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Modena: inceneritore, i medici risponderanno in consiglio

L’Ordine dei Medici, nei modi e nei tempi che saranno concordati con il Presidente del Consiglio comunale, illustrerà ai consiglieri comunali l’esito della ricerca effettuata sui rischi legati alle emissioni dell’inceneritore di via Cavazza.

Lo ha annunciato nel corso del Consiglio comunale l’assessore alle Politiche ambientali Giovanni Franco Orlando, ricordando anche che – sempre riguardo alla ricerca dell’ordine dei Medici – “l’unico documento di cui siamo venuti a conoscenza è quello comparso anche sulla stampa locale in cui, in modo spesso generico, vengono espresse valutazioni e proposte sul problema dello smaltimento dei rifiuti.
Leggo dalla Stampa che il Presidente D’Autilia si è impegnato a fornire adeguata documentazione a supporto delle preoccupazioni espresse nel suddetto documento dai medici. Con molta pazienza, perciò, aspettiamo di avere questa documentazione per poter fare le adeguate valutazioni. Al momento posso solo dire che lo stesso Ordine dei Medici in quel documento (l’unico in nostro possesso) dichiara di non poter stabilire un nesso di causalità diretto tra l’uso dell’inceneritore ed effetti sulla salute dell’uomo”.
A sollecitare un intervento di Orlando è stata un’interrogazione, poi trasformata in interpellanza, con cui Baldo Flori (Modena a Colori) sottolineava “il silenzio della Giunta comunale sulle polemiche relative al raddoppio dell’inceneritore”, trovando “impossibile” che la Giunta non avesse niente da dire “sulla proposta avanzata in Consiglio provinciale dai verdi di introdurre una serie di benefici fiscali a favore dei cittadini che abitano nella zona dell’inceneritore a compensazione, più che dei disagi che sono costretti a subire per effetto del raddoppio dell’impianto, dei conseguenti rischi per la salute”.

Per Flori il silenzio è tanto più incomprensibile se rapportato al fatto che “una proposta di segno analogo era contenuta in un Ordine del Giorno presentato in Consiglio comunale dalle forze di maggioranza per concludere il dibattito sul raddoppio e venne ritirata quando i rappresentanti di Modena a Colori denunciarono che si sarebbe trattato di una operazione di monetizzazione del rischio, operazione politicamente scorretta e moralmente inaccettabile”. Flori, infine, invitava la Giunta ad “uscire dal buco e aprire finalmente un dibattito a tutto campo in città, utilizzando l’apporto nuovo e significativo che può derivare, anche sul piano scientifico, dal documento di prossima pubblicazione dell’Ordine dei Medici proprio sul raddoppio dell’inceneritore”.


E’ stata poi la volta di Mauro Tesauro (Verdi), che ha preso atto dell’impegno dell’assessore per promuovere l’audizione, ricordando che gli stessi Verdi “lo scorso 12 giugno hanno chiesto formalmente una pausa d’ascolto per approfondire la questione dal punto di vista epidemiologico. I dati sono dissonanti – ha segnalato Tesauro – L’Ausl dice che dalle partI dell’inceneritore l’aria è cristallina, il Comitato dei cittadini dice il contrario e l’Ordine dei Medici si pone nel mezzo, ponendo interrogativi e chiedendo di approfondire la questione. Il loro documento, lo voglio ricordare, non è di una parte, ma è votato all’unanimità da parte dell’Ordine”. Rosa Maria Fino (Società Civile) ha sottolineato che “l’Ordine dei Medici non è deputato a questo ruolo, non vedo perché dovrebbe avere sulla bilancia lo stesso peso dell’Ausl. Visto che esiste una cattedra di Chimica ambientale, che venga uno di loro in Consiglio, così da ascoltare più voci, non solo Ordine dei Medici o Comitato”.


