L’Italia ha oltre 5000 chilometri di costa sicura, controllata e balneabile, pari al 68% del totale e in leggero aumento rispetto allo scorso anno. Lo certifica il ministero della Salute, che ha diffuso i dati definitivi del rapporto sulla qualità delle acque di balneazione. L’indagine rileva anche la diminuzione dello 0,3% della costa inquinata, che passa da 431 chilometri a 405.
Le regioni che hanno il mare più pulito sono quelle del sud e del nord, mentre la maglia nera spetta invece alle centrali Campania e Lazio.
I dati, elaborati dal Ministero sulla base dagli studi delle Agenzie regionali di protezione ambientale, (Arpa), evidenziano un aumento dello 0,2% della costa controllata e balneabile: se nel 2002 erano stati monitorati 5000,6 chilometri su un totale di 7375,3 chilometri di coste, lo scorso anno il monitoraggio ha riguardato 5017,8 chilometri di costa, pari al 68% del totale.
Sono stati inoltre rilevati 877 chilometri con divieto permanente di balneazione per motivi indipendenti dall’inquinamento, come la presenza di porti o parchi marini, pari al 12% del totale. La costa inquinata è invece il 5,5%, pari a 405,7 chilometri, in calo rispetto ai dati del 2002, quando la percentuale era del 5,8% e i chilometri 431,4. Nel totale vanno anche conteggiati oltre 1000 chilometri di costa non controllata, a causa della particolare conformazione impervia del territorio, che pesano per un 14,3%.
La percentuale più alta di costa balnebile ripetto alla costa adeguatamente controllata è in Basilicata, Molise e Friuli Venezia Giulia (100%), Toscana e Sardegna (99,8%), Emilia Romagna (99,6%), Sicilia (99%), Puglia (98,9%), Liguria (97,3%) e Marche (96,9%). A chiudere la classifica sono Campania e Lazio: le due regioni hanno rispettivamente il 17,4% e il 12,5% delle coste non idonei alla balneazione a causa dell’inquinamento.
