Come comunicano e partecipano alle attività scolastiche i bambini di terza elementare? È l’obiettivo di indagine che si è posto un progetto di ricerca capitanato da Unimore assieme agli Atenei di Bologna, Bolzano e Roma Tre. Lo studio sarà presentato giovedì 11 dicembre 2025 al Dipartimento di Studi Linguistici e Culturali.
Analizzare come gli alunni di terza elementare comunicano e partecipano nelle interazioni scolastiche con insegnanti e compagni, sia in classe plenaria sia in piccoli gruppi. È l’obiettivo che si è posto il progetto di ricerca “ChICaS – Children’s Interactional Competence at School: Conversational Social Norms, Forms of Participation, and Language Structures” condotto da Unimore assieme all’Università di Bologna, alla Libera Università di Bolzano e all’Università Roma Tre nel corso di oltre due anni di attività.
Lo studio, che ha analizzato attraverso i comportamenti visibili, come quando e perché i bambini comunicano e partecipano in classe, sarà esposto giovedì 11 dicembre 2025 nell’ Aula B.06 del Dipartimento di Studi Linguistici e Culturali (Largo Sant’Eufemia, 19) a Modena.
Il seminario, interamente in lingua inglese, presenterà e discuterà i primi risultati di questo ampio progetto PRIN 22, coordinato dalla prof.ssa Piera Margutti di Unimore, che ha esplorato la competenza pragmatica e interazionale dei bambini di 8-9 anni a scuola attraverso la raccolta e l’analisi di videoregistrazioni di lezioni svolte in almeno tre classi per ciascuna unità di ricerca. Le registrazioni, effettuate in quattro diverse città italiane, hanno coinvolto complessivamente circa 240 ore di interazione in classe, documentate in terze elementari appartenenti a scuole differenti. Il processo di raccolta dei dati si è svolto nel rispetto di tutte le procedure etiche e di tutela della privacy, con il consenso delle direzioni scolastiche, degli insegnanti e delle famiglie, e ha previsto l’anonimizzazione delle trascrizioni audio-video.
Elemento distintivo del progetto è l’attenzione ai comportamenti visibili dei bambini durante le attività didattiche quotidiane, un aspetto spesso trascurato nelle ricerche sull’interazione scolastica a favore dell’analisi dei comportamenti degli insegnanti. L’ampiezza e l’omogeneità del corpus raccolto costituiscono ulteriori elementi di innovatività, poiché permettono di osservare un ampio gruppo di alunni della stessa fascia d’età in un momento cruciale del loro percorso di apprendimento, quando si consolidano la consapevolezza del contesto educativo formale e le competenze socio-partecipative.
Durante la giornata conclusiva, le quattro unità di ricerca presenteranno i risultati delle rispettive analisi, offrendo prospettive complementari sulla competenza di interazione dei bambini. Unimore illustrerà le caratteristiche delle risposte fornite dagli alunni in classe plenaria, soprattutto quando includono informazioni aggiuntive o quando la struttura delle risposte viene modificata durante l’interazione. L’Università di Bologna mostrerà le risorse discorsive utilizzate dagli studenti per gestire la rilevanza dei propri contributi e mantenerli coerenti con il flusso conversazionale dell’attività didattica. L’Università Roma Tre esaminerà le modalità con cui i bambini alternano diverse varietà di italiano nelle interazioni in plenaria, nei piccoli gruppi e tra pari, mettendo in luce le funzioni comunicative di tali scelte linguistiche. La Libera Università di Bolzano offrirà, infine, uno sguardo sulle pratiche di reclutamento di aiuto e di offerta di assistenza tra pari nelle attività svolte a coppie o in piccoli gruppi, mostrando come queste dinamiche rivelino competenze interazionali in via di sviluppo.
La giornata, che sarà aperta dalla prof.ssa Piera Margutti di Unimore, prevede gli interventi di ogni Ateneo coinvolto attraverso i contributi anche di Daniele Urlotti ed Elisa Rossi di Unimore, di Rosa Pugliese, Alessandro D’Altoè, Vittoria Colla dell’Università di Bologna, di Elisa De Roberto, Sabrina Rizzello di RomaTre, Daniela Veronesi, Monica Simone della Libera Università di Bolzano, oltre agli interventi di due invited speaker di rilievo internazionale: Myrte N. Gosen (University of Groningen) che proporrà una riflessione dal titolo Let the students do the talking. Insights in offering room for the enhancement of students’ interactional competence e di Nicola Nasi (University of Bologna) che presenterà Children’s peer languages and cultures. On learning, agency, and diversity at school. A seguire, Letizia Caronia dell’Università di Bologna e Alessandra Fasulo della University of Portsmouth offrirà un momento di discussione critica sui risultati e sulle prospettive della ricerca.
Il seminario è aperto a ricercatori, dottorandi e studenti delle lauree magistrali, nonché a tutte le persone interessate ai temi dell’interazione e della comunicazione scolastica. È previsto anche un collegamento online per seguire i lavori da remoto. Per ricevere il link di accesso, è possibile scrivere a piera.margutti@unimore.it


