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Qualità dell’aria a Modena: l’assessore Guerzoni ha risposto in Consiglio a due interrogazioni

“Il Pair 2020, il Piano aria integrato della Regione Emilia Romagna, sta finalmente per essere approvato, il sì definitivo dovrebbe arrivare entro marzo, e questo per la qualità dell’aria è un netto passo in avanti perché ci consente di superare la logica degli accordi provinciali che hanno caratterizzato le scelte amministrative negli ultimi anni”. Lo ha detto l’assessore all’Ambiente Giulio Guerzoni rispondendo ieri, giovedì 2 marzo, in Consiglio comunale alle due interrogazioni sulla qualità dell’aria presentate dai consiglieri Marco Chincarini, di Per me Modena, e Fabio Poggi, del Pd.

Aprendo la sua risposta, l’assessore Guerzoni ha sottolineato che, anche su sollecitazione dell’Europa che ha dato precisi obiettivi al 2030, il problema della qualità dell’aria “è finalmente sull’agenda di tutti” e che “tutte le Regioni del bacino padano hanno elaborato Piani integrati che agiscono su area vasta con regole uguali per tutti. Abbiamo perso già troppo tempo a discutere dei blocchi del giovedì, ordinati da ogni Comune singolarmente perdendo di vista la necessità di provvedimenti ampi, gli unici che possono dare risultati”.

L’interrogazione del consigliere Chincarini chiedeva quali sono le azioni, previste dal Pair dell’Emilia Romagna, che il Comune intende mettere in atto per migliorare la qualità dell’aria; quando sarà avviata una campagna informativa per i cittadini; se ritiene necessario installare nuove stazioni di rilevamento dati; se non sia necessario anche rivedere il piano della mobilità, adeguando e potenziando i mezzi pubblici. L’interrogazione del consigliere Poggi (sottoscritta anche da Diego Lenzini e Marco Forghieri) si è concentrata invece sul tema della riduzione della velocità delle auto, sia nel tratto autostradale che costeggia Modena sia nel centro urbano, “che, come dimostrato da studi teorici e analisi applicate, porterebbe anche a una significativa riduzione delle emissioni inquinanti”.

Il Piano aria regionale, ha ricordato l’assessore Guerzoni, punta a ridurre alla fonte le emissioni degli inquinanti più critici (PM10, biossido di azoto e ozono) e dei loro precursori (composti organici volatili, ammoniaca, biossido di zolfo); ridurre la popolazione esposta a superamenti del valore limite delle Pm10 dal 64 per cento attuale all’1 per cento nel 2020, attraverso un approccio multi-obiettivo e di integrazione fra le politiche settoriali. Tra le misure previste la limitazione della circolazione privata per i veicoli più inquinanti, ampliamento di aree pedonali, Ztl, piste ciclabili e infrastrutture accessorie, zone 30 km/h, aree verdi urbane per uno stile di vita sostenibile. “Le disposizioni contenute nel Pair sono riferite all’intero territorio regionale – ha ribadito Guerzoni – e valgono per tutti, senza eccezioni. Il Comune di Modena sta attuando le misure di limitazione della circolazione veicolare previste dal Pair già da due anni: ottobre/marzo 2015-16 e ottobre-marzo 2016-17. Evidentemente è solo una parte del Piano. Per provvedimenti strutturali – ha specificato l’assessore – servono risorse economiche, dirette e indirette. Sul Pair i fondi diretti, tra i quali i 2 milioni per il rinnovo dei diesel commerciali, chiesti da Modena fin dal 2015, ci sono ma sono pochi. Più sostanziosi sono invece i fondi statali sul Collegato ambientale sui quali Modena ha presentato un progetto innovativo sul bike to work. Ma il grosso delle spese è lasciato all’autofinanziamento dei Comuni o alla responsabilità sociale dei privati”.

Sul tema della riduzione della velocità delle auto, l’assessore ha spiegato che l’accordo tra Governo e Regioni del bacino padano per il miglioramento della qualità dell’aria, sottoscritto nel 2013 e adottato dal Pair, prevede che venga realizzato uno studio sul tema, “che a oggi però non è ancora stato fatto”. In base ai coefficienti comunemente utilizzati per consumi e emissioni (dati Corinair) risulta che nei casi di strade con velocità a 130km/h e 90km/h ridurre di 20 km/h la velocità consente una riduzione significativa dei consumi (rispettivamente 25% e 5%) e quindi, di conseguenza, anche delle emissioni. Gli interventi di revisione programmata dei limiti di velocità dei veicoli, così come lo sviluppo dei sistemi di trasporto su ferrovia, e le misure di fluidificazione del traffico in prossimità dei caselli sono di competenza dello Stato.

Tutte le informazioni sul Piano aria sono raccolte sul portale web “Liberiamo l’aria”, predisposto dalla Regione. Il Comune di Modena utilizza lo stesso materiale nel proprio sito dedicato “Liberiamo l’aria Modena” che si raggiunge direttamente dalla pagina iniziale di Monet.

