Questo pomeriggio alle ore 17,00, al Teatro San Carlo, appuntamento con la rassegna ‘Concerti d’Inverno‘, organizzata dagli Amici della Musica di Modena in collaborazione con la Fondazione Cassa di Risparmio di Modena e il Comune di Modena, e con il patrocinio della Regione Emilia Romagna e della Provincia di Modena.
Ospiti la formazione cameristica ADM Ensemble, già protagonista di apprezzati concerti nelle scorse edizioni, e l’oboista Omar Zoboli, da tempo lo strumentista a fiato italiano più noto all’estero.
Dopo gli studi con Heinz Holliger, Omar Zoboli ha iniziato un’intensa attività concertistica sia sul repertorio barocco che su quello contemporaneo. Ha collaborato con direttori come Harnoncourt e Brüggen e molti importanti compositori contemporanei hanno scritto per lui.
Formatosi per iniziativa degli Amici della Musica di Modena, l’ADM Ensemble (composto da Gabriele Betti al flauto, Giorgio Babbini al clarinetto, Paçalin Pavaci al violino, Alexander Ziumbrovsky al violoncello, Paolo Vergari al pianoforte) è una formazione cameristica nata nel 2004 e composta da musicisti che lavorano stabilmente insieme sul repertorio degli ultimi cent’anni di musica. I componenti sono apprezzati solisti, docenti e prime parti di importanti orchestre italiane.
Il programma del concerto presenta compositori assai diversi per origine geografica, estrazione, formazione musicale, in un percorso interessante e ricco di contrasti.
Salvatore Sciarrino, nella sua composizione Lo spazio inverso, crea “l’apparenza del moto con la stasi, … abolendo il ritmo”; la finlandese Kaija Saariaho, in Cendres (1998) espone alcune idee musicali e le trasporta da uno strumento all’altro, trasfigurandole così in relazione alle caratteristiche di ciascuno.
La sonata n. 5 per pianoforte (1995) del compositore francese François Rossé, è definita dallo stesso autore come “una sezione di un fiume senza origine né fine”; il compositore sudcoreano Isang Yun (Königliches Thema per violino solo, del 1976 – Due invenzioni per flauto e oboe, del 1983 – Trio per flauto, oboe e violino, del 1973), attua una personale sintesi di elementi estetici e filosofici orientali con l’avanguardia musicale europea.
Infine Arnold Schönberg con Ein Stelldichein (Un appuntamento) per oboe, clarinetto, violino, violoncello e pianoforte (1905), ispirato a una poesia di Richard Dehmel, una composizione del periodo pre-dodecafonico, sintesi dell’estrema frontiera espressiva del sistema tonale ormai in dissolvimento.
Ingresso a pagamento: intero 8,00 euro; studenti e sottoscrittori 3,00 euro; ingresso gratuito per i sostenitori. Per informazioni: tel-fax 059239835.