Rivolto all’infanzia il programma di iniziative dal titolo “Cinema ed Educazione. Un incontro per quattro variazioni sul tema”, che la facoltà di Scienze della Formazione e la facoltà di Scienze della Comunicazione e dell’Economia dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia significativamente organizzano per sottolineare la centralità di questo momento della vita.
Si inizia domani, martedì 23 gennaio, alle ore 16.00 presso la Mediateca dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, Ex Caserma Zucchi (Via Allegri, 9) a Reggio Emilia.
Al centro dell’appuntamento la presentazione di un protocollo d’intesa tra la facoltà di Scienze della Formazione, la facoltà di Scienze della Comunicazione e dell’Economia col Cineclub Reggio (FEDIC) – Reggio Film Festival. Le finalità ed il significato di questa esperienza saranno chiariti da Alessandro Scillitani, direttore artistico del Reggio Film Festival.
Nel corso della giornata sarà presentato anche un altro importante progetto: la costruzione di un archivio web dedicato ai cortometraggi sui bambini, che verrà illustrato dal prof. Tommaso Minerva, responsabile del Centro e-learning d’Ateneo.
Altro tassello dell’approccio che valorizza la partecipazione dell’Ateneo alla cultura dell’infanzia sarà rappresentato dal lancio del concorso “Non uno di meno. Per un’educazione contro l’esclusione”, riservato agli studenti universitari delle due facoltà, che su iniziativa del prof. Antonio Gariboldi saranno sollecitati alla produzione di cortometraggi dedicati ai bambini e all’educazione. Collateralmente all’esposizione del concorso sarà proiettato un video realizzato da Alessandro Mainini.
In questo ambito sarà anche ufficialmente presentato il volume del prof. Luciano Cecconi, “I bambini nel cinema. Rappresentazioni dell’infanzia nella storia del cinema”, che sarà oggetto di una discussione che vede la presenza, assieme all’autore, di Benedetto Vertecchi e della prof.ssa Roberta Cardarello.
La ricostruzione della storia dell’infanzia si è basata su una pluralità di fonti che vanno dal romanzo al diario, dalla pittura alla scultura. Tali fonti, anche se in modo e in misura diversi, hanno contribuito ad aumentare la conoscenza che oggi abbiamo degli ambienti in cui, nel passato, il bambino è nato e cresciuto, e delle relazioni che lo hanno legato ai genitori, agli adulti e alle istituzioni. A queste fonti consolidate che rappresentano un insieme finito che rischia di condurre la ricerca storica ad una posizione di stallo si deve aggiungere il cinema grazie al quale si può essere in grado di consentire l’osservazione del bambino in un contesto più ampio.