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Approvato il Piano regionale triennale per gli interventi in favore delle comunità di residenti all’estero

Rafforzare i legami tra la Regione Emilia-Romagna e le comunità degli emiliano-romagnoli nel mondo, puntando sulla valorizzazione culturale e sul supporto alle associazioni dei residenti all’estero. Favorendo inoltre attività di ricerca, studio e formazione, sensibilizzando i cittadini della regione sulle tematiche relative all’emigrazione, promuovendo infine eventi sulle esperienze migratorie degli emiliano-romagnoli, collaborando con altri territori per attività rivolte alle comunità all’estero.

Sono gli obiettivi principali del Piano triennale regionale degli interventi a favore degli emiliano-romagnoli all’estero 2026-2028, approvato dalla Giunta regionale. Un piano che viene adottato e aggiornato a cadenza triennale in attuazione della legge regionale 5 del 2015 e che elenca gli obiettivi, i criteri per l’assegnazione dei contributi alle associazioni e gli ambiti di intervento per le attività di sostegno e di promozione delle relazioni con i cittadini dell’Emilia-Romagna che vivono fuori dai confini nazionali. Una comunità, quella dei nostri concittadini residenti all’estero, che sulla base della rilevazione del 2024 è composta da oltre 265mila persone, un dato quasi raddoppiato negli ultimi 15 anni.

La Legge regionale, oltre a indicare l’adozione del Piano triennale, definisce anche i criteri e le modalità per il riconoscimento delle Associazioni e le Federazioni fra Associazioni di emiliano-romagnoli all’estero, che possono essere iscritte all’elenco regionale e possono così prendere parte alla vita della Consulta degli emiliano-romagnoli all’estero ed essere destinatarie di interventi finanziari.

Nel corso del tempo il numero delle associazioni che aderiscono alla Consulta è aumentato, passando in dieci anni dalle 42 riconosciute contestualmente all’approvazione della legge regionale 5 del 2015 alle attuali 80, a cui vanno aggiunte 3 Federazioni. Più nel dettaglio, le 80 associazioni sono presenti con 25 sedi in Europa, 7 in Nord America, 45 in Sud America, 1 in Centro America, 1 in Asia e 1 in Africa.

“Questo Piano stabilisce un rapporto costante e bidirezionale tra l’Emilia-Romagna e i nostri concittadini emigrati– dichiara il vicepresidente con delega allo Sviluppo economico Emilia-Romagna, Vincenzo Colla-. Tale dialogo continuo mira a rafforzare le esperienze all’estero, migliorando vita, lavoro e relazioni, favorendo un’integrazione piena che possa anche contribuire alla diffusione delle nostre tradizioni culturali e del nostro sapere professionale. Obiettivi che il Piano assicura tramite sostegno a ricerca e formazione, oltre che con la valorizzazione del patrimonio culturale e linguistico. A questo si aggiunga il ruolo importante che gli emigrati svolgono nella valorizzazione e diffusione delle nostre eccellenze enogastronomiche, produttive, artistiche e turistiche, un ruolo che diventa rilevante anche per presentare le nostre esperienze sociali, culturali e accademiche nel mondo. Il documento è importante anche per i rientri, riconoscendo il valore delle esperienze all’estero, garantendo il supporto agli studenti attraverso accordi con l’Università di Bologna ed ERGo, oltre che con aiuti economici per chi torna in indigenza”.

Tra le azioni principali per la valorizzazione del ruolo degli emiliano-romagnoli all’estero il Piano prevede il coinvolgimento dei giovani per assicurare una continuità delle attività, ma anche interventi a favore degli Italiani emigrati che rientrano in Emilia-Romagna, tra cui (tramite i Comuni) un aiuto economico sotto forma di rimborso delle spese di rientro a cittadini italiani e ai loro familiari rimpatriati da non più di due anni e in condizioni di indigenza. Sul fronte delle attività culturali, formative, di ricerca e informazione sono confermate la collaborazione con l’Università di Bologna (sede di Buenos Aires) per borse di studio master e attività di ricerca e il rinnovo dell’accordo con ER-Go Emilia-Romagna per l’accoglienza di studenti nei campus regionali. Sempre in questo contesto, è confermato anche il bando regionale Boomerang, rivolto a giovani (18-35 anni) di origine o discendenza emiliano-romagnola con residenza all’estero.

Sul piano finanziario, infine, nel Piano triennale si definiscono la misura, i criteri e le modalità per l’assegnazione dei contributi a progetti che coinvolgano una pluralità di soggetti attuatori e, fra questi, per i progetti promossi da enti locali ed enti del terzo settore della regione, almeno un’associazione di emiliano-romagnoli all’estero, con un contributo massimo di 40mila euro per il bando Boomerang e di 30mila per altre tipologie di bando.

















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