venerdì, 4 Luglio 2025
17.1 C
Comune di Sassuolo
HomePoliticaAlcune interrogazioni e rispettive risposte del consiglio comunale del 30 giugno





Alcune interrogazioni e rispettive risposte del consiglio comunale del 30 giugno

Il “Fondo Affitti” è stato oggetto di un’interrogazione da parte di Martina Desiante (Sassuolo guarda avanti) discussa nel corso del Consiglio Comunale di lunedì 30 giugno.

“Con la delibera di giunta dell’Unione del 30/08/2024 – si legge nell’interrogazione – si ribadisce che il Fondo regionale per l’accesso alle abitazioni in locazione è finalizzato al sostegno dei nuclei familiari economicamente più fragili nel pagamento dei canoni di locazione nel mercato privato. La Regione Emilia-Romagna, con delibera della giunta regionale, n. 1620 dell’8 luglio 2024,definisce i criteri per l’accesso ai contributi, che prevedono diverse fasce di sostegno in base all’incidenza del canone di affitto sul reddito

IRPEF del nucleo familiare, con riferimento agli artt. 38 e 39 della L.R.n.24/2001. Considerato che la somma pari a Euro 241.727,67, messa a disposizione dell’Unione dei Comuni del Distretto Ceramico dalla Regione Emilia Romagna, esclusivamente con propri fondi in seguito all’azzeramento del fondo affitti nazionale da parte del Governo con legge di Bilancio del 2023/2024, con successiva determinazione regionale, per l’annualità 2024, è stata utilizzata per le graduatorie relative allo stesso anno 2024 degli aventi diritto al contributo del Fondo Affitto Regionale; in sede di Tavolo territoriale di concertazione delle politiche abitative del 29/07/2024- rif. Verbale seduta prot. n. 98 del 02/08/2024 – tutti i Comuni della Provincia di Modena avevano condiviso l’applicazione di una riduzione del 20% del valore Isee fissato come soglia di accesso a livello regionale, cioè pari a 6.400,00 euro con lo scopo di evitare un surplus di domande di fronte a una insufficienza di fondi che non permetterebbe la risposta a tutte le richieste. Si interrogano il Sindaco e la Giunta per sapere: quanti nuclei, sul territorio di Sassuolo, hanno fatto richiesta di accesso al fondo? Quante domande valide sono state inserite in graduatoria distrettuale? Quanto nuclei hanno usufruito del contributo erogato?”.

Ha risposto l’Assessore alle Politiche Abitative Maria Savigni.

“Innanzitutto ringrazio gli interroganti per aver posto l’attenzione su un tema di rilevanza nazionale, che nel nostro distretto, e nella nostra Regione, acquista particolare gravità. Introduco la risposta citando il report statistico nazionale della  Caritas italiano 2025, che apre un focus specifico sul tema casa: “Il problema abitativo in Italia rappresenta una delle sfide sociali più urgenti e trasversali del nostro tempo. Non si tratta più di un’emergenza temporanea, bensì di una crisi strutturale con radici economiche, sociali e urbanistiche profonde. ….. Non riguarda soltanto le situazioni estreme come quella delle persone senza dimora, ma coinvolge un numero crescente di famiglie che incontrano difficoltà nel trovare o mantenere un alloggio dignitoso e accessibile. ….. Le categorie più colpite sono estremamente eterogenee: giovani adulti che non riescono a rendersi autonomi dalla famiglia d’origine, famiglie monoreddito, persone straniere o con fragilità socio-economiche, tutte accomunate da difficoltà nell’accesso al mercato abitativo. A queste si aggiungono coloro che, a seguito di eventi critici – come una separazione o la perdita del lavoro – si ritrovano improvvisamente in condizioni di vulnerabilità abitativa. Secondo i dati Istat, nel 2024 il 5,6% della popolazione italiana vive in condizioni di grave deprivazione abitativa. Il fenomeno risulta particolarmente diffuso tra le famiglie in cui il principale percettore di reddito ha meno di 35 anni, passate dal 7,6% nel 2019 al 12,1% nel 2024. ….”

