“Non solo cibo genuino e vita all’aria aperta; per rispondere alle esigenze di turisti sempre più esigenti ben sette agriturismi su dieci offrono programmi ricreativi (sport, corsi di ricamo, cucina, pittura e medicina naturale), circa la metà attività culturali (percorsi archeologici e naturalistici, folclore e tradizioni della campagna), nella maggioranza sono ben accetti gli animali (54%) e nel 16% delle aziende i bambini sono coinvolti in momenti educativi con le fattorie didattiche.
E’ quanto afferma la Coldiretti, sulla base della ‘Guida Agrituristica 2005’ di Campagna Amica e Terranostra, nel sottolineare che circa trecentomila ospiti spenderanno dieci milioni di euro per farsi tentare dalla proposte degli agriturismi nazionali durante le vacanze di Pasqua. Ad affollare gli agriturismi per il classico pranzo pasquale, preparato nel pieno rispetto delle tradizioni, saranno soprattutto i gruppi familiari mentre per il giorno di Pasquetta si registrerà – afferma la Coldiretti – il pienone di ragazzi che, sempre più spesso, scelgono l’agriturismo come valida alternativa al solito pic-nic fuori porta. Il costo stimato dalla Coldiretti di una vacanza in agriturismo durante il fine settimana di Pasqua, compreso il tradizionale pranzo pasquale, va dai 100 agli oltre 200 euro a persona a seconda delle zone e dei servizi offerti.
Proprio per muoversi agevolmente tra le numerose e interessanti offerte è giunta in libreria la ‘Guida Agrituristica Coldiretti 2005’ di Campagna Amica e Terranostra, la più completa e aggiornata tra le guide del settore, “costruita” sulla base di un concetto assai semplice: presentare al lettore ben 1413 aziende agrituristiche rappresentative dell’intera realtà nazionale per prezzi, servizi e dislocazione geografica. Un prezioso manuale – conclude la Coldiretti – che arriva in coppia con la guida ‘Le Fattorie del Buongustaio 2005’ dove sono indicate ben 1514 aziende dove è possibile l’acquisto diretto dei prodotti, in 549 viene offerto il servizio ristorazione con 28000 posti a tavola, mentre in 678 è possibile acquistare prodotti a denominazione di origine (Dop), in 157 quelli a Indicazione Geografica Protetta (Igp) e in 679 quelli tradizionali censiti dalle Regioni.