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Sindacato postali Cisl (Slp) ER: sit-in contro liberalizzazione

Mercoledì 6 giugno, davanti alla sede della RAI di Bologna in Via Europa, dalle ore 10 alle ore 11, il sindacato lavoratori postali (Slp) Cisl dell’Emilia-Romagna organizza un sit in di protesta contro la liberalizzazione dei mercati postali senza regole, a sostegno della mobilitazione organizzata dall’UNI (Union Network Internazional), il sindacato internazionale a cui aderisce.


La protesta riguarda la liberalizzazione dei mercati postali, che partirà dal 1 Gennaio 2009, senza che la Commissione Europea abbia previsto: modalità; tempi; regole per reperire i fondi necessari ad assicurare, a tutti i cittadini, il diritto riconosciuto a ricevere la posta in qualunque luogo essi vivano a prezzi competitivi.

Il servizio postale è un servizio pubblico universale e per poterlo garantire il sindacato europeo ritiene necessiti di sistemi di protezione in grado di coprire i costi del servizio universale.
Attualmente in Italia tale garanzia è costituita dal monopolio delle lettere sotto i 50 grammi affidate a Poste Italiane in via esclusiva.
L’integrazione europea deve garantire le persone, i lavoratori e non solo i mercati, per questo il sindacato europeo chiede le dimissioni del Commissario Europeo Mc Crevy per aver fallito nell’intento di costituire un fondo per coprire i costi del servizio universale postale in Europa.

“La mancata copertura dei costi del servizio universale –avverte Valerio Grillino, segretario generale Slp Cisl Emilia-Romagna- determinerebbe la chiusura di molti piccoli uffici situati nelle zone disagiate e la mancata consegna della corrispondenza nelle zone rurali di pianura e di montagna. Il tutto con buona pace dei diritti di cittadinanza”.
“Nella nostra regione –osserva ancora Grillini- piccoli uffici postali a rischio sono circa 250 su 957, mentre le zone di recapito a scarso traffico, situate nelle zone montane, sono circa 350 su 3486”.

Inoltre il sindacato teme che la liberalizzazione, senza tutele e senza la necessaria socialità dei servizi, determini fenomeni di dumping sociale a danno dei lavoratori con licenziamenti e salari inferiori con una contemporanea caduta di qualità del servizio offerto alla clientela.
Da qui la volontà degli iscritti Cisl di Poste Italiane di sensibilizzare, anche a Bologna in contemporanea con altre maggiori città europee, opinione pubblica, governo e parlamentari sui pericoli e le ricadute di una liberalizzazione senza regole certe e condivise.

















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