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Convenzione Unimore/Cern

ferrrari-bertolucciNella giornata di martedì 9 dicembre a Ginevra, alla presenza del Pro Rettore vicario prof. Sergio Ferrari e del Direttore del Dipartimento di Scienze Metodi dell’Ingegneria – DISMI prof. Eugenio Dragoni in rappresentanza dell’Università degli Studi di Modena e Regio Emilia – UNIMORE e del Direttore Ricerca e Calcolo Scientifico del CERN prof. Sergio Bertolucci è stato sottoscritto un protocollo col CERN, che definisce e perfeziona i termini di partecipazione di giovani studenti e ricercatori al programma “Challenge Based Innovation” – CBI.

“Per il nostro Ateneo – ha dichiarato il Rettore prof. Angelo O. Andrisano – avere avviato una partnership con un’istituzione prestigiosa come il CERN è certamente un motivo di orgoglio, e dimostra, tra l’altro, l’impegno di UNIMORE a cogliere tutte quelle opportunità che vengono dall’estero utili a fornire ai nostri studenti una mentalità aperta, speculativa, un approccio agli studi e alla ricerca davvero coinvolgenti, nei quali essi stessi diventino protagonisti. Questi siamo convinti sono i presupposti per preparare professionisti all’altezza delle sfide contemporanee e delle attese del mondo delle imprese, che ci richiedono giovani dotati di un’eccellente preparazione, competenti nel loro campo e con idee innovative”.

Il CBI è un corso di design, orientato all’utilizzatore finale, indirizzato agli studenti di disegno industriale, business management, ingegneria e architettura ed è una delle più importanti attività dell’IdeaSquare, che è una struttura del CERN facente parte di un progetto pilota teso a dimostrare l’impatto della ricerca di base sulle nostre vite, nella quotidianità.

Alla base del programma CBI c’è l’idea di far sviluppare a gruppi di studenti universitari un nuovo modello di trasferimento tecnologico e di competenze presenti in quello che è il centro per eccellenza della ricerca europea, il CERN, un modello basato su un approccio multidisciplinare, incentrato sulla metodologia del Design Thinking, di cui UNIMORE è primario centro di riferimento in Italia attraverso un suo ricercatore, il dott. Matteo Vignoli.

Per raggiungere l’obiettivo, università e imprese sono chiamate ad affrontare e risolvere alcune delle principali sfide della società contemporanea sfruttando le tecnologie più avanzate e sviluppando idee innovative.

Nell’ambito del programma, che quest’anno è giunto alla sua seconda edizione, gruppi di studenti e ricercatori hanno l’opportunità di svolgere soggiorni presso il CERN per approfondire l’interazione con i vari ricercatori ed essere posti a conoscenza del potenziale tecnologico messo a loro disposizione, alternati a periodi di lavoro “a distanza” nel proprio Paese. Al termine dei sei mesi di lavoro dovranno presentare al CERN i loro prototipi finali.

“Siamo sempre molto attenti ad offrire ai nostri studenti opportunità di collaborazione internazionale ai massimi livelli. L’accordo siglato dall’Ateneo per l’iniziativa CBI (Challenge Based Innovation) – spiega il Direttore del DISMI prof. Eugenio Dragoni – estende a tutti gli studenti dell’Ateneo la possibilità di partecipare a progetti di trasferimento tecnologico condotti presso il CERN a favore di organizzazioni interessate alle tecnologie sviluppate nell’ambito della fisica nucleare. Gli studenti dei corsi di laurea in Ingegneria Gestionale e Ingegneria Meccatronica del Dipartimento di Scienze e Metodi dell’Ingegneria, potranno applicare proficuamente le metodologie del Design Thinking, da tempo posto alla base del nostro metodo formativo. Oltre alle conoscenze e tecnologie sviluppate per la fisica delle particelle, il CERN mette a disposizioni degli studenti la nuova struttura denominata “IdeaSquare”, allestita per favorire la gestione dei progetti di gruppo in un ambiente giovane, creativo e genuinamente internazionale”.

Al termine della cerimonia di firma del protocollo alla delegazione UNIMORE è stato formalmente consegnato il software open source, sviluppato dal CERN a supporto dell’apprendimento dei bambini autistici. Il progetto di ricerca, partito da un finanziamento della Fondazione ARBOR ha coinvolto il nostro Ateneo, IESCUM e il CERN in questa sfida tecnologica ad altissimo impatto per la società.

“E’ una grande opportunità – ha commentato il dott. Matteo Vignoli, – poter lavorare con docenti di diverse discipline e con i ricercatori del CERN. Credo proprio di poter dire si tratti di uno dei più interessanti programmi di educazione all’innovazione per connettere le tecnologie sviluppate all’interno dei laboratori di ricerca più autorevoli del mondo con i bisogni quotidiani delle persone. Si tratta di un vero e proprio cambio di metodologie che rende gli studenti protagonisti del cambiamento congiuntamente coi loro  docenti e con vari ricercatori”.
















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