Date queste premesse, rispondo con i dati richiesti:

Quanti nuclei del territorio di Sassuolo hanno fatto richiesta: 408

Quante domande valide sono state inserite in graduatoria distrettuale: 175

Quanto nuclei hanno usufruito del contributo erogato: 75

Come ha ricordato l’interrogante, il Governo nel 2023 e nel 2024 ha completamente azzerato il fondo affitti. Mentre la Regione Emilia-Romagna ha stanziato 10 milioni di euro da ripartire, lo Stato ha deciso di non finanziare il Fondo nazionale dell’affitto,  e le risorse da distribuire sul territorio regionale sono passate così dai 40 milioni complessivi del 2022,  ai 10 stanziati per il 2024 dalla sola Regione. Quella del Governo è una decisione che rischia di avere ricadute in termini di aumento delle procedure di sfratto in un quadro già critico. Aggiungo che a settembre 2025 la Regione Emilia Romagna assegnerà ai Distretti il Fondo affitti regionale con fondi propri di bilancio , come recentemente annunciato dal presidente De Pascale, con l’obbiettivo di scorrere le graduatorie del 2024  ed erogare il contributo a tutte le famiglie con le domande riconosciute valide, e come espresso nel  suo comunicato, si impegna a sostenere concretamente famiglie e lavoratori a basso reddito in locazione sul libero mercato.

Infatti, con DGR n. 1010 del 23 giugno 2025, la Giunta regionale ha stanziato € 10.000.000 per il Fondo Affitto, così suddivisi:

  • Al Comune di Bologna: € 1.930.000
  • Agli altri Distretti: € 8.070.000 – per lo scorrimento delle graduatorie del Bando 2024

Questa erogazione rappresenta un aiuto concreto ai cittadini, alle famiglie in difficoltà economica in un mercato della casa che tende a escludere fasce della popolazione, e in un periodo che vede crescenti difficoltà in campo economico e produttivo.

I fondi verranno distribuiti in modo proporzionale rispetto ai fabbisogni residui, considerando l’ISEE, come specificato in DGR. I contributi per aiutare i cittadini a pagare il canone di locazione possono arrivare a coprire per ciascun nucleo familiare fino a 3 mensilità in un anno, per un massimo di 2.000 euro.

Per fare un paragone,  nel 2022 con  il fondo nazionale incrementato dalle risorse regionali il nostro Distretto aveva ricevuto 935.365,57 euro e non 241.727, 67 e quindi la Regione aveva potuto tenere la soglia Isee più alta. Per Sassuolo erano state raccolte  755 domande di cui 696 valide e gli uffici erano  riusciti ad erogare i contributi a 301 famiglie”.


 

Altra interrogazione a firma del consigliere Alberto Bonettini (Movimento 5 Stelle) discussa nel Consiglio Comunale di lunedì 30 giugno era relativa alla chiusura per tre mesi della linea ferroviaria Sassuolo – Modena.

“Dal 8 giugno al 5 settembre 2025 – si legge nell’interrogazione – la linea ferroviaria Sassuolo – Modena sarà chiusa per lavori sulla infrastruttura. Durante tale periodo saranno attivati bus sostitutivi che, secondo le previsioni, impiegheranno circa 50 minuti contro i 38 del treno per coprire lo stesso tragitto. I bus andranno a gravare ulteriormente sul traffico stradale, già fortemente congestionato anche a causa della chiusura del ponte della Veggia. Questo peggioramento del traffico comporterà inevitabilmente un impatto negativo

