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Modena: piccole imprese, + 4,2% il risultato del 2006

Cinque trimestri consecutivi di crescita – l’ultimo il migliore di sempre – consentono di parlare davvero di anno d’oro per le piccole imprese modenesi. La produzione delle imprese fino a 50 addetti, infatti, nel periodo ottobre-dicembre 2006 si è attestata al +6,5%, addirittura – per una volta – al di sopra del dato medio provinciale che comprende anche le grandi industrie, che si è fermato (si fa per dire) al 5,8%.


Si tratta di un risultato davvero eccezionale, sia perché è il più alto dal 2003, cioè da quando CNA ha iniziato questa rilevazione, sia perché si tratta del quinto trimestre positivo consecutivo, una serie che ha permesso di superare anche i risultati del 2004.
Il dato dell’ultimo trimestre dell’anno ha consentito alle imprese sino a 50 dipendenti di segnare un aumento annuale della produzione, nel 2006, del 4,2%, addirittura un decimale in più rispetto al dato medio provinciale che comprende anche la grande industria (+4,1%). Ancora più marcata, tra i piccoli, la crescita della produzione media giornaliera: +5,2% (+4,9% il dato provinciale).

Aumenta il fatturato e cresce il mercato interno
Questi cinque trimestri di crescita si sono riflessi positivamente anche sul fatturato, che aumenta dell’8,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, segno che la forte domanda ha mitigato le pressioni al ribasso dei prezzi, fatto che ha consentito alle imprese di migliorare la propria redditività. Le prospettive, anche se è lecito ipotizzare un rallentamento della crescita nei prossimi mesi, appaiono comunque confortanti. Perché se è vero che rallentano, pur mantenendosi positivi, gli ordinativi esteri (dal +6,7% del terzo trimestre si passa al +1,8% del quarto), è altrettanto vero che si assiste ad una crescita degli ordini interni, che si attestano al + 3%.
Piccole meglio delle grandi
E per una volta le piccole aziende hanno fatto meglio delle grandi. In diversi parametri, infatti, le imprese con meno 50 dipendenti hanno superato il dato medio provinciale, che comprende anche l’industria, a dimostrazione del fatto che, come sempre, la aziende di piccola dimensione vengono dopo quelle più grandi nel ciclo economico, e che comunque è il distretto Modena, non tanto la classe dimensionale, a fare la differenza sul mercato globale.
Ancora una volta, come tre mesi fa, spiccano per crescita la metalmeccanica (+11%), e il biomedicale – ormai non più una sorpresa – che si attesta al +11,2. Ma il vero boom lo si registra nell’alimentare, che fa segnare una crescita davvero imperiosa: +11,8%, esattamente il doppio del dato medio provinciale, a testimonianza del fatto che in questo settore le produzioni “artigianali” godono di un maggior credito sui mercati.
Settori
Alimentare. Tendenzialmente l’ultimo trimestre dell’anno è sempre positivo per questo settore, in conseguenza delle festività natalizie che determinano un’impennata della domanda. Sicuramente, però, nel 2006 si è andati oltre alle aspettative. Particolarmente incoraggiante risulta la ripresa del mercato interno.
Maglieria. Continua la crisi di un settore che trae soprattutto dall’estero gli unici spunti di vitalità, come testimonia la quota delle esportazioni (10,9%) sul fatturato.
Abbigliamento. Evidente la differenza rispetto alla maglieria, che in questo trimestre ha avuto risultati incoraggianti, in modo particolare per ciò che riguarda il fatturato. Si tratta però di una ripresa con il fiato corto, almeno a giudicare dagli ordinativi.
Ceramica. Ripresa stiracchiata anche per la piccola impresa della ceramica, un’insieme peraltro poco numeroso di aziende, che però trae slancio dall’inusuale crescita dell’export. Il fatturato proveniente dai paesi esteri, infatti, passa dall’1,7% del terzo trimestre 2006 al +5% del quarto.
Prodotti in metallo. Il comparto che rappresenta la parte meno “raffinata” della metalmeccanica (carpenteria metallica in genere) conferma i segnali di crescita che arrivano anche dal mercato interno. In questo caso, la competitività passa attraverso la specializzazione produttiva.
Macchine ed apparecchi meccanici. Al di là dell’eclatante 11% ottenuto in termini di aumento della produzione, è il “peso” di questo settore – trasversale a tutti i distretti della provincia – a dare importanza alla performance ottenuta dalla meccanica, che non a caso è tra i pochi ad aumentare ulteriormente la quota export – già elevata – del fatturato, che si attesta al 30,2% (il dato medio del settore è, invece, del 48%). Questi successi testimoniano come la meccanica rimanga il comparto più innovativo e competitivo del manifatturiero modenese. E c’è da separare che l’ulteriore balzo della redditività sia foriero di una politica di ulteriori investimenti – non solo in macchinari – da parte degli imprenditori.
Biomedicale. Non è da meno – rispetto alla meccanica – il biomedicale, che continua la sua crescita in doppia cifra. Buona si mantiene anche la redditività. A questo proposito va osservato che più di un quarto (il 25,7%) di quanto prodotto dalle piccole imprese del settore finisce all’estero.
Mezzi di trasporto. Tiene anche questo comparto, peraltro legato alla meccanica. Poco propenso all’esportazione, almeno per le piccole imprese (1,6% contro il 57,3% complessivo, valore che risente dell’attività delle grandi marche), il settore trova conferme incoraggianti dall’andamento degli ordinativi interni e dalla crescita della redditività.
Apparecchiature elettriche ed elettroniche. In crescita sia rispetto ad un anno fa che sul terzo trimestre questo settore, sempre più importante per la nostra economia. Si tratta di imprese alle quali guardare con attenzione, anche in considerazione della loro portata tecnologica.

