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Bologna Jazz Festival 2025: l’anteprima dei concerti principali

Dall’attivismo sensuale di Dee Dee Bridgewater all’avanguardia intellettuale di Mary Halvorson, dai ritmi vertiginosi di Billy Cobham a quelli altrettanto virtuosistici e per di più esotici di Monty Alexander: il Bologna Jazz Festival cala gli assi della sua edizione 2025, in programma dal 9 ottobre al 16 novembre.

Il cartellone del BJF 2025, che verrà annunciato prossimamente nella sua interezza, sarà come sempre caratterizzato da una sovrabbondanza di nomi di primo piano della scena jazz internazionale: decine di concerti, oltre a numerosi eventi di contorno (dalla didattica alle arti figurative), che dai principali teatri e club del capoluogo felsineo si diffonderanno sino all’area metropolitana e alle province di Ferrara e Forlì.

Il Bologna Jazz Festival è organizzato dalla Fondazione Bologna in Musica ETS con il contributo di Regione Emilia-Romagna, Comune di Bologna – Bologna Città della Musica UNESCO, Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, Fondazione Carisbo, Gruppo Unipol, Città Metropolitana di Bologna, del main partner Gruppo Hera e con il sostegno del Ministero della Cultura. Il BJF fa parte di Jazz Italian Platform.

Le quattro serate principali del BJF 2025 si apriranno, letteralmente, a rullo di tamburi. Quelli del batterista Billy Cobham, che si esibirà il 23 ottobre  al Teatro Celebrazioni. Impossibile pensare alla grande stagione fusion degli anni Settanta senza il drumming di Billy Cobham, che di quel genere è stato uno dei padri fondatori oltre che il più emblematico batterista. Dalla band elettrica di Miles Davis alla creazione della Mahavishnu Orchestra, seguita poi dall’avventura solistica iniziata con un album che è leggenda (Spectrum): la carriera di Cobham è stata inarrestabile, sospinta dal suo stile possente, ipercinetico, tumultuoso, figlio al contempo del jazz (con le sue sottigliezze e complessità), del rock (con la sua martellante irruenza), del funk (coi suoi groove arabescati).

Il secondo appuntamento in teatro del BJF sarà il 28 ottobre all’Unipol Auditorium, con il sestetto Amaryllis della chitarrista statunitense Mary Halvorson. Nel campo della nuova musica improvvisata, ai confini tra avanguardia jazz e rock, nel giro di una quindicina d’anni Mary Halvorson è passata dallo status di artista di cui si parla con sempre maggiore attenzione a vera e propria icona della musica più libera da schemi. Tanto da vincere per tre anni consecutivi (2017, 2018 e 2019) e poi ancora nel 2023 e 2024 il referendum dei critici di DownBeat come miglior chitarrista.

Il 4 novembre, il Teatro Auditorium Manzoni ospiterà un gradito ritorno al BJF. La cantante Dee Dee Bridgewater, già protagonista di spicco dell’edizione 2014 del festival, tornerà con un nuovo progetto, “We Exist!”. Una grande diva non fa mai le cose per caso. L’attuale touring band di Dee Dee Bridgewater è un quartetto tutto femminile dal cast internazionale (con le statunitensi Carmen Staaf e Shirazette Tinnin e l’italiana Rosa Brunello), una formazione assemblata per lanciare un grido di battaglia: “We Exist!”. Nel progetto confluiscono brani di protesta come “Mississippi Goddam”, “Trying Times”, “The Danger Zone”… Arte e attivismo si materializzano, in un’ottica totalmente femminile, nella poliedrica, raffinata e potente vocalità di una leggenda della musica jazz.

L’ultimo dei grandi live in teatro del BJF 2025, il 13 novembre all’Unipol Auditorium, sarà come un’iniezione di adrenalina. Monty Alexander, che si esibirà in trio, è uno dei rari pianisti capaci di trasformare ogni esecuzione musicale in momento travolgente, di tenere l’ascoltatore col fiato sospeso in attesa della risoluzione delle sue volate sui tasti. Il suo virtuosismo lo pone in quel ristretto circolo di pianisti capaci di ottenere dalla tastiera qualunque cosa, sulla scia di un Oscar Peterson o di un Ahmad Jamal, che sono chiaramente dei modelli di riferimento. Ma nel timbro, nel tratteggio dei temi e soprattutto nello sbalzo ritmico di Alexander si percepisce istantaneamente qualcosa che lo distingue da questi grandi pianisti afroamericani: le sue origini caraibiche emergono inconfondibili nella sua diteggiatura, conferendo una vivacità incontenibile e colori solari alla musica.

Con l’annuncio dei concerti principali del cartellone del Bologna Jazz Festival 2025 prendono il via anche le prevendite degli abbonamenti e dei singoli biglietti. Tra le varie modalità per assistere ai concerti del BJF spicca come sempre la Bologna Jazz Card, che può essere acquistata o rinnovata direttamente dal sito internet www.bolognajazzfestival.com. La Card consente un accesso privilegiato ai concerti del festival, con numerosi vantaggi: dall’applicazione del prezzo ridotto sui singoli biglietti all’accesso all’area riservata delle platee (fino a esaurimento dei posti) a varie tipologie di sconto per i concerti nei jazz club e nei vari teatri affiliati al festival. Punto di forza della Card è la possibilità, destinata esclusivamente ai suoi possessori, di sottoscrivere l’abbonamento per tutti e quattro i concerti principali nei teatri del BJF 2025.

 

PROGRAMMA
(anticipazioni concerti principali nei teatri – il programma completo sarà reso noto in settembre)

 

  • Giovedì 23 ottobre

Bologna, Teatro Celebrazioni, 21:15

Billy Cobham Time Machine

Billy Cobham, batteria; Antonio Baldino, tromba; Andrea Andreoli, trombone; Bjorn Arko, sax; Rocco Zifarelli, chitarra; Gary Husband, tastiere; Victor Cisternas, basso

 

  • Martedì 28 ottobre

Bologna, Unipol Auditorium, 21:15

Mary Halvorson Amaryllis Sextet

Mary Halvorson, chitarra; Adam O’Farrill, tromba; Jacob Garchik, trombone; Patricia Brennan, vibrafone; Nick Dunston, basso; Tomas Fujiwara, batreria

 

  • Martedì 4 novembre

Bologna, Teatro Auditorium Manzoni, 21:15

Dee Dee Bridgewater Quartet: “We Exist!”

Dee Dee Bridgewater, voce; Carmen Staaf, pianoforte; Rosa Brunello, basso; Shirazette Tinnin, batteria

 

  • Giovedì 13 novembre

Bologna, Unipol Auditorium, 21:15

Monty Alexander: “D-Day” with Luke Sellick & Jason Brown

Monty Alexander, pianoforte; Luke Sellick, contrabbasso; Jason Brown, batteria

















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