
Presso la caserma “Minghetti” di Bologna, sede del Comando Militare Esercito (CME) “Emilia-Romagna”, si è svolta una solenne cerimonia per la consegna dei resti mortali del Soldato Domenico Montanari e di Delmo Palavanchi ai rispettivi familiari.
Il Soldato del Genio Domenico Montanari, nato nel 1913 a Quattro Castella (RE), dopo aver assolto il servizio di leva fu richiamato alle armi per la campagna in Africa Orientale e successivamente prese parte alle operazioni in Albania. Dopo l’8 settembre 1943 fu catturato dai tedeschi e deportato in Germania come Internato Militare Italiano (IMI), dove morì in prigionia nell’ottobre dello stesso anno. Le sue spoglie riposavano nel Cimitero Militare Italiano d’Onore di Amburgo (GER).
Consegnati ai familiari anche i resti mortali di Delmo Palavanchi, cittadino italiano nato nel 1910 a San Giovanni in Persiceto (BO), che perse la vita durante il secondo conflitto mondiale e le cui spoglie erano custodite nel Cimitero Militare Italiano d’Onore di Berlino – Zehlendorf (GER).
Le urne contenenti le spoglie dei due italiani sono state accolte all’interno della cappella della caserma “Minghetti”, dove il Cappellano militare Don Sergio ha officiato una cerimonia religiosa, alla presenza del Comandante Territoriale, Colonnello Francesco Randacio, di una rappresentanza del CME “Emilia-Romagna”, delle Associazioni Combattentistiche e d’Arma, delle autorità civili e dei familiari.
Al termine della funzione, dopo la resa degli onori militari, le urne sono state consegnate ai familiari per la definitiva tumulazione nei luoghi natii: Montanari a Quattro Castella (RE) e Palavanchi nel cimitero di San Matteo della Decima, frazione di San Giovanni in Persiceto (BO).
Eventi come il ritorno al luogo natio delle spoglie di soldati caduti sono fondamentali per salvaguardare la memoria di coloro che scelsero di sacrificare la propria vita per difendere i valori di libertà e giustizia, ancora validi e che accomunano i soldati di ieri e quelli di oggi nel giuramento di fedeltà alle istituzioni.
L’intera operazione è stata curata dall’Ufficio per la Tutela della Cultura e della Memoria della Difesa, struttura alle dirette dipendenze del Ministro della Difesa, con il compito di provvedere al censimento, la raccolta, sistemazione definitiva delle salme dei militari, deceduti durante il secondo conflitto mondiale sepolti in cimiteri militari all’estero.