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Lotta all’Aids: nel modenese fenomeno stabilizzato

Nel 2005 sono stati notificati all’Osservatorio provinciale sull’infezione Hiv 54 nuovi casi di infezione da Hiv (38 uomini e 16 donne) in adulti residenti in provincia di Modena. Il dato negli ultimi tempi si è stabilizzato.

La trasmissione dell’infezione da Hiv, infatti, è andata progressivamente modificandosi: attualmente avviene principalmente per via sessuale (89 per cento), due volte su tre attraverso rapporti eterosessuali che rappresentano da soli il 66 per cento dei nuovi casi dell’ultimo triennio. Parallelamente si è fortemente ridotta la via di trasmissione legata allo scambio di siringhe infette tra i tossicodipendenti, circa il 7 per cento nell’ultimo triennio.

I cambiamenti nelle modalità di trasmissione dell’infezione da Hiv registrati fanno superare il concetto di “categorie di rischio” utilizzato impropriamente nel passato. Ora – sottolineano gli esperti dell’Osservatorio – è quindi determinante e necessario parlare di “comportamenti a rischio” indipendentemente dall’appartenenza a questa o quella categoria.

Considerando l’intero periodo di attività dell’Osservatorio, al 31 dicembre 2005 il numero totale di notifiche è stato di 1.789, di cui 71 per cento uomini e 29 per cento donne. Il maggior numero di casi è stato registrato in provincia di Modena nella seconda metà degli anni ’80 per poi diminuire progressivamente e assestarsi su circa 60 nuovi casi all’anno nell’ultimo triennio. Un altro fenomeno che ha subito cambiamenti nel corso degli anni è l’aumento costante dell’età al momento della segnalazione che è passata da un’età mediana per gli uomini di 23 anni nel 1985 a 38 anni nel 2005; e per le donne rispettivamente da 22 a 33 anni.

L’aumento dell’immigrazione da paesi extra-comunitari ha avuto, anche nel nostro territorio, ripercussioni sull’andamento dell’infezione: si è così osservato un progressivo aumento del numero di notifiche di sieropositività tra gli stranieri, che rappresentano la metà dei casi nel 2005 (41 per cento nell’ultimo triennio).

Gli impegni per l’educazione, l’ informazione e il miglioramento della percezione del rischio da Hiv e Mst (Malattie sessualmente trasmissibili) tra la popolazione sono programmati secondo un Piano consultabile anche on line (Help Aids) in una versione di sintesi.
Il Piano è coordinato da una commissione di professionisti sanitari delle Aziende sanitarie e della Provincia che operano in modo integrato con oltre 50 soggetti interessati tra volontariato di settore, scuola ed enti locali.
















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