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Parma: nuovi contratti in lieve calo a settembre (-0,2%)

Nel trimestre settembre-novembre, però, il dato dovrebbe tornare positivo rispetto al 2024: +1% con 13.770 attivazioni

Così come era accaduto in agosto, con un -1,7% rispetto allo stesso mese del 2024, anche per il mese di settembre è previsto un calo dei nuovi contratti che le imprese parmensi intendono attivare.

La flessione, comunque, dovrebbe ridursi allo 0,2%, con un saldo previsto a -10 unità rispetto ad un anno fa su un totale di 5.230 attivazioni.

Le imprese parmensi contano poi di invertire questo trend negativo nell’arco del trimestre settembre-novembre, con un +1% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno e un saldo a +140 unità su un dato trimestrale di 13.770 nuovi contratti.

L’analisi dell’Ufficio Studi e Statistica della Camera di commercio dell’Emilia su dati Excelsior evidenzia, per settembre, un calo dei nuovi contratti del 3,9% nell’industria (1.740 unità, 70 in meno rispetto del 2024), trainato dal -5,6% del manifatturiero e public utilities (1.340 unità in totale). Per le costruzioni, invece, è previsto un aumento del 5,3%, con 400 nuove attivazioni. Alla fine del trimestre settembre-novembre l’andamento negativo dei nuovi contratti nell’industria, potrebbe subire un ulteriore peggioramento, con previsioni che parlano di un -4,2% (4.810 attivazioni totali).

Anche per i servizi, a settembre, è previsto un andamento in discesa, con di 20 nuovi contratti in meno rispetto allo stesso mese dello scorso anno (-0,6% e 3.420 attivazioni).

A spingere verso il basso questo settore, saranno, in particolare, il commercio (560 contratti e -17,6%), i servizi alle imprese (1.040 e -4,6%) e quelli alla persona (900 e -2,2%). Buone, invece, le previsioni delle attività di alloggio e ristorazione con un +24,0% (930 nuovi contratti).

Il trimestre settembre-novembre dovrebbe però segnare una ripresa dei valori complessivi del comparto dei servizi, che le previsioni indicano un +1,2%, con 8.710 attivazioni.

Dalle analisi camerali emerge che le aziende della nostra provincia che prevedono di attivare nuovi contratti nel mese di settembre sono pari al 20,0% del totale. Di queste attivazioni, nel 20,0% dei casi le entrate previste saranno stabili, ossia con un contratto a tempo indeterminato o di apprendistato, mentre per l’80,0% saranno a termine (a tempo determinato o altri contratti con durata predefinita).

Così come sta accadendo da diverso tempo, resterà alta, anche a settembre, la quota di nuovi contratti che è riservata ai giovani con meno di 30 anni, che si attesta al 31,2%. Questi, nell’ambito dirigenziale e delle professioni con elevata specializzazione e competenza tecnica, sono particolarmente richiesti in qualità di tecnici informatici telematici e delle telecomunicazioni (39,6% delle attivazioni in programma), di ingegneri (33,3%) e tecnici in campo ingegneristico (30,5%).

Nell’ambito delle professioni impiegatizie, commerciali e dei servizi, gli under 30 sono molto richiesti come addetti alle vendite (59,0%), operatori della cura estetica (54,1%) e addetti all’accoglienza e all’informazione della clientela (51,7%).

Da ultimo, tra gli operai specializzati e conduttori d’impianti e macchine, si prevede che il 71,8% dei nuovi contratti sarà riservato ai giovani sotto i trent’anni in qualità di operai delle macchine automatiche e semiautomatiche per lavorazione metalliche e produzione minerali, il 61,5% agli operai specializzati installazione e manutenzione delle attrezzature elettriche/elettroniche, ed infine il 51,6% ai fabbri ferrai costruttori di utensili.

Settembre ripropone anche il tema dei cosiddetti candidati introvabili, ovvero figure professionali per la cui reperibilità le imprese dichiarano di trovarsi in difficoltà nel 46,0% dei casi.

Tra i profili di ambito dirigenziale e delle professioni con elevata specializzazione e competenza tecnica, il mismatching tra domanda e offerta di lavoro arriva al 76,2% tra gli ingegneri, al 52,5% per i tecnici in campo ingegneristico e al 66,0% per i tecnici informatici, telematici e delle telecomunicazioni.

Invece, per le professioni impiegatizie, commerciali e dei servizi, le imprese prevedono difficoltà di reperimento per il 63,9% delle posizioni per operatori della cura estetica, per il 44,2% dei professionisti qualificati nei servizi sanitari e sociali e infine per il 40,4% degli addetti all’accoglienza e informazione della clientela.

Più critica, poi, è la situazione che si evidenzia nell’area degli operai specializzati e conduttori d’impianti e macchine, dove la difficoltà di reperimento sale al 92,9% per gli operai delle macchine automatiche e semiautomatiche per la lavorazione di metalli e prodotti minerali, si attesta al 91,1% per gli operai specializzati addetti alle rifiniture delle costruzioni e all’88,3% per gli operai specializzati addetti alla costruzione e mantenimento delle strutture edili.

L’Ufficio Studi e Statistica della Camera di commercio dell’Emilia  ha elaborato i dati forniti dal Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, grazie al Programma nazionale Giovani, donne e lavoro cofinanziato dall’Unione europea.

















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