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Al Centro Reggio Est omaggio al regista Sembene Ousmane

Prosegue nel centro d’incontro Reggio Est di via Turri 49 ‘IndiVisioni’, rassegna di cinema e multiculturalità promossa dall’assessorato comunale alla Coesione e sicurezza sociale, in collaborazione con sesta Circoscrizione e associazione multiculturale stranieri Nsaa.
Confermando la riuscita formula dell’iniziativa, anche l’appuntamento di venerdì 23 novembre, alle ore 20.30, prevede assaggi di cibo, spettacolo e proiezione di un film.


La serata di venerdì sarà dedicata al Senegal, in particolare al regista Sembene Ousmane, pioniere del cinema africano, spentosi a Dakar il 10 giugno 2007, all’età di 84 anni.
Tra i massimi autori e cineasti della cultura africana, Ousmane è noto per l’impronta sociale che ne ha caratterizzato la carriera artistica. Così, infatti, egli definiva il proprio ruolo: “L’artista deve, in molti sensi, essere la bocca e le orecchie della sua gente. Nel senso moderno, questo corrisponde al ruolo del ‘griot’ nella cultura africana tradizionale. L’artista è come uno specchio. Il suo lavoro riflette e sintetizza i problemi, le lotte e le speranze della sua gente”.

Poeta, scrittore e regista, Ousmane approda una prima volta alla Mostra del cinema di Venezia nel 1968, con il film Manda bi. L’anno successivo è ancora al Lido con due cortometraggi presentati nella rassegna dedicata al cinema africano: Borom Sarret e Nyaye.

Dopo vent’anni, nel 1988, torna a Venezia con Camp de Thiaroye (1987), che vince il Gran Premio Speciale della Giuria, e nel 1992 con Guelwaar (1992), cui viene conferita la medaglia d’oro del Presidente del Senato.

Venerdì sera parleranno di Ousmane Monica Di Bari, esperta di cultura senegalese, e Saidou Moussa Ba, educatore e scrittore delle migrazioni, che racconterà con la tecnica narrativa del griot (cantastorie) l’esperienza migratoria e l’incontro con ‘l’altro’, il legame con il villaggio natale, il rispetto delle leggi della natura e dell’universo.
Il film in proiezione è Guelwaar (1992), ricostruzione della morte di un leader cattolico, difensore di un’Africa non corrotta, non assistita, promotore del rifiuto degli aiuti internazionali che rendono l’Africa schiava e, per questo, ucciso. E dell’equivoco sorto con la comunità mussulmana per la sua sepoltura. Infatti, all’obitorio, avvenne la salma fu scambiata con quella di un’alta personalità mussulmana, episodio che porterà allo scontro tra le due parti.
Un film che vuole restituire al continente africano, umiliato dall’assistenzialismo, la dignità e la forza di risollevare da solo le sue sorti.
L’ingresso è gratuito.

















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