Per Dante Mazzi (Forza Italia) “dire che l’Ordine dei Medici non è competente è un’affermazione forte da parte di chi ha caldeggiato tanto i Piani per la Salute. Trovo anche strano che quando si levano voci dissenzienti che parlano di una pausa di riflessione, se provengono da una parte sgradita alla maggioranza si parla di allarmismo. Ricordo, infatti, che del principio di precauzione è stata fatta una bandiera dal centro sinistra a tutti i livelli per introdurre leggi che sono molto limitative delle libertà personali”. Per Mazzi “il bilancio dell’amministrazione ha il fiato corto, con un deficit di 9 milioni di euro. Il Comune ha il fiato corto e probabilmente cerca di recuperarlo facendo venire meno il fiato ai cittadini. L’Ordine dei medici ha il grande merito di aver ricordato che il problema non riguarda solo i cittadini di Modena Nord, ma tutta la cittadinanza. Il loro intervento, quindi, ha sdoganato la ghettizzazione del comitato. Chi dice che vuole la salute dei cittadini, dovrebbe volere questo confronto”.


Mauro Manfredini (Lega Nord) è intervenuto per ricordare l’esperienza di Treviso, provincia “in cui la raccolta differenziata è all’80%”, proponendo di invitare il presidente della Provincia di Treviso ad illustrare la loro esperienza, seguito da Andrea Leoni (Forza Italia) che ha definito “grave la ridicolizzazione dell’intervento dell’Ordine dei medici, che è invece stato un colpo di reni favoloso per la città. Forza Italia non ha ricette, diciamo solo di vederci e riflettere”. Leoni ha auspicato un’audizione seria, in cui si possa “evitare il teatrino di cui si è riempita la bocca la città. Noi stiamo anche attendendo una risposta da un’interrogazione regionale. Credo che se l’amministrazione decidesse di non voler ascoltare le istanze che provengono dalla società civile, l’avrebbe sulla coscienza. L’Ordine dei medici ha avuto il merito di far uscire dal ghetto il comitato, facendo capire che la cosa non riguarda una porzione della città, ma la salute di tutti, troppo spesso messa sugli altari del vile denaro. Auspichiamo quindi che si faccia presto l’audizione, con mente sgombra e con l’onestà intellettuale che l’amministrazione dovrebbe avere”.


Orlando ha rispedito al mittente le accuse di “silenzio” avanzate da Flori, ricordando che “se c’è stato in questi ultimi anni un tema di interesse cittadino su cui la Giunta, ma anche il Consiglio e la maggioranza si sono espressi ripetutamente sia nelle sedi istituzionali proprie che negli incontri pubblici ed istituzionali con singoli rappresentanti dei cittadini, con Comitati, con la Consulta Ambientale, con Circoscrizione e Commissioni Circoscrizionali, questo è proprio quello del progetto di raddoppio dell’inceneritore. Parlare pertanto di “silenzio” della Giunta su questo tema e della necessità di “uscire dal buco” mi pare, con tutto il rispetto, una forzatura rispetto all’attenzione con cui la Giunta sta seguendo tutto il percorso per rispondere alle esigenze dello smaltimento dei rifiuti nella realtà modenese secondo gli indirizzi previsti dal Piano Provinciale di gestione dei Rifiuti”.


