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Ospedale Baggiovara: Sindacati criticano scelte su risonanze

Abbiamo appreso di una delibera dell’Azienda USL, assunta il 29 settembre 2006, che ha come oggetto l’assegnazione a strutture private accreditate
provinciali di un servizio quinquennale, rinnovabile, per eseguire risonanze magnetiche nucleari presso il nuovo ospedale di Baggiovara.


Ci sembra un provvedimento sbagliato e del tutto discutibile, sia nel metodo che nel merito.

Esiste infatti un consolidato tavolo di confronto sul tema tempi di attesa per la specialistica, che proprio a fine luglio ha prodotto un Protocollo
d’intesa, siglato presso la Conferenza sociale e sanitaria territoriale, tra le Organizzazioni Sindacali Cgil, Cisl, Uil e le Aziende Sanitarie modenesi.

Diversi sono gli impegni previsti nel protocollo per affrontare il problema della specialistica, sia dal punto di vista della domanda che dell’offerta
in un’ottica di appropriatezza delle prestazioni e di disponibilità alla riorganizzazione dei servizi.

A questo tavolo non è mai stata posta, per il problema Risonanze, la soluzione adottata dalla Direzione Generale USL e, naturalmente, questo
comportamento solleva interrogativi di diversa natura, tanto più visto che si tratta di una soluzione che va a modificare, in modo abbastanza spinto e
unilaterale, il rapporto pubblico/privato in ambito assistenziale.

Ci chiediamo perché una scelta di questa portata – il privato accreditato che entra in ospedale e lì gestisce un servizio sanitario – viene fatta in
silenzio, senza alcun tipo di confronto.
Pensiamo che si sarebbe potuto cercare soluzioni diverse per affrontare il problema; non abbiamo chiaro quali sono i costi di questa soluzione e quali
effetti avrà sull’organizzazione dei servizi e ancora, non siamo affatto certi che questo sia il modo giusto per costruire appropriatezza, che è la
cosa di cui c’è più bisogno, insieme al giusto abbattimento dei tempi di attesa.

La nostra disponibilità al confronto, su questi temi, è sempre stata ampia, non abbiamo mai sostenuto posizioni chiuse alla riorganizzazione dei
servizi pubblici né al rapporto pubblico/privato (vedi accordi su Ospedale di Sassuolo), a patto di stare dentro rapporti chiari, con l’obiettivo finale di migliorare il servizio per i cittadini.
Avremmo voluto poter discutere dei dubbi segnalati in modo chiaro e trasparente.
La scelta assunta invece nel chiuso delle stanze ci sembra sbagliata e da rivedere, a partire da un confronto serrato sull’attuale assetto organizzativo dei servizi di radiologia e sulle loro potenzialità, che
vanno fatte emergere con una migliore organizzazione, per valorizzare meglio le diverse competenze professionali già presenti nei servizi.
Chiediamo all’Azienda USL di bloccare l’iter del provvedimento e di aprire un tavolo di confronto, nel solco degli impegni assunti con la Conferenza
Socio Sanitaria Territoriale.
Chiediamo alla Regione un pronunciamento atto a riportare nel suo corretto ambito il rapporto tra servizio pubblico e privato accreditato, cosa che è
fattibile attraverso il ritiro della delibera e il ripristino del necessario confronto già fissato nel protocollo citato.

(Donato Pivanti, segretario generale Cgil Modena
Francesco Falcone, segretario generale Cisl Modena
Luigi Tollari, segretario generale Uil Modena)
















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