sulla qualità dell’aria e, di conseguenza, sulla salute dei cittadini. Considerato che: La sospensione estiva del servizio viene giustificata con la pausa scolastica, ma secondo un’indagine dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia (Unimore), solo il 17% degli utenti della linea viaggia per motivi di studio, il 5% per spostamenti occasionali, mentre ben il 78% utilizza il servizio per motivi di lavoro o svago. I bus sostitutivi non consentono il trasporto di biciclette, limitando così fortemente la possibilità per gli utenti di muoversi in modo autonomo ed ecologico una volta raggiunta la destinazione. Queste sospensioni estive del servizio ferroviario sono diventate una consuetudine ricorrente negli ultimi anni, in contrasto con gli obiettivi dichiarati di promozione di una mobilità pubblica integrata, sostenibile e competitiva. Si interroga il Sindaco e la Giunta per sapere: Se l’Amministrazione Comunale intenda avviare un confronto con FER (Ferrovie Emilia-Romagna) e con la Regione Emilia-Romagna per pianificare i futuri interventi infrastrutturali sulla linea ferroviaria Sassuolo – Modena, in modo da ridurre al minimo i disagi per i cittadini, tenuto conto che il servizio ferroviario rappresenta una necessità permanente e non limitata al solo periodo scolastico”.

Ha risposto l’Assessore alla Rigenerazione Urbana David Zilioli.

“In riferimento all’interrogazione presentata dal consigliere Bonettini in merito alla sospensione estiva del servizio ferroviario sulla linea Sassuolo-Modena, si desidera innanzitutto precisare che la media annua sull’utilizzo del treno da parte degli studenti non fotografa appieno i picchi significativi che si verificano in determinati periodi dell’anno come nel periodo dell’attività scolastica e universitaria. In tali contesti, il treno rappresenta per molti giovani l’unico mezzo disponibile per spostarsi quotidianamente, vista l’impossibilità di utilizzare mezzi propri. Quindi non dobbiamo considerare solo le percentuali ma anche la tipologia della utenza che necessità di servizi.

Per questo motivo, già prima dell’avvio della sospensione programmata, l’Amministrazione ha attivato con un incontro specifico, un confronto diretto con la Regione Emilia-Romagna e con FER, sottolineando l’esigenza che ogni eventuale interruzione del servizio ferroviario sia comunicata con largo anticipo ai Comuni interessati. L’obiettivo è quello di consentire un’adeguata informazione ai cittadini e alle categorie di utenti più vulnerabili, in particolare studenti e pendolari.

La chiusura della linea, in vigore dall’8 giugno al 5 settembre 2025, è stata decisa per consentire l’esecuzione di interventi di manutenzione straordinaria su tratti nevralgici della rete, in particolare nella zona centrale di Modena inerenti soprattutto tematiche inerenti la sicurezza. I lavori includono l’installazione del Sistema di Controllo Marcia Treno (SCMT), il rinnovo dei dispositivi di sicurezza dei passaggi a livello, e l’implementazione di un nuovo deviatoio per ottimizzare l’ingresso dei convogli presso la stazione di Piazza Manzoni. Si tratta di operazioni complesse, incompatibili con il regolare esercizio ferroviario, che richiedono l’interruzione completa del traffico sulla linea.

La scelta del periodo estivo non è stata casuale, ma motivata proprio dalla volontà di contenere al minimo i disagi: coincide infatti con la sospensione delle attività scolastiche, con la diminuzione fisiologica della mobilità legata al lavoro e con un generale calo dell’utilizzo del trasporto pubblico determinato dal periodo di ferie.

Sebbene si sia consapevoli che i bus sostitutivi non garantiscano le stesse performance in termini di tempi di percorrenza e di qualità del servizio, si conferma che – tra le opzioni possibili – questa è quella che comporta l’impatto minore sull’utenza complessiva. Parallelamente, le Amministrazioni ritiengono fondamentale che interventi di questo tipo vengano programmati con trasparenza e in modo triennale, così da permettere non solo un miglior coordinamento tra enti ma anche una comunicazione più efficace verso i cittadini.

In definitiva, si condividono le preoccupazioni rispetto alla necessità di rendere più affidabile e attrattivo il servizio ferroviario come parte integrante di una mobilità pubblica sostenibile. Proprio per questo motivo, l’Amministrazione si è già attivata per garantire un presidio costante nei confronti della Regione e dei gestori del servizio, sollecitando la massima attenzione alla qualità degli interventi, alla comunicazione e alla gestione dei servizi sostitutivi. La regolarità delle manutenzioni – se ben pianificate e comunicate – rappresenta infatti un presupposto fondamentale per garantire la sicurezza, l’efficienza e lo sviluppo futuro della linea”.


