L’ha accusato di averlo tradito dando il suo nome alla polizia di Bologna e per questo lo ha sequestrato e torturato per ore assieme ad un amico. Solo l’arrivo di una terza persona, ha posto fine alle torture concedendo all’uomo la libertà.
E’ successo la scorsa notte a Bologna quando la vittima, un marocchino di 19 anni, clandestino, seduto davanti ad un bar di S. Vitale, è stato raggiunto da un tunisino di 32 anni e da un suo amico.
Da qui i tre si sono diretti in un appartamento della vicina via Sant’Apollonia dove il marocchino è stato legato e seviziato con un coltello. Solo l’arrivo di un terzo magrebino, dopo alcune ore, ha posto fine alle torture.
Sceso in strada il marocchino ha incominciato a gridare aiuto e poco dopo sul posto sono giunti il 118 e il 113 che hanno chiarito l’accaduto. Attraverso le foto segnaletiche la vittima ha riconosciuto il suo carnefice, un tunisino che qualche giorno prima era stato fermato casualmente dal poliziotto di quartiere in via S. Vitale che lo aveva denunciato perchè sprovvisto di documenti e in possesso di un coltello.
Ora l’aggressore è ricercato per sequestro di persona, lesioni e rapina in concorso con ignoti: prima di liberare la vittima le ha portato via 40 euro e un telefono cellulare. Il malcapitato, invece, è stato giudicato guaribile in 7 giorni per numerosi tagli all’addome.
