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Modena: la ex Caserma Fanti come sede della Provincia

Razionalizzare la disposizione degli uffici della Provincia di Modena, eliminando le sedi in affitto per ridurre i costi di gestione, e contribuire alla riqualificazione di un’area del centro storico cittadino recuperando a una funzione pubblica un edificio di valore storico e architettonico da tempo inaccessibile. Sono gli obiettivi del concorso di idee per la “Ristrutturazione del complesso edilizio ex Caserma Fanti”, fino al 1996 sede del Distretto militare. Dieci anni dopo l’edificio di via Saragozza, che si affaccia su viale Rimembranze e si trova nell’area dell’abbazia di San Pietro, è stato acquistato dalla Provincia che ha avviato, appunto, il percorso per la sua riqualificazione con il contributo della Fondazione Cassa di risparmio di Modena.


La prima fase del concorso si è conclusa nei giorni scorsi con cinque progetti selezionati su dieci lavori presentati e giudicati dalla commissione tecnica senza conoscerne gli autori.
«Ora si apre la fase di presentazione e consultazione pubblica in vista dell’individuazione, nel giro di alcuni mesi, dell’idea vincitrice sulla base dei progetti preliminari» annuncia Stefano Vaccari, assessore provinciale al Bilancio che ha coordinato l’iniziativa, ricordando che il concorso è stato promosso dopo un’analisi delle esigenze specifiche dell’ente per quello che riguarda la dotazione degli uffici e degli spazi di uso pubblico che si intende ricavare nel complesso.
Tra le indicazioni affidate ai progettisti, infatti, anche quella di prevedere la realizzazione nel cortile di una sala conferenze di utilizzo pubblico, oltre che di utilizzare soluzioni ecosostenibili, con dotazioni impiantistiche per quanto possibile improntate al risparmio energetico e all’uso di fonti rinnovabili. «Il meccanismo della gara – aggiunge Vaccari – consentirà di affidare direttamente ai vincitori anche la progettazione definitiva ed esecutiva».
Immobile su tre piani disposto su tre lati a forma di C, con una superficie complessiva già a uso uffici di oltre quattromila metri quadrati e un cortile di oltre mille, la caserma Fanti si trova proprio accanto alla palazzina di viale Rimembranze 12 (angolo di via Saragozza) da oltre un anno sede degli uffici della Provincia che si occupano di turismo e cultura.
Il percorso di presentazione e consultazione, avviato con l’illustrazione dei progetti nell’ambito del Laboratorio della città alla Palazzina Pucci, prevede anche l’allestimento di una mostra (da sabato 21 marzo, chiesa di San Paolo, via Francesco Selmi) e un questionario disponibile anche on line.

Nella corte sala conferenze tra i 140 e i 300 posti
Tutti e cinque i progetti selezionati con il concorso di idee per la “Ristrutturazione del complesso edilizio ex Caserma Fanti” prevedono, pur con modalità diverse, un sistema di accesso alla corte dell’edificio direttamente da viale Rimembranze e con l’apertura di un collegamento verso via San Pietro. In alcuni casi è previsto anche l’abbattimento completo del muro che attualmente separa il complesso edilizio dal viale o la sua sostituzione con altri elementi architettonici.
In ogni caso tutti i progetti si preoccupano di “ricucire” l’area verde di viale Rimembranze, dove si trovano le due statue dei garibaldini, con il complesso edilizio sfruttando la differenza di livello tra le due parti.
Altre diversità tra i progetti sono presenti nel modo di utilizzare l’edificio per distribuire gli uffici e le aree di interesse pubblico, ma la caratterizzazione più forte delle cinque proposte riguarda la sala conferenze da realizzare nella corte dell’edificio.
In alcuni casi la sala, la cui capienza varia a seconda delle proposte da 140 a circa 300 posti, è quasi completamente sotto al livello della corte, che quindi risulta completamente utilizzabile come giardino. In altri, invece, spiccano elementi architettonici oppure la copertura in vetro della sala su tutta l’area o, in un caso, solo su di una parte avendo previsto il progettista una divisione in diagonale della corte seguendo la linea dell’antica centuriazione romana (il decumano massimo) sulla base della quale è collocata la chiesa di San Pietro.
In alcuni casi sono previsti anche garage interrati.
La ristrutturazione dell’edificio, assoggettato a vincolo da parte del ministero dei Beni culturali, dovrà essere attuata in stretto raccordo con il Comune di Modena e con la Soprintendenza.

La storia: dai Benedettini alla scuola militare
L’isolato dove sorge la caserma Fanti ha ospitato fin dal X secolo l’insediamento religioso di San Pietro, affidato ai monaci Benedettini della Badia di Nonantola. Era fuori dalle mura di Modena fino al 1188, quando la nuova cinta lo inglobò nella città. Nel 1142 il vescovo Ribaldo dona ai monaci un luogo per fabbricarvi un mulino, là dove oggi sorge la palazzina in angolo tra via Saragozza e viale Rimembranze. Nel 1506 iniziano i lavori di costruzione del nuovo monastero a fianco della chiesa. Intorno alla metà del Seicento il monastero alloggia a più riprese truppe di soldati. Una parte dell’orto e del mulino viene successivamente venduta per fabbricarvi un filatoio di seta e, più tardi, l’Ospizio dei Poveri. Nel 1796 viene soppresso il monastero dei Benedettini e i locali vengono utilizzati come caserma, prima per le truppe di passaggio e poi trasformata in “Caserma di Cavalleria”.
Nel 1818 il Duca Francesco IV richiama a Modena i Benedettini, ma concede loro come sede solo una porzione dell’abbazia; le altre parti sono destinate ad usi diversi. Tre anni dopo il duca fonda l’Accademia Nobile Militare Estense destinata a formare gli ufficiali e i consiglieri di Stato. Quindi si costituisce il “Corpo dei Pionieri” con sede nel fabbricato che ospitava il filatoio, ad ovest del monastero che viene ampliato e ristrutturato su progetto di Sigismondo Ferrari, e, alla sua morte, dal professor Sante Cavani. L’edificio era strutturato in un corpo centrale a due ali ortogonali attigue, una delle quali aveva inglobato le preesistenti costruzioni su via Saragozza.
Qualche anno dopo la caserma ospita, nel corpo centrale, anche la Scuola dei Cadetti Matematici Pionieri, prima scuola militare di applicazione tecnico-scientifica in Europa. Intorno alla metà dell’Ottocento l’edificio subisce alcune trasformazioni.
Con la caduta del Ducato Estense, nel 1859, Luigi Carlo Farini, insieme al ministro della Guerra Manfredo Fanti e a Camillo Fontanelli, emana il decreto di chiusura dell’Accademia Militare Estense e crea una Scuola di Fanteria di livello nazionale, con sede nell’ex caserma dei Pionieri. Nel 1863 la scuola militare viene trasferita a Palazzo Ducale, la caserma San Pietro viene ristrutturata e dal 1890 risulta esservi collocato il Distretto militare. Funzione, questa, che manterrà fino al 1996, anno del trasferimento a Bologna.
In stato di abbandono per circa un decennio, l’edificio è stato trasferito con apposito accordo di programma dal ministero della Difesa al Comune di Modena che, a sua volta, lo ha venduto nel 2006 alla Provincia.

















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