E’ priva di ogni fondamento la notizia pubblicata sabato 11 febbraio dalla Gazzetta di Modena col titolo “crolla il soffitto in sala operatoria”.
Come già precisato nel comunicato stampa, durante le prove di attivazione delle attrezzature di sala operatoria i tecnici del Servizio di Ingegneria Clinica dell’Azienda USL hanno constatato (nella serata di venerdì 3 febbraio) il parziale distacco di un pensile, dovuto al cedimento dell’attacco alla struttura portante collegata al soffitto.
L’anomalia riscontrata ha suggerito di sottoporre ad una ulteriore verifica tutti i sei pensili delle tre sale operatorie e quello della sala emergenza del Pronto Soccorso. Mentre l’attacco del pensile del Pronto Soccorso è risultato montato correttamente, i pensili delle sale operatorie hanno evidenziato lo stesso potenziale difetto e, pur in assenza di altri cedimenti, sono stati smontati. I controlli e le verifiche hanno comportato il rinvio dell’inizio delle attività già annunciato per lunedì 6 febbraio.
Per evitare un allungamento dei tempi di attesa l’attività chirurgica è proseguita sia nelle vecchie sale operatorie dell’ospedale di Vignola, che presso il comparto operatorio di Castelfranco Emilia.
Si ribadisce, pertanto, che non c’è stato alcun crollo del controsoffitto, né tanto meno del soffitto, ma solo il parziale distacco di un pensile, senza alcun danno a persone o attrezzature.
Il pensile era stato fornito ed installato da un’azienda, leader mondiale nel settore elettromedicale che, dopo la verifica dell’errore di montaggio, se ne è assunta la completa responsabilità, attivandosi immediatamente per risolvere il problema. Le sale operatorie saranno, quindi, riconsegnate completamente funzionanti, con nuove piastre di ancoraggio alle quali fissare i sei pensili di sala operatoria. La ditta ha assicurato la nuova consegna per sabato 25 febbraio, da questa data saranno immediatamente avviati i trasferimenti dalle vecchie sale operatorie per attivare il comparto entro la settimana successiva.
Si sottolinea, inoltre, che l’assenza di pazienti in sala operatoria non va attribuita ad una casualità (come affermato nell’articolo della Gazzetta di Modena) ma al fatto che erano ancora in corso i lavori e gli ultimi collaudi funzionali delle apparecchiature, per iniziare l’attività il lunedì successivo.
Si precisa, infine, che l’importo di 12 milioni di euro si riferisce al costo dell’intero intervento di ristrutturazione (Pronto Soccorso, Sale Operatorie, Servizio di Radiologia, nuovo ingresso, morgue, ala tecnologica per macchinari e centrali di monitoraggio dei servizi tecnici, spazi per attività sanitarie ed amministrative) e di ammodernamento delle attrezzature biomediche (otto lampade scialitiche, un’autoclave passante, due ventilatori polmonari, una sterilizzatrice a freddo, sette pensili, una passamalati, una centrale di monitoraggio e quattro monitor posto-letto, TC, diagnostica radiologica per toraci, diagnostica radiologica osteoarticolare, diagnostica viscerale, ecografi, solo per citare quelle più importanti).