Prosegue “L’Altro suono” festival con l’Ensemble dell’Università Antoniana del Libano in un concerto di canti maroniti prodotto e commissionato dal Teatro Comunale di Modena. Il gruppo presenterà due diversi programmi musicali per la rassegna “Le voci della preghiera”: oggi, sabato 14 maggio 2005, alle ore 21 sarà al Teatro Comunale, domenica 15, alla stessa ora, inaugurerà invece all’Abbazia di Nonantola la collaborazione del festival con la rassegna “Divini Incanti” del Comune di Nonantola.
I concerti a Nonantola proseguiranno, sull’onda della musica sacra di tradizioni diverse, il 19 maggio con i canti popolari di tradizione emiliana eseguiti dal Pìvari Trio con la Compagnia del Maggio di Frassinoro, il 22 con Divna e la musica liturgica bizantina e serba, il 28 con il gruppo vocale dei Cuncordu di Castelsardo.
I canti di tradizione maronita sono espressione della comunità religiosa nata nel IV secolo e divenuta, a partire dal VII secolo, una vera e propria Chiesa, con il proprio Patriarca d’Antiochia, in unione con la Chiesa Cattolica Romana.
La lingua liturgica del rito maronita è stata inizialmente quella siriaca (il siriano deriva dall’aramaico, lingua di Cristo). A partire dal XVII secolo la lingua araba è progressivamente diventata la seconda lingua utilizzata nel culto religioso, fino a divenirne la principale. I Maroniti sono presenti in Libano, Siria, Cipro e nei numerosi paesi nei quali i Libanesi sono emigrati a partire dal IXI secolo.
La tradizione musicale liturgica della Chiesa Maronita vanta origini antichissime. Le sue radici sono nel canto della prima Chiesa di lingua siriaca, ma a partire dal Seicento i Maroniti hanno sviluppato un nuovo repertorio liturgico in lingua araba, adattando dapprima le melodie siriache, poi componendo un repertorio originale in lingua araba, che si è integrato alla tradizione.
Nel corso del XX secolo, diversi compositori hanno composto nuovi brani di rinnovato carattere. Alcuni si sono riavvicinati alla tradizione musicale araba colta del Vicino Oriente, altri compositori hanno scelto di integrare al loro lavoro il linguaggio musicale europeo.
L’Istituto Superiore di Musica dell’Università Antoniana si dedica all’insegnamento delle diverse tradizioni musicali presenti in Libano, oltre che alla ricerca e all’insegnamento universitario di musicologia e pedagogia musicale. Il programma proposto consiste in una sorta di antologia del canto maronita, da quello siro-maronita antico alle nuove composizioni e verrà presentato da uno dei complessi più accreditati per l’interpretazione e la conservazione di questo repertorio.
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