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Scavi in fiume, Spilamberto Libera e Responsabile e Nuovo S.Cesario: “Solo controlli tavolino?”

cave-fiumeI controlli degli scavi in fiume risolti con stime e simulazioni preventive, stabilendo a tavolino che in 10 giorni lavorativi non possono essere estratti più di 10.000 mc di ghiaia. È quanto emerso dalle risposte alle interrogazioni presentate dalle Liste civiche nei Consigli comunali di Spilamberto e San Cesario relativamente agli scavi effettuati lo scorso dicembre nell’alveo del Fiume Panaro. Come è possibile considerare una stima fatta a priori un “controllo” sufficiente ad accertare l’effettiva quantità di ghiaia estratta? Sulla base di quali dati si può affermare con certezza che in 10 giorni non possono essere estratti più di 10.000 mc di ghiaia? Gli Assessori all’Ambiente dei Comuni interrogati non hanno risposto, di verbali di controlli sul luogo non c’è traccia, men che meno dei sopralluoghi che l’assessore Nardini avrebbe svolto assieme ai vigili.

I documenti ricevuti dopo ripetute richieste e a distanza di settimane altro non sono che le concessioni della Regione sottoscritte prima dei lavori, tutt’altro rispetto ad una verifica effettiva dei quantitativi asportati a fine lavori.

La questione dei controlli è da sempre una nota dolente nella pianificazione delle attività estrattive. L’ultimo Piano, approvato nel 2009, avrebbe dovuto introdurre elementi tecnici e risorse umane di sostanziale innovazione per i monitoraggi delle falde ed i controlli in cava. Invece lo stato di fatto continua a basarsi perlopiù sui dati conferiti dai cavatori nei loro rapporti annuali, senza prevedere una approfondita verifica degli stessi. Ad oggi i controlli fanno capo ai singoli Comuni che, in mancanza di personale tecnico adeguato, si affidano – pagando – all’Ufficio Controlli Cave della Provincia, da sempre sottodimensionato. Gli esiti delle analisi delle acque sotterranee e dei monitoraggi ambientali vengono trasmessi ad Arpa dalle stesse ditte di escavazione attraverso autodichiarazioni.

Nemmeno dopo l’allagamento del Polo 8 del 2013 sono stati fatti i dovuti accertamenti sull’acqua entrata in contatto con l’impianto industriale e i relativi inquinanti; dopo oltre un anno di accessi atti si è appreso che le uniche analisi sono state inviate direttamente dalle ditte all’ ARPA e non è mai stata inviata da parte del Comune alcuna richiesta ad ARPA per un intervento specifico.

Per intensificare i controlli e garantire un monitoraggio costante delle falde sarebbe forse opportuno che i Comuni incaricassero (anche in forma consorziata) figure tecniche specifiche, di comune accordo però con le Associazioni ambientaliste ed i Comitati che da anni si occupano di tutela del territorio. Si tenga presente infatti che in passato, il Comune di San Cesario aveva incaricato quale responsabile della Commissione per la qualità architettonica e il paesaggio un direttore di cava!

 

(Paola Forghieri, Presidente Lista Civica Spilamberto Libera e Responsabile – Sabina Piccinini, Capogruppo  Lista Civica Nuovo San Cesario)

 

 

 

 
















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