Le culture sono mondi chiusi e incomunicabili? I conflitti “etnici” derivano davvero da un’arcaica divisione fra etnie? Le identità sono qualcosa di fisso e naturale o sono piuttosto mutevoli costruzioni sociali? Che rapporto c’è fra il razzismo contro gli immigrati e le vecchie idee nazionaliste, colonialiste, antisemite? Sono questi gli interrogativi al centro dell’incontro organizzato, lunedì 5 maggio alle ore 18.00 presso la libreria La Feltrinelli di piazza Galvani 1/H, all’interno di “Cose di questo mondo”, la rassegna sui diritti e l’ambiente promossa da Quartiere Savena e Scuola di Pace.
L’incontro vedrà la partecipazione di Udo Enwereuzor (responsabile area Diritti di Cittadinanza dell’ong Cospe – Cooperazione per lo sviluppo dei paesi emergenti) e di Anna Maria Rivera, docente di Etnologia all’Università di Bari e autrice, insieme a René Gallissot e Mondher Kilani, del libro “L’imbroglio etnico in quattordici parole-chiave”, pubblicato dalla casa editrice Dedalo.
Nel libro, ristampato nel 2007 in una nuova versione aggiornata, Anna Maria Rivera e gli altri due autori analizzano quattordici temi cruciali del dibattito contemporaneo sulla società multiculturale attraverso altrettante parole-chiave: cittadinanza, comunità, cultura, diritti dell’uomo, etnia-etnicità, idee razziste, identità-identificazioni, immigrati, lingua, nazionalismo e razzismo, nazionalità, neorazzismo, parentela di sangue, stereotipo.
Seppure frequenti nel linguaggio comune e in quello della politica e dei mass media, le 14 parole non sono neutre, ma hanno un significato ambiguo che può causare pregiudizi e anche veri e propri “imbrogli” storici e sociali. Attraverso la loro analisi storica, linguistica e antropologica, Mondher Kilani, Renè Gallissot e Annamaria Rivera smontano i preconcetti e i luoghi comuni che alimentano xenofobia e razzismo, mostrando come l’ideologia che interpreta il mondo in termini di rigide divisioni nasconda il rifiuto dell’uguaglianza e del pluralismo culturale.


