Immatricolazioni pari a 2.610.000 unità, 566 milioni di gettito in più per l’erario, un incremento del Prodotto interno lordo dello 0,2%, minore inquinamento e maggiore sicurezza nella circolazione automobilistica.
Sono questi, a parere del Centro Studi Promotor, gli effetti che nella attuale situazione di mercato potrebbero produrre nel 2007 gli incentivi alla rottamazione previsti nell’emendamento alla Finanziaria su cui hanno trovato un accordo ieri il Governo e la maggioranza. La previsione è stata illustrata oggi a Bologna da Gian Primo Quagliano, direttore del Centro Studi Promotor, in occasione della conferenza stampa di apertura delle giornate stampa del 31mo Motor Show di Bologna, che verrà inaugurato il 7 dicembre e resterà aperto al pubblico sino al 17 dicembre.
Il Csp ha determinato l’impatto dei nuovi incentivi facendo riferimento all’esperienza degli incentivi alla rottamazione del 1997. “Già in quell’anno dicemmo che un incentivo alla rottamazione di consistente entità – ha spiegato Quagliano – avrebbe avuto un impatto notevole in termini di maggiori vendite, in proventi per l’erario per effetto del debito Iva e delle imposte sulle immatricolazioni delle vetture e un impatto
positivo sul Pil”. Gli incentivi vennero adottati a fine dicembre ’96, per la precisione, e determinarono nel 1997 un gettito superiore per l’erario
pari a 1.400 miliardi di lire e una crescita del Pil dello 0,5%.
“Gli incentivi proposti ora sono di valore leggermente inferiore a quelli del 1997 – ha aggiunto Quagliano – e l’intervento dello Stato si inserisce in un contesto diverso. Per questi
motivi, l’impatto sarà minore, ma di tutto rispetto. Nel 1997 il mercato usciva da una situazione di grave crisi – ha continuato – e vi era certamente una forte domanda arretrata da soddisfare. Oggi la situazione è diversa e gli incentivi non si configurano come uno strumento per rilanciare
il mercato, ma essenzialmente come una misura volta ad accelerare l’eliminazione del parco circolante di 4,8 milioni di vetture Euro 0 e di 6
milioni di auto Euro 1 con l’obiettivo – ha detto ancora Quagliano – di ridurre l’inquinamento e di migliorare la sicurezza. E questo con un
intervento che non comporta costi ma che, anzi, produce benefici per l’erario e per l’economia”.
Riguardo, infine, alle previsioni sempre per il prossimo anno, il Centro Studi Promotor ritiene che i nuovi incentivi si inseriscano in una situazione del mercato auto e dell’economia che “in assenza di interventi governativi porterebbe invece nel 2007 il mercato automobilistico italiano
ad un volume sostanzialmente analogo con cui si chiuderà il 2006 e cioè a quota 2 milioni 330 mila unità. Con l’intervento del Governo – ha concluso
Quagliano – occorre diminuire questa cifra di almeno 50 mila unità per effetto della stangata fiscale sull’auto aziendale e, auspicabilmente,
aumentarla di 330 mila unità per effetto degli incentivi. La somma algebrica – ha spiegato ancora il responsabile del Csp – porta a 2.610.000
immatricolazioni. Un livello mai toccato in passato e se raggiunto darebbe all’Italia il ruolo di secondo mercato d’Europa.