Commemorazione di Cgil, Cisl e Uil provinciali martedì 9 gennaio del 57° anniversario dell’eccidio delle Fonderie Riunite, dove il 9 gennaio del 1950 furono uccisi dalla polizia 6 operai durante la manifestazione per la riapertura della fabbrica.
L’appuntamento è alle ore 9 davanti al cippo dei caduti presso le ex Fonderie in zona Crocetta.
I segretari di Cgil, Cisl e Uil e le Autorità cittadine deporranno corone di alloro in commemorazione dei 6 operai – Angelo Appiani, Renzo Bersani,
Arturo Chiappelli, Ennio Garagnani, Arturo Malagoli e Roberto Rovatti – che morirono sotto i colpi della polizia durante lo sciopero generale
proclamato dalla Camera confederale del lavoro per chiedere la riapertura della fabbrica, contro la serrata e i licenziamenti massicci decisi dalla
direzione delle Fonderie.
I fatti del 9 gennaio 1950 per la loro drammaticità segnano il culmine di un clima conflittuale nelle fabbriche e nei luoghi di lavoro in provincia
di Modena e in tutto il paese nel primo decennio del dopoguerra. Un decennio caratterizzato dalla ripresa dell’offensiva padronale per
eliminare o limitare il più possibile i diritti e le conquiste dei lavoratori nell’Italia del dopo Liberazione.
L’eccidio dei 6 lavoratori e il ferimento di altri 200 (molti dei quali per paura di essere fermati non si presentarono agli ospedali) segna la
sproporzione tra la brutale repressione della polizia sostenuta da alcuni industriali modenesi e le rivendicazioni del sindacato e dei lavoratori per
il diritto alla libertà sindacale, la difesa delle Commissioni interne e del cottimo collettivo, il controllo del collocamento per ridurre la forte
disoccupazione degli anni postbellici.
Anche con il sacrificio di quelle vite umane e con quella dura stagione di lotte per i diritti dei lavoratori e delle lavoratrici, si avviò il
difficile cammino della costruzione della democrazia industriale e del civile convivere democratico nella nostra provincia.