E’ stata una manifestazione molto partecipata, colorata e pacifica, quella di sabato 25 ottobre a Roma promossa dalla Cgil con il coinvolgimento delle associazioni de “La Via Maestra”, arricchita dalla festosa presenza dei movimenti studenteschi e delle associazioni per la Pace, che ha visto sfilare oltre 200.000 partecipanti da piazza della Repubblica sino a piazza San Giovanni in Laterano. Tanti gli interventi dal palco di lavoratori e sindacalisti, giovani, donne e la forte testimonianza di Sigfrido Ranucci sulla libertà di stampa come fondamento della democrazia, in conclusione infine l’intervento del segretario generale nazionale Cgil Maurizio Landini.
Modena ha fatto la sua parte portando a Roma oltre 1.000 lavoratori, pensionati, giovani e cittadini, di tutti i settori pubblici e privati e di tutte le professioni.
“Abbiamo mandato dei messaggi chiari al Governo e all’interno paese – spiega Alessandro De Nicola segretario Cgil Modena – Vogliamo una Legge di stabilità che non metta al centro degli investimenti gli armamenti, ma il rilancio della sanità pubblica, dello stato sociale e dell’istruzione. Al Governo chiediamo – continua ancora De Nicola – una Legge di stabilità diversa: aumento dei salari, rivalutazione delle pensioni, lotta all’evasione fiscale che non stanno facendo, di queste cose vogliamo parlare”.
“In questo Paese c’è un emergenza salari e pensioni – afferma Alessandro De Nicola segretario Cgil Modena – il cui potere d’acquisto in questi anni è drasticamente calato. Per i pensionati la rivalutazione delle pensioni arriverà a 4 euro mensili, se va bene. Inoltre, è stata aumentata nuovamente l’età della pensione: dal 2027 ci vorranno tre mesi in più. E meno male che questo Governo voleva abolire la legge Fornero”.
La Cgil propone un contributo di solidarietà per le grandi ricchezze (un’aliquota dell’1.3% su 500.000 contribuenti, pari all’1% dei contribuenti) sopra i 2 milioni di euro, che darebbe un gettito addizionale di 26 miliardi di euro. Sarebbero tante risorse, preziose per i nostri servizi pubblici.
Al tempo stesso, per tutti i lavoratori pubblici e privati, il sindacato propone la restituzione del fiscal drag, cioè chiede al Governo di neutralizzare quel meccanismo per il quale a fronte di un aumento contrattuale, aumenta poi il reddito lordo che porta il lavoratore nella fascia di reddito Irpef superiore, con la conseguenza che l’aumento di tassazione si “divora” l’aumento contrattuale. “E’ un meccanismo perverso – sottolinea De Nicola – basti pensare che i lavoratori ci hanno rimesso 1.600-1.700 euro all’anno e proprio per questo siamo rimasti basiti quando il Governo ci ha proposto detassazioni per 440 euro all’anno! La sproporzione è inaccettabile.”
“Ringraziamo tutti i partecipanti alla grande mobilitazione, in particolare i modenesi, e non ci fermeremo se il Governo non ci starà a sentire”, conclude Alessandro De Nicola.