Rispetto ad eventuali benefici fiscali contenuti nell’ordine del Giorno del 2005, Orlando ha precisato che “non c’è mai stato, né in quel dibattito, né nelle successive prese di posizioni su questo argomento, una affermazione che vada nella direzione del riconoscimento di benefici fiscali o economici diretti che “barattino” l’eventuale rischio della presenza dell’inceneritore con sostegni di tipo economico diretto. Questo non può essere in quanto la salute dei cittadini e la sicurezza dell’impianto sono prioritari rispetto a qualsiasi altro tipo di ragionamento e non sono materia di “baratto”. L’attenzione dell’Amministrazione rispetto alla popolazione residente punterà semmai a svolgere (così come è avvenuto nel passato per la presenza della discarica piuttosto che per il passaggio della TAV), in raccordo con la Circoscrizione 2, politiche di qualificazione ambientale con adeguati investimenti che possano compensare (in quello come in altri territori) la presenza di infrastrutture impattanti”.
Orlando ha poi annunciato l’appoggio alla proposta di un’audizione dell’Ordine dei medici, soffermandosi anche su alcuni risultati relativi a recenti ricerche di Arpa e Ausl. In particolare, Orlando ha ricordato che i dati contenuti nel rapporto sui primi sei mesi di monitoraggio effettuato da Arpa nelle vicinanze dell’inceneritore per valutare le ricadute dell’impianto di termodistruzione “configurano nella maggior parte dei casi un livello di inquinamento pari a quanto si rileva nel restante ambito cittadino. I dati, benché tranquillizzanti, sono ancora dati da prendere con cautela e dovranno essere confrontati con quelli che verranno monitorati nei prossimi sei mesi e con quelli dell’intera campagna di monitoraggio che dovrà essere svolta fino a 18 mesi dopo l’attivazione della nuova linea dell’inceneritore”. L’assessore, inoltre, ha ricordato che anche la relazione dell’Ausl sul “Programma di sorveglianza sanitaria della popolazione residente e addetta ad attività professionali nell’area limitrofa all’inceneritore per rifiuti solidi urbani di Modena”, svolta dal Dipartimento di Scienze di Sanità Pubblica dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia per il biennio 2003-2004, basato su un confronto dell’incidenza di aborti e malformazioni congenite nella popolazione circostante l’inceneritore con la restante popolazione del Comune di Modena: “In questo caso è stato confrontato il numero dei casi osservati nella popolazione considerata a rischio con quelli “attesi” calcolati in base alla incidenza del fenomeno nella restante popolazione modenese. I primi dati non hanno evidenziato aumenti del rischio di aborto fra le residenti e fra le lavoratrici e lo stesso dicasi per quanto riguarda le malformazioni congenite. L’indagine, limitata sui dati di un biennio, dovranno proseguire, così come previsto nel rapporto d’Impatto Ambientale, fino al 2011. Dati comunque, sia per gli aspetti sanitari che per quelli delle emissioni, confortanti anche se occorrerà portare al termine tutto il programma di rilevazioni e di studio previsti. Detto questo, qualsiasi ulteriore indagine che contribuisca in modo attendibile e scientifico a fare chiarezza non solo è bene accetta ma auspicata dall’Amministrazione comunale”.


Infine, Orlando ha precisato di aver chiesto alla Regione, insieme con l’assessore alle Politiche per la Salute Simona Arletti, l’avvio di uno studio multisito di valutazione degli effetti sanitari legati alla vicinanza degli inceneritori che interessi tutte le realtà del territorio regionale, Modena compresa, dove sono presenti o previsti impianti di incenerimento. Come ho già avuto modo di dire pubblicamente – ha concluso Orlando – la preoccupazione dell’Ordine dei Medici relativamente alla salute dei cittadini modenesi è anche la nostra. La salute, infatti, è stata messa al primo posto nelle scelte compiute dalla Giunta, partendo da un dato di fatto e cioè dalla necessità di garantire, sempre e comunque, la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti prodotti localmente: perché, è bene sottolinearlo, se non è giusto accogliere rifiuti da fuori provincia per guadagnare sullo smaltimento, sarebbe moralmente discutibile che fossimo noi ad esportare i nostri rifiuti perché altri provvedano allo smaltimento”.


Flori ha replicato ribadendo che “questo è un tema che l’amministrazione ripetutamente fa finta di ignorare. Continueremo a sfrucugliare, perché anche le tranquilizzazioni offerte dall’assessore non ci convincono, sono solo parole vuote, il nulla che si aggiunge al nulla. Noi non siamo schierati con una parte della comunità scientifica o con l’altra, abbiamo solo chiesto di mantenere una discussione utile, non abbiamo delegittimato Arpa. Ci auguriamo che i tempi siano ravvicinati, quindi che l’audizione spossa tenere dopo le ferie estive”.
L’assessore ha preso di nuovo la parola per ribadire che “ci vuole un confronto senza strumentalizzazioni di parte. Alcuni pongono in discussione la terzietà di Arpa o Ausl, che invece hanno compiti di legge ben precisi. Su questo tema non c’è reticenza, l’interesse è di fare chiarezza. Ci sono dati precisi previsti dal rapporto di impatto ambientale e l’Ordine dei medici non ha presentato nulla oltre a ragionamenti generici, che non hanno stabilito nessi di causalità tra inceneritore e salute dei cittadini. Ho sentito anche ragionamenti sulla raccolta differenziata, ben vengano anche i confronti su questo tema, anche perché voglio sottolineare i risultati clamorosi di successo nella sperimentazione a Modena est. Ribadisco, infine, la piena disponibilità per un confronto adeguato”.
















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