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“VolontariaMO”: un anno di appuntamenti per Modena Capitale Italiana del Volontariato 2026

Modena è stata eletta Capitale italiana del volontariato 2026, vincendo il bando annuale promosso da CSVnet in partenariato con Forum Nazionale del Terzo Settore, Caritas Italiana, in collaborazione con Anci. A livello locale, il Comitato Promotore dell’iniziativa è composto da Csv Terre Estensi, Comune di Modena, Fondazione di Modena, Caritas diocesana modenese, Forum Terzo settore della provincia di Modena e Unione Comuni del Frignano, con il coinvolgimento di Unimore, Unione delle Terre d’Argine e Fondazione Casa del Volontariato di Carpi.

«L’anno che ci aspetta costituirà un’opportunità di valorizzazione del volontariato che esiste ed è attivo – spiegano il sindaco Massimo Mezzetti e l’assessora al Volontariato e Terzo Settore Alessandra Camporota – e, soprattutto, un invito a mettersi in gioco attraverso la grande leva civica del dare gratuitamente il proprio tempo e impegno per gli altri. Punteremo soprattutto sui giovani che aspiriamo a coinvolgere nelle iniziative, costruendole con loro. L’ambizione è quella di aumentare la coesione sociale in questi tempi frammentati dove la solitudine è un elemento che caratterizza sempre di più le nostre vite. Raccogliamo quindi le parole del nostro Presidente della Repubblica che ci ha ricordato che i volontari sono dei veri ‘patrioti’ che sanno bene come ciò che fanno dia del bene anche a loro stessi, oltre che agli altri». «Con il progetto “VolontariaMO. Il volontariato che connette”, ideato e coordinato da Csv Terre Estensi e vincitore del bando, si intende promuovere e valorizzare il ruolo dei volontari come costruttori di connessioni – afferma Alberto Caldana, presidente Csv Terre Estensi – Connessioni tra il Terzo settore, il Settore pubblico, l’Impresa privata e la società civile; connessioni tra il benessere delle persone, la sostenibilità sociale e ambientale; connessioni tra generazioni e tra territori».

L’anno della Capitale si aprirà l’1 gennaio con la Marcia per la Pace con ritrovo alle ore 15 al Parco Novi Sad alla presenza del sindaco Massimo Mezzetti e del vescovo Erio Castellucci; il corteo proseguirà per varie tappe, terminerà in piazza Roma e sarà arricchito da testimonianze come quella di don Mattia Ferrari.

L’evento inaugurale di Modena Capitale Italiana del Volontariato 2026 è previsto per il 23 gennaio 2026 ore 20.30 al Cinema Arena a Modena con il noto giornalista e scrittore Beppe Severgnini con l’appuntamento “Il volontariato che connette. Lo slancio civile che fa la differenza” introdotto, tra gli altri, dai saluti istituzionali della presidente di Csvnet Chiara Tommasini e dell’assessora a Welfare e Terzo Settore della Regione Emilia-Romagna Isabella Conti.

L’apice di VolontariaMO in termini di confronto e dialogo tra pubblica amministrazione, terzo settore e cittadinanza è rappresentato dal percorso partecipato sull’amministrazione condivisa intitolato “La Città che vorrei”. Il 29 gennaio, nella sala del Consiglio comunale a Modena, si terrà la presentazione del percorso sul Regolamento dell’Amministrazione Condivisa che verrà intrapreso coinvolgendo l’associazionismo, i sindacati, il mondo della cooperazione.

Grande attenzione ai giovani, chiamati a essere non solo destinatari ma protagonisti delle iniziative di VolontariaMO. In coerenza con l’orientamento di Fondazione di Modena, l’anno della Capitale sarà anche un laboratorio per sperimentare nuove forme di partecipazione giovanile: dal consolidamento e rinnovo periodico dei bandi rivolti alle nuove generazioni, alla progettazione di strumenti di ascolto e coinvolgimento – anche informale – per intercettare chi oggi è più distante dal volontariato, fino alla prospettiva, oggi allo studio, di costituire un Board Giovani che supporti la Fondazione nello sviluppo di azioni e progetti. Un’impostazione che risponde alla volontà di costruire un percorso di ascolto autentico e di protagonismo giovanile non limitato all’anno della Capitale, ma in grado di lasciare un’eredità strutturale al territorio.

All’interno della manifestazione, in primavera, uno speciale evento in collaborazione con il Venturi di Modena che unisce poesia e creatività: con “Poesia marzolina”, diversi poeti modenesi incontreranno gli studenti condividendo con loro poesie legate ai temi della gentilezza, dell’altruismo, dello slancio civile a cui i giovani dedicheranno elaborati artistici. Poesie e opere saranno oggetto di una mostra aperta alla cittadinanza all’interno della scuola.

Sabato 14 marzo 2026 ore 9.30-16.30 presso la Chiesa San Carlo si terrà l’evento sul tema della giustizia riparativa “Educare al bene nell’ombra del male: quali vie di giustizia e umanità sono ancora possibili?” con Card. Matteo Maria Zuppi, presidente della Conferenza Episcopale Italiana e Mons. Erio Castellucci, vicepresidente della Conferenza Episcopale Italiana.

