“La rete di monitoraggio dell’inquinamento dell’aria della provincia di Modena, costituita da 15 stazioni, sta per essere ridotta a 9 unità, con la soppressione dei punti di rilevamento di Campogalliano Carpi 1, Castelfranco Emilia, Pavullo, Spezzano 1, oltre ai due già chiusi nel centro storico del capoluogo modenese”.
È quanto segnala in un’interrogazione Enrico Aimi, di Alleanza Nazionale, secondo il quale tale decisione sarebbe “in palese e discutibile contrasto” con i contenuti dell’Accordo di programma per la qualità dell’aria per il triennio 2006-2009, sottoscritto dalla Regione Emilia-Romagna e dalle singole Province emiliano-romagnole per disciplinare le misure per il risanamento dell’aria, e in particolare per la riduzione della concentrazione delle PM10, al fine di evitare, prevenire ridurre gli effetti nocivi sulla salute e sull’ambiente.
L’esponente di Alleanza Nazionale evidenzia infatti che “nonostante le rassicurazioni sulla capillarità dei dati che verranno rilevati in provincia di Modena, (attraverso il potenziamento delle centraline rimanenti e l’affiancamento alle stesse di due stazioni mobili), alcune aree in prossimità di importanti insediamenti abitativi e nelle vicinanze di grandi snodi intermodali, come ad esempio Campogalliano e Castelfranco Emilia, saranno di fatto escluse da rilevamenti costanti e continui”.
Secondo Aimi, la riduzione delle centraline, sarebbe dunque “un boomerang, in un momento nel quale la soglia di attenzione nei confronti delle polveri sottili deve essere tenuta accuratamente alta”.
Il consigliere di AN vuole pertanto sapere dalla Giunta: che giudizio dia sul provvedimento adottato dalla Provincia di Modena; se questo sia stato precedentemente concordato con l’assessorato regionale competente; se non ritenga che tale decisione si contrapponga ai sacrifici chiesti ai cittadini con le limitazioni al traffico in vigore dal 2 ottobre.
