Nei pollai di campagna ritorna la “gallina modenese”. Sono infatti 500 i pulcini di questa razza avicola locale, ridotta da anni al lumicino, che l’assessorato provinciale all’Agricoltura ha distribuito ad una ventina di aziende agricole, la maggior parte agriturismi e fattorie didattiche. L’iniziativa si colloca nell’ambito dei programmi di recupero e tutela della biodiversità e della valorizzazione delle produzioni tipiche locali.
“A Modena – ricorda Graziano Poggioli, assessore provinciale all’Agricoltura – stiamo sviluppando diversi progetti legati alla biodiversità sia in campo vegetale con la coltivazione dell’olivo, sia in campo animale con iniziative specifiche per la bianca modenese, la vacca della tradizione del Parmigiano-Reggiano, il maiale di Mirandola e la gallina modenese”.
La razza della gallina modenese è riuscita a mantenersi fino ad oggi grazie alla passione di alcuni allevatori, veri e propri custodi di tradizioni, di culture e patrimoni genetici, e alla attività di collaborazione e ricerca svolta dal dipartimento di Produzioni animali dell’Università di Parma.
Il programma di recupero e rilancio, messo a punto e finanziato dalla Provincia, prevede anche l’intervento dell’istituto Spallanzani il quale ha realizzato due pollai per accogliere i pulcini della Gallina Modenese, uno a Gaggio di Castelfranco Emilia e l’altro a Montombraro di Zocca. Il sistema di allevamento è quello dei tradizionali pollai: niente gabbie, ma spazi aperti ed erbosi che servono al pascolo e danno possibilità di ampio movimento agli animali.