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Costi, Bonaccini e Vecchi (PD): “Maserati e Fiat, perno della manifattura regionale. Massima attenzione ai lavoratori”

«La situazione di incertezza e di mancanza di informazioni sulle strategie aziendali da parte del Gruppo Fiat relativamente ad alcuni stabilimenti, in primo luogo Maserati, ci preoccupa fortemente. Lo stabilimento Maserati attualmente occupa quasi 700 lavoratori dei 5200 occupati nei 6 stabilimenti di Modena che rappresentano il 20% degli occupati nel settore metalmeccanico di tutta la provincia e ai 7.000 lavoratori del gruppo Fiat in Regione». A dirlo sono i consiglieri regionali del PD modenese Palma Costi (prima firmataria), Stefano Bonaccini e Luciano Vecchi, attraverso una Risoluzione alla giunta, firmata dalle forze di maggioranza (FdS, Sel e IDV), affinché la Regione segua con attenzione la situazione dello stabilimento Maserati di Modena e più in generale degli stabilimenti del gruppo FIAT in Emilia Romagna.

«La situazione di incertezza sta portando a forti e motivate preoccupazioni sul futuro dello stabilimento Maserati di Modena. I ritardi e le continue variazioni nei piani industriali e di investimento del Gruppo FIAT paventano il rischio di abbandono dello stabilimento. Le generiche dichiarazioni di Marchionne sull’investimento di 550 milioni di euro a Grugliasco (TO) per produrre una nuova linea di auto Maserati (la piccola Maserati) e sulla continuità dello stabilimento modenese non sono sufficienti – affermano Costi, Bonaccini e Vecchi. – A Imola inoltre il progetto di riconversione, pattuito in sede ministeriale, sul quale si era impegnata la stessa FIAT, non ha fino ad ora avuto alcun sviluppo».

Come è noto il Gruppo FIAT ha ufficialmente comunicato a tutte le sedi provinciali di Confindustria della Regione Emilia-Romagna la formalizzazione dell’uscita da Confindustria dal 1 gennaio 2012 quale strumento per disdettare il CCNL, sostituito da accordi aziendali che, come a Pomigliano, escludono dai fondamentali diritti sindacali e democratici le OOSS che non li sottoscrivono.

«FIAT imposta un nuovo sistema di relazioni sindacali che preoccupa fortemente una regione che ha avuto nella collaborazione fattiva tra le parti sociali il punto di forza, anche nei momenti difficili quali quelli vissuti dal 2008 ad oggi – dichiarano i consiglieri regionali modenesi del PD – che tale collaborazione si è concretizzata nel patto per attraversare la crisi, che ha permesso la tenuta della coesione sociale grazie alla responsabilità di tutte le parti sociali e alle azioni condivise a salvaguardia delle imprese e dei lavoratori».

«Il Gruppo FIAT – proseguono i consiglieri – non può rinunciare alla produzione della Maserati nell’attuale sito per il legame profondo tra Maserati e l’Emilia-Romagna. La Maserati è un brand denso di storia e significati, un perno della manifattura, dell’occupazione e importante concentrazione di competenze. E’ un marchio legato a doppio filo alla Regione, terra di motori e di auto sportive per eccellenza».

Per questo motivo i consiglieri chiedono alla giunta regionale: «di seguire con attenzione la situazione dello stabilimento Maserati di Modena e più in generale degli stabilimenti del gruppo FIAT in Emilia Romagna; di chiedere al Gruppo FIAT il rispetto degli impegni presi dalla dirigenza del gruppo torinese perché gli investimenti in altri stabilimenti siano aggiuntivi e non sostitutivi degli stabilimenti emiliano romagnoli; di chiedere alla proprietà la presentazione ad istituzioni e lavoratori di un piano concreto di investimenti per gli stabilimenti presenti nel territorio regionale, ad iniziare da Maserati».

La Risoluzione inoltre si conclude chiedendo alla Giunta di farsi «quanto prima portavoce presso il nuovo Governo ed i nuovi Ministri dello Sviluppo e del Lavoro affinché il Gruppo FIAT assuma un impegno responsabile verso il Paese e dia certezza agli impegni sul comparto dell’auto, per un rilancio all’insegna della qualità e della innovazione, all’interno di una complessiva politica industriale di rilancio del Manifatturiero Italiano» e affinché il nuovo Governo «si adoperi al fine di ricomporre le tensioni sul fronte delle relazioni industriali e sindacali, onde evitare in un momento già difficile e di crescente disoccupazione ulteriori tensioni sul fronte del lavoro situazioni discriminatorie e antidemocratiche nei luoghi di lavoro».

Il Gruppo FIAT è ampiamente presente in Emilia Romagna:

– a Bologna: FIAT Group Automobilistico; FGA Capital Spa; Magneti Marelli

– a Imola: CNH Italia

– a Rimini: FIAT Center Italia;

– a Piacenza: Astra Veicoli Industriali; IVECO Spa

– a Modena: Comau Spa; Ferrari Spa; Maserati Spa; FIAT Service; Sirio SC Spa; CNH Italia.
















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