La scarsità d’acqua non è solo un “affare”
dell’Emilia-Romagna, ma dell’intera area mediterranea. Di più: di tutta l’Unione europea. Da qui l’idea di promuovere un network tra Regioni –
Emilia-Romagna, Aragona (Spagna) e Assia (Germania), con la collaborazione progettuale e organizzativa di Arpa Emilia-Romagna – per
mettere a punto politiche e azioni integrate allo scopo di conservare e proteggere le risorse idriche e confrontare le “buone pratiche” già esistenti.
E’ questo il tema centrale del convegno internazionale “Water scarcity and drought”, organizzato dalle tre Regioni con la partecipazione del Ministero dell’Ambiente e della Commissione europea, in programma oggi e domani a Bologna nell’Auditorium di viale Aldo Moro. Due
le basi individuate per le discussioni del workshop: “conservazione dell’acqua e siccità” e “cambiamento climatico e gestione delle risorse
idriche”.
Qualche cifra: a livello di Unione europea, uno dei fenomeni di siccità di maggiore portata si è verificato nel 2003, interessando oltre 100 milioni
di persone e un terzo del territorio, con un costo per
l’economica comunitaria di almeno 8,7 miliardi di euro. Attualmente almeno l’11% della popolazione dell’Ue e il 17% del territorio europeo sono
interessati da fenomeni di carenza idrica che, secondo le tendenze in atto, tendono ad allargarsi e diffondersi; in quest’ottica “è
importante che ci sia non solo una politica degli Stati membri, ma anche delle Regioni – ha ricordato stamani durante il suo intervento Lino
Zanichelli, assessore all’Ambiente e Sviluppo sostenibile della Regione Emilia-Romagna – .
Le politiche di conservazione sono cruciali per
affrontare la scarsità d’acqua, soprattutto attraverso un approccio a ‘doppio binario'”, che significa “governo della domanda e sviluppo
dell’offerta: interventi mirati in tutti i settori ‘idroesigenti’, associati a un ‘pacchetto’ di misure istituzionali che promuovano una maggiore efficienza e conservazione della risorsa, possono ridurre sensibilmente i problemi derivanti dalla scarsità d’acqua”.
Il nuovo sistema tariffario per l’acqua, in vigore dal 1° dicembre prossimo in Emilia-Romagna, si colloca proprio in questa strategia di “doppio
binario”, rivolta all’offerta da parte dei gestori e alla domanda degli utilizzatori finali. Ma risparmio d’acqua significa anche risparmio di
energia, necessaria per prelevare l’acqua dal sottosuolo e distribuirla in pressione: “Il Piano regionale di Tutela delle acque della Regione
Emilia-Romagna – ha ricordato Zanichelli – ha affrontato il tema con un obiettivo di risparmio energetico di 90.000 Tep. I progetti avviati in
alcuni Comuni, ad esempio Bagnacavallo, hanno dimostrato la concreta fattibilità di questo progetto”.
In Aragona, terra percorsa dall’ampia valle del fiume Ebro, “la scarsità d’acqua è un fenomeno ormai normale, frequente, con ripercussioni
importanti a livello ambientale, sociale ed economico – ha spiegato Alfredo Bonè Pueyo, ministro dell’Ambiente della Regione iberica – .
Attualmente ci sono 250 municipalità con problemi di approvvigionamento idrico, a serio rischio di spopolamento. Il problema ambientale, dunque,
pone immediatamente rilevanti ripercussioni di tipo sociale”. Alla voce “acqua”, la preoccupazione maggiore a Bruxelles, per i prossimi anni,
riguarda l’Europa centro-orientale, “con Paesi che hanno prospettive di sviluppo economico più elevato – ha sottolineato Stephanie Croguennec,
della direzione generale Ambiente della Commissione europea – , ma ciò implicherà un consistente impiego delle risorse idriche. Numerose, dunque, le sfide che aspettano gli Stati membri: tra le principali la tariffazione, un corretto uso del suolo e della pianificazione territoriale, la promozione della cultura del risparmio idrico”.