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Gli scavi in Panaro in consiglio Provinciale

Per prevenire l’asportazione abusiva di ghiaia dai fiumi durante i lavori di sistemazione idraulica, si potrà ricorrere anche alla tecnologia satellitare.


Lo ha affermato Ferruccio Giovanelli, assessore all’Ambiente della Provincia di Modena, nel corso del Consiglio provinciale rispondendo ad un’interrogazione di Giorgio Barbieri (Lega nord) che chiedeva informazioni su chi scava e perché in quattro cantieri situati nell’alveo del fiume Panaro a Casona di Marano, in località Casa cantoniera nel comune di Zocca e alla confluenza con lo Scoltenna.

“Sono lavori autorizzati dalla Regione – ha sottolineato Giovanelli – allo scopo di migliorare la sicurezza idraulica dei fiumi. Per evitare casi di asportazione di quantitativi superiori a quelli autorizzati, abbiamo proposto la possibilità di introdurre il controllo satellitare sui veicoli per il trasporto della ghiaia. Una tecnologia già impiegata con efficacia lungo il Po per controllare gli scavi di sabbia. Si tratta comunque di una misura preventiva perché finora dai controlli eseguiti dai tecnici non sono emerse irregolarità”.

La Provincia, inoltre, ha chiesto ai servizi tecnici di bacino di prevedere per tutti i cantieri nei fiumi, una specifica segnaletica, affinché tutti i cittadini siano informati sulla natura dei lavori.

Giovanelli ha sottolineato, inoltre, che gli scavi di ghiaia in alveo sono vietati dalla metà degli anni ’80, dopo gli eccessi dei decenni precedenti.

A volte i lavori autorizzati sono eseguiti a costo zero in cambio del permesso alle ditte di asportare modesti quantitativi di ghiaia che dovrebbero essere rimossi in ogni caso per permettere il ripristino del regolare corso del fiume, evitando, tra l’altro, danni alla viabilità.
















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