessa di Dermatologia del Policlinico di Modena è il punto di riferimento unico a livello provinciale per la chirurgia dermatologica e che solo da un anno – per rispondere alla domanda di prevenzione della popolazione – è stata potenziata l’attività di diagnosi precoce delle lesioni pigmentate tramite videomicroscopia a sonda ottica, che svolta ora quotidianamente ha consentito di condurre approfonditi accertamenti su ben 3000 modenesi. Occorre altresì sottolineare che, anche nel carcinoma della cute, come per tutte le prestazioni chirurgiche, sono previsti percorsi preferenziali per i casi maggiormente urgenti: il sospetto melanoma (il tumore della pelle in assoluto più grave) è trattato entro 10-15 giorni con un’attesa, quindi, perfettamente in linea con i tempi previsti anche dalle linee guida a livello regionale.


Il numero di casi citato nell’articolo (500) si riferisce quindi a situazioni patologiche che pur suscitando comprensibile preoccupazione nei malati non possono in alcun modo alimentare allarme circa la capacità e tempestività di risposta che l’Azienda deve fornire.
La Direzione generale del Policlinico conferma di avere, infatti, tra le sue priorità la tempestiva soluzione del problema delle liste di attesa per la chirurgia dermatologica, un feno-meno legato – ripetiamo – al notevole aumento dell’attività ambulatoriale offerta.


Quest’anno l’Azienda Ospedaliero – Universitaria ha già deliberato un progetto di sviluppo e potenziamento della capacità di erogazione delle prestazioni dermatologiche. Da un lato l’Azienda si è impegnata – col trasferimento degli ambulatori chirurgici dermatologici nei nuovi locali al terzo piano – a mettere a disposizione degli operatori le migliori tecnologie possibili e degli utenti ambienti dotati di comfort adeguato. Dall’altro il Policlinico ha iniziato un potenziamento del personale infermieristico dedicato all’attività chirurgica ambulatoriale che, entro aprile, verrà raddoppiato. Questi interventi permetteranno, una volta a regime, di incrementare del 40% l’attività chirurgica dermatologica (questo significa che dalle 9 sedute settimanali che si tenevano sino allo scorso anno, si è già passati a 12 e, a regime, entro aprile, diventeranno 14) con l’obiettivo di riportare la lista di attesa ed il trattamento dei casi entro i limiti fisiologici e compatibili con gli obiettivi di efficienza che l’Azienda si è data. Inoltre sono in corso di valutazione da parte della direzione aziendale ulteriori correttivi che nelle prossime settimane potrebbero essere adottati per conseguire uno smaltimento più rapido della lista di attesa.


“E’ inesatto – ha commentato il dottor Stefano Cencetti, direttore generale del Policlinico – affermare che l’attività di libera professione sottragga risorse umane e strumentali all’attività istituzionale. L’attività intramoenia, infatti, viene svolta in ambulatori e strutture diverse e fuori dall’orario di servizio. Basti pensare che nel 2006 in tutto il Policlinico sono state fornite in attività libero professionale 31.000 visite/prestazioni ambulatoriali a fronte di oltre 2.500.000 visite/prestazioni ambulatoriali effettuate in regime istituzionale. Sempre nel 2006 sono stati effettuati n. 1.591 ricoveri in attività libero professionale a fronte di oltre 45.000 ricoveri istituzionali. La diffusione dell’attività libero-professionale intramoenia, dunque, costituisce un segmento molto ridotto rispetto alla mole delle prestazioni fornite dal Policlinico ed è ingenero-so verso i nostri medici anche solo adombrare il sospetto che le liste di attesa siano create artificiosamente, ad arte, per favorire il ricorso all’attività svolta a pagamento”.
















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