Nel programma di Modena Capitale ci sarà spazio anche per la presentazione della prima edizione dell’Osservatorio “Volontariato, Dono e Agire gratuito”, promosso da AICCON Research Center con rilevazioni a cura di IPSOS Italia e la collaborazione del Forum Nazionale Terzo Settore e CSVNet. Un’iniziativa strategica, sostenuta da Fondazione di Modena e UniCredit, con l’ambizioso obiettivo di comprendere le trasformazioni del volontariato e dell’attivismo sociale in Italia e di leggere i cambiamenti in atto nel volontariato, inteso non solo come forma organizzativa, ma anche come decisione del singolo cittadino.

E ancora: sono più di 170 gli eventi promossi dagli enti del terzo settore modenese, a livello provinciale, durante tutto l’anno, tra i quali ad esempio uno speciale show cooking aperto alla cittadinanza con lo chef Massimo Bottura a cura del Tortellante. Sono inoltre previsti eventi, spettacoli, proiezioni che si inseriranno all’interno della programmazione di Festival Filosofia, Festival della Giustizia Penale, Buk Festival, Poesia Festival, Mutina Boica, Festival Migrazione, Teatro Comunale, Teatro Michelangelo, Sala Truffaut, Supercinema estivo, Viaemili@docfest, e collaborazioni con diverse realtà del territorio come Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, Ausl, Aou, Camera Penale.

Dopo l’estate, si terrà a Modena la seconda edizione del Festival regionale del Terzo Settore in Emilia-Romagna dove sono 11.267 gli enti iscritti, pari all’8,2% del totale nazionale, e contano quasi 246mila volontari e oltre 72mila lavoratori impiegati (Rapporto sul Terzo Settore in Emilia-Romagna 2025), un’occasione per valorizzare queste realtà e per confrontarsi e promuovere innovazioni per rafforzare le attività che fanno della nostra regione una comunità sempre più coesa. In autunno, è la volta di un altro evento pubblico, organizzato da Empori Solidali Emilia Romagna odv, sul ruolo degli empori solidali come costruttori di connessioni tra Terzo settore, Settore Pubblico, Impresa privata e società civile, ma anche motore di coesione sociale e sostenibilità ambientale.

Nel 2026 la collaborazione tra Csv Terre Estensi e Unimore proporrà un insieme di iniziative formative rivolte in modo particolare agli enti del Terzo Settore e al mondo del volontariato, con la possibilità di coinvolgere anche studenti e altri interessati ai temi giuridici e sociali. Grande attenzione anche alla storia e alla tradizione di cittadinanza attiva radicata nel Modenese con il trekking storico “Il lungo cammino del volontariato. Le associazioni modenesi nella storia” a cura di Daniel Degli Esposti – Storia oggi, che verrà proposto sia in primavera che in autunno.

VolontariaMO intende includere anche le aree interne e periferiche del territorio, come quelle del distretto del Frignano: il volontariato frignanese, valorizzato nel programma con numerose iniziative  – a partire dallo spettacolo del 17 dicembre ore 21 al Cinema Teatro Mac Mazzieri a Pavullo “Mai una noia” della Compagnia 8mani – rappresenta una risorsa fondamentale nel fornire aiuto e risposte alle numerose criticità che affliggono il territorio come invecchiamento demografico, elevato pendolarismo e spopolamento diurno.

Programma delle iniziative su capitaleitalianavolontariato.it (work in progress); la manifestazione ha il sostegno di: Fondazione di Modena, Comune di Modena, Comune di Pavullo, Bper, Emil Banca, Cavarretta Assicurazioni e altri enti locali, imprese, istituti di credito, realtà associative e di categoria del territorio.

Altre dichiarazioni:

«Nel 2026 Modena avrà un anno ricchissimo di occasioni, sostenuto da una disponibilità ampia e trasversale di volontariato, istituzioni, mondi della cultura, del sociale e dei saperi – commenta Matteo Tiezzi, Presidente della Fondazione di Modena – La sfida è farne un salto di qualità nel modo in cui la comunità ascolta e costruisce fiducia, trasformando l’energia diffusa in legami riconoscibili e pratiche stabili, capaci di durare dopo il 2026. Ai giovani dobbiamo dare reale opportunità di ascolto e di co-progettazione, perché il loro protagonismo non serve solo al futuro del volontariato, ma alla qualità democratica del presente. L’incontro con i loro vissuti, bisogni e competenze aiuterà il volontariato a rinnovare linguaggi, forme e priorità».

«Credo sarà un’occasione straordinaria per tutti coloro che nel Modenese svolgono un’attività importante per la tenuta e la crescita della comunità – afferma Ruggero Cavani, portavoce Forum Terzo Settore della provincia di Modena – Sarà un momento per approfondire temi a noi cari come giovani, economia sociale, amministrazione condivisa, disabilità, politiche di genere e tanto altro».

«Riscoprire la logica del dono, in una società sempre più frammentata e dove vincono le diseguaglianze. Il Volontariato rappresenta uno straordinario laboratorio che permette di fare esperienze concrete, e dar loro un significato. Scoprire la centralità della gratuità, per alimentare relazioni buone con gli altri, con la natura, con la storia, con le comunità di appartenenza. Il volontariato può rappresentare un’officina di anticorpi per promuovere la coesione sociale, per educare alla cittadinanza, per riscoprire un patto fra generazioni. A condizione che non sia un’avventura passeggera, ma un’esperienza che forma, che mette in discussione sia chi la fa, ma anche chi la propone» commenta Federico Valenzano, vicedirettore Caritas diocesana modenese.

 

 

 

















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