Nella ricostruzione della Procura di Bologna l’esplosione, causata da una fuga nella
condotta del gas, che il 23 dicembre 2006 distrusse un’intera palazzina a San Benedetto del Querceto, sull’appennino bolognese, uccidendo cinque persone, ad un anno di distanza appare una tragedia annunciata.
Nel nuovo capo di imputazione, formulato dal Procuratore
aggiunto Luigi Persico e dal Pm Antonella Scandellari e che
verra’ fatto notificare alle parti in occasione della proroga
delle indagini, vengono elencate ”la pluralita’ di cause, tutte determinanti ed
efficienti”, che hanno portato allo scoppio.
L’inchiesta ipotizza i reati di disastro colposo, omicidio
colposo plurimo e incendio colposo, e vede 25 indagati.
Nel nuovo capo di imputazione si ricorda che le
caratteristiche geologiche della zona, caratterizzata da una
elevata franosita’, erano gia’ note sin dall’89 ed erano state
messe in luce dal geologo che fece la consulenza per il progetto
di metanizzazione: malgrado questo vi fu una ”inadeguata
progettazione”. Per la Procura c’è stata una
sottovalutazione di guasti premonitori di quello
che sarebbe accaduto.