Considerazioni Cna
Al di sopra di ogni aspettativa. Così potrebbero essere definiti i risultati del 2006 per le piccole imprese modenesi.
“Risultati – rileva Luigi Mai, Presidente della CNA Modenese – che testimoniano due cose. Innanzitutto che quanto fatto sinora per il sostegno dell’economia espressa dal nostro territorio non sia tutto da buttare. Ma i dati del 2006 dimostrano una volta di più come la piccola impresa abbia la stessa importanza dell’industria. Credo occorra acquisire la consapevolezza che queste due categorie dimensionali hanno la stessa dignità. Ma, soprattutto, credo sia importante rilevare come queste due realtà già oggi esprimano nei fatti una forte sinergia”.
“Parlo di fatti perché sul nostro territorio operano già 164 gruppi di imprese, il 43% di proprietà di imprenditori locali. Imprenditori che, assieme al rimante 57%, per più della metà in mano a capitali esteri, hanno già saputo fare tesoro di quella formidabile forza rappresentata dal sistema di relazioni spontanee espresse dal nostro territorio”.
“E’ questa sinergia a dare competitività al nostro sistema economico, ed occorre intervenire in sede istituzionale per rispondere alle esigenze comuni e particolari. Per quanto riguarda le piccole imprese – continua Mai – queste continuano ad essere l’internazionalizzazione, l’innovazione, la ricerca, la formazione e la disponibilità di personale qualificato”.
Secondo il presidente di Cna è, quindi, necessario fare proprie queste considerazioni ed agire per sostenere tutte le imprese. “E per farlo – conclude Mai – serve un tavolo di confronto che riunisca le componenti economiche così da sfruttare al meglio società operative come Democenter-Sipe, che crediamo possa rappresentare un modello di concentrazione degli sforzi unitari di grande e piccola impresa. Un modello che sarebbe utile in altri ambiti, ad esempio quello creditizio”.
Per ciò che riguarda le attese, mentre la crescita pare ben avviata anche per ciò che riguarda il primo trimestre del 2007, qualche dubbio in più permane per il resto dell’anno, condizionato dalle incertezze relative all’andamento del mercato statunitense e, soprattutto, al rapporto euro-dollaro che potrebbe ostacolare le nostre importazioni. Appaiono comunque confortanti le stime circa l’economia tedesca, da molti prevista in crescita sino al 2010, anche se l’economia globale è sempre più in balia di cambiamenti di tendenza repentini e poco prevedibili.
















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