Per quanto riguarda le stazioni di rilevamento, la rete di monitoraggio regionale è costituita da 47 stazioni, che compongono un sistema revisionato di recente sulla base di una divisione per zone omogenee. Il numero di stazioni è quello necessario per supportare il sistema modellistico di valutazione e la gestione della qualità dell’aria messo a punto da Arpae.

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Le due interrogazioni sulla qualità dell’aria e sulle misure da adottare per migliorarla, presentate in Consiglio comunale da Marco Chincarini (Per me Modena) e Fabio Poggi (Pd) sono state trasformate in interpellanza.

In apertura di dibattito Elisabetta Scardozzi (M5s) ha chiesto “cosa abbia messo in campo l’Amministrazione comunale per il benessere dei cittadini al di fuori della manovra che limita la circolazione dei veicoli più inquinanti”. Per la consigliera il Comune dovrebbe adottare le limitazioni non dopo gli sforamenti ma prima, sulla base delle previsioni meteo di Arpae, “per prevenire i superamenti”. Modena dovrebbe inoltre “farsi promotrice di azioni reali e concrete per tutta la regione ed elaborare un piano di azioni a lungo termine”. Secondo Marco Rabboni è necessario “migliorare l’informazione ai cittadini, non basta rilanciare il sito regionale”. Servono anche “interventi seri: Modena è una città autocentrica, servono mezzi e obiettivi per ridurre le auto ma finora non è stato fatto. Siamo consapevoli che dall’autostrada viene una buona parte dell’inquinamento ma con la Bretella ne vogliamo costruire un’altra e nessuno è intervenuto contro questa scelta”.

Adolfo Morandi (FI) ha concordato sul fatto che i superamenti delle soglie di Pm10 e di inquinanti “dipendono in gran parte dal fatto che viviamo in pianura padana dove l’aria non circola. Ma – ha aggiunto – qualcosa come Comune possiamo farlo: spingere Seta a sostituire gli autobus vecchi con mezzi a metano o gpl, dare contributi a chi passa alle auto a metano o acquista auto elettriche, verificare che il termovalorizzatore utilizzi sempre le tecnologie più innovative per abbattere le emissioni”.

Per il Pd, Marco Forghieri ha commentato che “la risposta dell’assessore ha confermato che una parte dell’inquinamento in città è dovuto all’autostrada e quindi viene da fuori”. Secondo il consigliere il tema della qualità dell’aria “va oltre il Pair. Come Amministrazione possiamo incidere anche attraverso il nuovo piano regolatore, per esempio prevedendo di aumentare il verde, non solo pubblico, pensando a un nuovo modo di costruire e a prescrizioni che accrescano il verde privato ma con costi sostenibili”. E Diego Lenzini ha portato l’attenzione sulla necessità di “sensibilizzare i cittadini. Forse su questo tema non si è fatto abbastanza. Se domani cambiassimo tutte le auto e le caldaie, l’inquinamento si dimezzerebbe. Ma questo non è possibile. La qualità dell’aria dipende anche da come usiamo auto e caldaie e quindi l’informazione su questi temi sarebbe utile”.

Marco Cugusi (Mdp), ha affermato che “la qualità dell’aria è la maggiore sfida che dobbiamo affrontare” e che l’azione integrata di area vasta è essenziale. “L’educazione delle persone è importante – ha aggiunto – e ci sono tante piccole azioni che il Comune può fare ma costano e non può essere Modena a farle da sola. Modena però può fare rete e diffondere le idee e i progetti”.

Nella replica, Marco Chincarini ha sostenuti che “sono tante soluzioni efficaci a fare l’insieme. E Modena non sta facendo abbastanza: è evidente perché la qualità dell’aria in città è tremenda. Io invece vorrei vedere partire da questa città azioni virtuose concrete che passano anche dall’informazione dei cittadini”.

Secondo Fabio Poggi “è necessario informare i cittadini e cambiare gli stili di vita. L’inquinamento c’è ora ed è gravissimo e quindi dobbiamo fare quello che serve adesso. Da una parte sollecitiamo i cittadini a fare la propria parte ma al tempo stesso chiediamo con forza a chi di dovere, fino al Governo, di intervenire”.

A conclusione del dibattito l’assessore all’Ambiente Giulio Guerzoni ha rilevato che “le buone idee sono state tante ma nessuno ha detto come potremmo finanziarle. Questa non è la concretezza che si chiede alla politica. Il Pair – ha sottolineato l’assessore – è un punto di inizio sul quale dovremmo essere tutti d’accordo. Fissa le regole, stabilisce paletti e questo è il compito della politica. Le piccole cose vanno bene ma occorre una visione. Oggi finalmente la qualità dell’aria è nell’agenda di tutti come un problema. Dobbiamo cambiare scenario e deve essere un’azione trasversale. Il Pair pianta un paletto che manca da cinque anni poi noi Comuni dobbiamo fare il nostro mestiere, anche se penso che finora Modena sia stata le meno timida di tutti su questo tema, trovare qualche soldo in più e convincere i livelli istituzionali sopra di noi a metterci qualche soldo in più”.
















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