L’Europa si รจ accorta del boom dell’imprenditoria straniera a Reggio Emilia. Con la crescita del 20 per cento delle imprese create da immigrati, registrata dalla Camera di Commercio – mentre quelle italiane calano del 7 per cento – il Consiglio d’Europa ha deciso di verificare da vicino la situazione economica dell’area vasta reggiana, caso unico in Italia, attraverso il progetto Deli (Diversity in the Economy and Local Integration), che coinvolge anche le cittร di Bucarest, Dublino, Lisbona, Londra Lewisham, Monaco di Baviera, Rotterdam e Vienna, Cartagena e Getxo.
A questo proposito, giovedรฌ 16 ottobre, dalle ore 8.45 alle 14, il Comune di Reggio, insieme al Centro studi sulla giustizia nelle organizzazioni (Giuno) dell’Universitร di Modena e Reggio Emilia, ha invitato nella sede dell’ateneo reggiano di via Allegri aziende, enti pubblici, associazioni di categoria e sindacali a una tavola rotonda tenuta dal Consiglio d’Europa e dal Migration Policy Group per discutere del potenziale, spesso sottovalutato e poco studiato, dell’imprenditoria degli immigrati e del valore della diversitร nel sistema economico locale e nel commercio in cittร .
Il progetto Deli, finanziato dall’Unione Europea per 885 mila euro, di cui 54 mila destinati a Reggio, โrappresenta un punto di partenza per analizzare, attraverso la lente del lavoro, il grado di integrazione socio economica dei cittadini stranieri โ ย dice l’assessora alla Cittร internazionale Serena Foracchia โ ย Inoltre รจ in linea con l’attenzione che l’assessorato intende avere nel leggere l’immigrazione e le competenze dei cittadini di origine straniera come asset per lo sviluppo economico localeโ.
Un qualsiasi cambiamento verso una societร ed un sistema economico inclusivo della diversitร non puรฒ, infatti, prescindere da un processo di governance partecipativo e rispettoso delle specificitร locali. โNella nostra cittร i tempi sono maturi per superare lo stereotipo dell’immigrazione come problema; cambiare chiave di lettura, vedere come opportunitร le differenze di cui i nuovi cittadini sono portatori รจ presupposto di sviluppo economico โ dice Natalia Maramotti, assessora al Commercio e alle attivitร produttive โ Il progetti Deli puรฒ creare le condizioni per avviare un nuovo percorso, a partire dalle strategie per l’integrazione degli imprenditori migranti nell’ambito del commercio in centro storicoโ.
Le ragioni per cui Reggio Emilia รจ stata scelta dall’Europa per entrare nel progetto sono riconducibili โad almeno quattro fattori โ commenta Matteo Rinaldini, ricercatore di Giuno โ Un’alta presenza di imprese di immigrati, un contesto sociale e migratorio che invita alla stabilizzazione delle famiglie e diventa un terreno fertile per avviare attivitร produttive, una generazione di giovani figli di immigrati sempre piรน numerosa e, infine, elemento piรน rilevante, il fatto che a Reggio l’imprenditoria straniera ha caratteristiche originali rispetto ad altri territoriโ.
Al centro della discussione ci saranno strumenti per sostenere lo sviluppo e la paritร di accesso di imprese di immigrati alle opportunitร di risorse e relazioni che offre lโeconomia mainstream, oltre che il valore della diversitร nel sistema economico e le sue ricadute sociali e politiche, per esempio nel sistema pubblico di appalti e forniture e nella costituzione di reti e partnership solide per una cittร competitiva.
Un aiuto per capire quanto il tema della diversitร nell’imprenditoria sia emergente e, al tempo stesso, ben radicato arriverร da Andrea Cavazzoli, referente per la responsabilitร sociale d’impresa della Banca Popolare dell’Emilia Romagna, che parlerร di un interesse crescente dell’istituto di credito emiliano verso le comunitร immigrate, e da Radwan Khawatmi, presidente della Hirux international Spa, che porterร la sua esperienza di imprenditore di origine siriana che, dopo essere arrivato a Napoli a 17 anni e una laurea conseguita a Parma, ha fondato un colosso mondiale della produzione e distribuzione di elettronica ed elettrodomestici. Khawatmi, che รจ stato nominato nel 2009 imprenditore immigrato dell’anno, si racconterร alla luce dei dati sui lavoratori immigrati e le imprese create da stranieri: rappresentano circa l’11,2 per cento del Pil italiano, per 200 miliardi di euro, e versano alle casse dell’Inps qualcosa come 10 miliardi di euro l’anno. I dati delle imprese di immigrati verranno affrontati in dettaglio da Franco Pittau, presidente del Centro sudi Idos, che presenterร il Rapporto immigrazione e imprenditoria 2014.