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A Montefiorino inaugura il Parco del Tartufo

Un bosco di quercia e castagno di oltre 25 ettari dove gli amanti del tartufo possono sperimentare il piacere della ricerca, ma anche sostare, ristorarsi e imparare qualcosa in più sul prezioso tubero. Sono queste le caratteristiche del Parco del Tartufo, il primo in Emilia Romagna, che sorge a Montefiorino in località Meldola e verrà ufficialmente inaugurato domenica 28 ottobre in occasione della XVI Sagra del Tartufo Modenese.

La realizzazione del Parco, su terreni di proprietà comunale, ha previsto uno stanziamento complessivo di 155 mila euro, di cui 40 mila cofinanziati dal GAL* e i restanti erogati dagli Assessorati Agricoltura e Turismo della Provincia di Modena e dalla Comunità Montana Appennino Modena Ovest.
Grazie al contributo del GAL è stato recuperato un vecchio esiccatoio (metato) e adibito a centro visita del Parco: qui i visitatori vengono accolti da un operatore in un vero e proprio punto di informazione turistica dove possono trovare materiale divulgativo relativo alla storia e alla cultura del territorio. Ma il centro visita è anche un piccolo museo etnografico, infatti le pareti interne del locale ospitano le attrezzature tradizionali di raccolta e trattamento del tartufo e delle castagne.
Inoltre, sempre con i contributi del GAL, il Parco è stato arricchito con tabelle e insegne informative che guidano i visitatori.
Ma non è tutto. Attualmente, infatti, sono in fase di realizzazione due tartufaie sperimentali recintate per la divulgazione della tartuficoltura, grazie alla collaborazione del Dipartimento di Protezione e Valorizzazione Agroalimentare dell’Università di Bologna. Nei prossimi mesi, poi, gli albergatori e commercianti dell’intero territorio della Comunità Montana promuoveranno pacchetti turistici convenzionati comprendenti l’ospitalità, la degustazione di piatti tipici locali a base di tartufo e, ovviamente, la visita al Parco.

Domani, domenica 28 ottobre, in occasione della XVI Sagra del Tartufo Modenese, il Parco del Tartufo avrà il suo battesimo ufficiale. Alle 10, è previsto un primo momento divulgativo sul mondo del tartufo a cura di Alessandra Zambonelli del Dipartimento Protezione e Valorizzazione Agroalimentare dell’Università di Bologna e Presidente dell’Unione Micologica Italiana e di Paolo Berretti collaboratore del Centro di Micologia dell’Università di Bologna; seguirà una divertente “Caccia al tartufo”, dove i partecipanti sfruttando le nozioni teoriche apprese, dovranno ricercare gli elementi richiesti e sperimentare sul campo ciò che hanno imparato.
Alle 12 si terrà l’inaugurazione a cui prenderanno parte Maurizio Paladini, sindaco di Montefiorino, Luciano Correggi e Gualtiero Lutti, rispettivamente presidente e direttore del GAL.

“La realizzazione del Parco del Tartufo – commenta Luciano Correggi, presidente del GAL – testimonia la volontà di valorizzare una produzione tipica del territorio Appenninico, ma è anche una risposta al crescente interesse di turisti e consumatori a beneficio degli operatori turistici dell’intera valle del Dolo e del Dragone. L’obiettivo è quello di dare vita a un vero e proprio “parco museale”, capace di conservare e divulgare la memoria storica delle attività di raccolta, conservazione ed utilizzo gastronomico del tartufo”.

L’Appennino Modenese e i suoi tartufi.
Sono ben due i tartufi caratteristici dell’appennino modenese occidentale: il Tuber magnatum Pico, comunemente detto tartufo bianco o trifola e universalmente considerato come il più prestigioso tra tutti, e il Tuber aestivum vittad, ottimo tartufo nero. Mentre per la scienza botanica le differenze fra il tartufo bianco e quello nero sono minime, in cucina le due specie vengono nettamente distinte secondo un principio essenziale: il tartufo nero va consumato in quantità, quello bianco è un aromatizzante che trasmette ai cibi soprattutto un profumo e va quindi impiegato in dosi minime. I tartufi più pregiati si mangiano crudi, tagliati con il tagliatartufi al momento di servirli direttamente sulla vivanda pronta posta nel piatto.
Il “Tartufo Valli Dolo e Dragone” è un marchio di tutela realizzato dalla Camera di Commercio di Modena in collaborazione con il GAL, la Comunità Montana dell’Appennino Modena Ovest ed i Comuni di Frassinoro, Montefiorino, Palagano e Prignano, quelli cioè che comprendono la zona di produzione e confezionamento corrispondente alle valli solcate dai due torrenti che danno loro il nome.

















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