 

Altra interrogazione discussa nel corso del Consiglio Comunale dello scorso 30 giugno era relativa al progetto di demolizione e ricostruzione dell’edificio di via Circonvallazione 189, a firma del consigliere Matteo Dragonetti (Sassuolo Guarda Avanti).

 

“Con comunicato del Comune in data 11 giugno 2025 è stato annunciato un finanziamento regionale di 1.250.000 euro nell’ambito del Bando “Rigenerazione Urbana 2024”, destinato alla demolizione e ricostruzione dell’ex edificio “189” in via Circonvallazione Nord-Est.

Il progetto, attivo dal dicembre 2024 nell’ambito del piano strategico “Sassuolo, la città prossima”, prevede un investimento complessivo di oltre 5,7 milioni di euro, con 2 milioni

stanziati dal Comune nei prossimi anni a copertura parziale, integrato da contributi regionali e finanziamenti privati. Questo intervento rappresenta “l’esempio concreto” del principio del PUG: recuperare aree abbandonate e trasformarle in spazi pubblici aperti, integrando servizi, verde e luoghi di incontro – come espresso dallo stesso Assessore Zilioli. Si interroga il Sindaco e la Giunta per sapere: quali sono le tempistiche previste per l’avvio del percorso progettuale e dell’intervento in oggetto, a partire dal finanziamento ottenuto? È stata avviata una fase di progettazione preliminare? Qual è la visione complessiva dell’Amministrazione in merito alla riqualificazione dell’area e del quartiere Braida? È previsto un coinvolgimento attivo della cittadinanza nel percorso progettuale?

Qual è il costo complessivo stimato per l’intervento e quale sarà la quota di co-finanziamento a carico del Comune, della Regione o di altri soggetti pubblici o privati? Quali funzioni e destinazioni d’uso sono state ipotizzate nel progetto presentato alla Regione? Si chiede se siano previste destinazioni a carattere sociale (es. Centro Famiglie, Centro Antiviolenza, Casa delle Associazioni), l’eventuale insediamento della Guardia di Finanza, e la presenza di spazi per servizi o iniziative private? L’Amministrazione intende presentare il progetto – anche nelle sue fasi preliminari – alla cittadinanza, attraverso incontri pubblici, momenti informativi o altri strumenti di comunicazione e partecipazione?”

Ha risposto l’Assessore alla Rigenerazione Urbana David Zilioli.

“Esprimo innanzitutto profonda soddisfazione a nome dell’Amministrazione: ottenere un finanziamento di 1.250.000 € da parte della Regione Emilia-Romagna per l’abbattimento e la ricostruzione dell’ex edificio “189”, dopo decenni di attese, è un risultato storico, ottenuto in una competizione molto serrata che ha visto la partecipazione di oltre 160 Comuni.

Il progetto, sviluppato ex novo lo scorso autunno da questa amministrazione a valere sul nuovo bando RU2024, pubblicato a luglio 2024, si è dimostrato coerente e rispondente ai criteri del bando regionale, così da ottenere il finanziamento.

Ci troviamo nella fase iniziale del percorso. La Regione convocherà i Comuni beneficiari, tra cui Sassuolo, nei prossimi mesi, indicativamente nell’autunno 2025, per definire la convenzione con gli impegni e il cronoprogramma delle attività.

Il 2026 sarà l’anno chiave per formalizzare gli accordi urbanistici e territoriali e il progetto definitivo, fondamentali per avviare la partnership pubblico-privata che sarà al centro dell’intervento, per procedere quindi con gli espropri e la demolizione dell’ex 189, indicativamente entro un paio d’anni.

