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Anteverto: dinamismo e criticità nel distretto della Bassa

Si è riunito nei giorni scorsi, nella Sala Civica del Comune di Guastalla l’Osservatorio quadrimestrale Anteverto che ha preso in esame la situazione economico occupazionale del distretto della Bassa reggiana.

Presenti all’incontro, oltre all’Assessore provinciale al Lavoro Gianluca Ferrari, i rappresentanti degli Enti locali (Comune di Guastalla e Gualtieri), degli Enti di formazione (CFP Bassa Reggiana ed Ecipar), delle organizzazioni sindacali (Cgil e Cisl), la Camera di Commercio e il Carrefour europeo.

“Lo scenario emerso – ha commentato l’Assessore Ferrari a margine dell’incontro – non presenta emergenze particolari, ma nel complesso mostra alcuni elementi di criticità che ci preoccupano”.

Occupazione: i lavoratori in mobilità diminuiscono (sono in totale 265); i disoccupati crescono (da 1.734 del 2005 a 1.791) ma in percentuale minore rispetto al resto della provincia. Si segnala però un forte processo di espulsione delle donne dal mercato del lavoro (le disoccupate sono 1.158 e quelle in mobilità 181).
Incrocio domanda/offerta: negli ultimi 10 mesi le imprese hanno richiesto al Centro per l’impiego di Guastalla 307 lavoratori, per lo più non qualificati o con basse qualifiche; 1.767 le segnalazioni e 90 le assunzioni accertate.
Struttura produttiva: diminuiscono le imprese agricole e l’industria; segno positivo solo per le costruzioni, mentre il terziario negli ultimi 5 anni è rimasto fermo. Si segnala inoltre una leggera crescita delle imprese del comparto Moda (dovuta in gran parte all’ingresso dei laboratori cinesi). Sempre più aziende della Bassa vengono acquistate da multinazionali o da imprenditori di altre regioni.
Formazione professionale: il distretto della Bassa – dopo Reggio e la Val d’Enza – è tra quelli che maggiormente beneficiano di finanziamenti provinciali. Con 703.144,00 euro, al novembre 2006, sono stati finanziati 28 corsi di formazione (di cui 8 nel segmento della formazione di base, destinati non solo a giovani ma anche adulti, donne e ultra45enni).

“La Bassa sembra caratterizzarsi per una qualità del lavoro sempre più scarsa. Quando la competizione si gioca sulla quantità e sulla compressione dei costi piuttosto che sulla qualità e sull’innovazione c’è il rischio che il sistema possa entrare in crisi – ha affermato l’Assessore Ferrari – Se poi si allentano i legami con il territorio il rischio maggiore riguarda la situazione occupazionale di centinaia di lavoratori, soprattutto di quelli con le qualifiche più basse che sono la maggioranza, dal momento che proprio questa è la forza lavoro più richiesta dalle imprese”.

Preoccupazioni per i passaggi di proprietà delle aziende e per la scarsa qualità del lavoro sono state espresse anche dai sindacati e dagli Enti di formazione. E’ inoltre emersa la difficoltà delle associazioni datoriali di segnalare i reali fabbisogni professionali delle imprese se non per le qualifiche più basse.
















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