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Fiorano: meno amianto, più pannelli fotovoltaici

“Abbiamo scelto di favorire le imprese che eliminano l’eternit ed installano pannelli fotovoltaici e solari termici – spiega il sindaco Claudio Pistoni – consentendo, come incentivo, il risparmio degli oneri di urbanizzazione. Vogliamo che sia possibile installare pannelli fotovoltaici nelle superfici all’aperto già impermeabilizzate senza che questo produca incremento degli indici edilizi ed urbanistici; tale possibilità è più estesa per chi ha sostituito o intende sostituire coperture in eternit con sistemi fotovoltaici e solari-termici. Riusciamo così a incentivare in modo consistente e significativo la produzione di energie alternative, dando nel contempo una risposta positiva alla richiesta di tettoie, utili per le aziende. E’ un doppio vantaggio ottenuto attraverso l’innovazione, la riqualificazione urbanistica e il risparmio energetico “.

La Giunta Comunale di Fiorano Modenese ha infatti deliberato un ‘Atto di indirizzo in materia di installazione di pannelli fotovoltaici e solari termini in aree produttive’ che richiama la decisione del Consiglio Comunale di aderire alla campagna “Energia sostenibile per l’Europa” promossa da “Convenant of majors”, ove si prevede di superare in alcuni casi i parametri del protocollo di Kyoto 20% – 20% – 20%.

La Giunta ha tenuto conto che l’eventuale installazione di supporti per pannelli fotovoltaici e solari termici in aree produttive non produce effetti negativi sul paesaggio locale, già sostanzialmente trasformato, in quelle zone, dai massicci insediamenti industriali effettuati nei decenni precedenti e ritiene che, nell’attuale situazione economica, l’installazione di impianti di questo tipo può risultare utile a molte aziende. Contestualmente l’amministrazione comunale conferma la volontà di incentivare il risanamento delle aree produttive nei casi di demolizione e ricostruzione di capannoni con il tetto in eternit, ove questo venga usato per l’installazione di pannelli fotovoltaici, sulla scia di analogo provvedimento della Regione Emilia Romagna, cha ha pubblicato apposito bando; “Ovviamente – spiega Pistoni – senza incidere sul coefficiente di permeabilità del territorio”.

Nel suo indirizzo la Giunta ha perciò deliberato, con l’impegno a inserirlo nel RUE, che nelle zone industriali, e più precisamente negli ambiti APS.i – APC.i, “gli eventuali manufatti, a solo supporto di pannelli fotovoltaici e solari termici da realizzarsi in aree pertinenziali di edifici a carattere produttivo, fino ad un’altezza di m. 4,50, sono da considerarsi esclusivamente impianti tecnici la cui realizzazione è soggetta alla procedura di DIA, senza entrare nel computo degli indici edilizi ed urbanistici, fatto salvo il rispetto della normativa in materia sismica; l’altezza è misurata al netto dei manufatti, in modo da lasciare la possibilità di parcheggio e circolazione dei mezzi”.

La realizzazione degli impianti potrà avvenire solo in aree già impermeabilizzate e non dovrà ridurre gli spazi destinati a parcheggi e alla circolazione esterna; possono usufruirne pienamente soltanto le aziende che abbiano già provveduto alla rimozione dell’amianto eventualmente presente nelle coperture o in altre strutture in tutti gli edifici di loro proprietà presenti nel comune di Fiorano Modenese; per le aree occupate da aziende che non abbiano provveduto alla rimozione dell’amianto dagli edifici di cui sopra, la possibilità di fruire della presente direttiva è ridotta del 30% in termini di superficie occupabile come sopra definita; sarà possibile anche per queste aziende fruire in toto della direttiva una volta rimosso l’amianto dai propri edifici. E’ doveroso precisare che la realizzazione di tali impianti non incidendo sugli indici urbanistici non comporta in alcun caso l’acquisizione di futuri diritti edificatori.

“Abbiamo scelto la strada della concretezza e la volontà di guardare avanti – spiega ancora il sindaco Pistoni – Quello che come comune possiamo fare vogliamo farlo, sfruttando al massimo le competenze e le possibilità offerteci dalla legge, anche se non sono tante, per accompagnare le nostre aziende in un percorso di sviluppo a servizio di un più generale sviluppo del territorio nel nome della sostenibilità e della qualità di vita”.
















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