Una prima stima di massima del costo complessivo della proposta, che si aggira intorno ai 6 milioni di euro, comprende sia l’intervento materiale sia le azioni immateriali di accompagnamento e partecipazione. La copertura finanziaria prevede un contributo regionale di circa 1,25 milioni di euro e un cofinanziamento locale di circa 4,7 milioni di euro, suddiviso tra risorse comunali (circa 2 milioni di eruro) e una quota di partner privati (circa 2,5 milioni di euro), a conferma della solidità e della condivisione pubblico-privata del progetto. Tali previsioni di costo saranno naturalmente aggiornate e definite all’atto del progetto definitivo che darà la consistenza degli intreventi e quindi dei finanziamenti.

Il percorso sarà caratterizzato, come richiesto dalla stessa Regione, da un processo partecipativo, coinvolgendo fin da subito cittadini, associazioni e attori del territorio.

Sono previste sessioni pubbliche, tavoli tematici e momenti di co-progettazione con l’Unione dei Comuni e con il progetto “Comune del Parco di Braida”, già partner nella fase di candidatura.

L’intervento non si limita alla demolizione dell’ex-189, ma prevede un insieme integrato di opere su un’area più estesa del quartiere Braida.

Oltre alla riqualificazione dell’edificio e dell’area circostante – con bonifica e un nuovo polo sociale e di presidio – il progetto include la valorizzazione dell’attuale edificio “Il Diamante” dei servizi tecnici e sociali, dotandolo di un’ulteriore entrata e di una facciata attiva rivolta al Parco Braida, creando così un nuovo ingresso verso il parco che ne aumenti la vitalità, la sicurezza e la fruibilità, proprio sul fronte sud, oggi meno presidiato.

Saranno inoltre realizzati interventi sul verde, con forestazione urbana, nuovi percorsi conviviali e spazi per attività ricreative, promuovendo sostenibilità ambientale e inclusione.

Particolare attenzione sarà posta nel progettare funzioni capaci di generare vitalità urbana durante un arco esteso della giornata, compresa la fascia serale, per garantire non solo una maggiore qualità dell’abitare, ma anche un presidio sociale diffuso, in grado di rafforzare la sicurezza percepita.

La presenza di servizi attivi anche in orari non lavorativi, come quelli previsti nel nuovo polo socio-sociale, consentirà di tenere insieme e valorizzare diverse parti del quartiere, offrendo occasioni di aggregazione, presidio e cura degli spazi.

In questa logica, la scelta di collocare in posizione baricentrica – tra parco e quartiere – tali funzioni sociali, oltre alla nuova sede della Guardia di Finanza, con accessibilità veloce sulla Circonvallazione a vantaggio di tutta la città, rappresenta un elemento strategico non solo per Braida, ma per l’intero territorio.

Il loro indotto positivo sarà tangibile in termini di presidio costante, qualità urbana e coesione territoriale.

Come previsto, dopo la progettazione partecipata e la definizione del quadro economico, seguiranno le procedure di esproprio, la demolizione dell’ex 189 (indicativamente entro due anni) e la ricostruzione del nuovo complesso, che includerà una testata pubblica per i servizi sociali (Centro Famiglie, Centro Antiviolenza, ecc.), spazi per le associazioni e una componente privata che dovrà completare l’intervento.

Il 2026 segnerà l’avvio degli accordi formalizzati e del processo di gara per i partner privati, tappa essenziale per dare concretezza a questo progetto complesso e strategico, una priorità del nostro programma elettorale, riconosciuta anche dalla Regione.

Questo finanziamento rappresenta non solo il riconoscimento alla qualità progettuale espressa dalla città, ma anche l’occasione concreta per rigenerare un comparto strategico con un intervento che connette sociale, ambiente, sicurezza e vitalità urbana in un quartiere simbolico come Braida, restituendogli centralità e dignità nel futuro di Sassuolo.

Va sottolineato che il finanziamento regionale costituisce la prima tappa, fondamentale e sostanziale, per avviare il processo di riqualificazione del comparto. Un processo complesso che richiederà un articolato lavoro amministrativo, urbanistico e di ricerca dei partner privati. Questo finanziamento rappresenta il primo passo concreto verso la soluzione e la rinascita dell’area”.

















Ultime notizie