Il nostro nuovo cd dei Modena City Ramblers intitolato “Dopo il lungo inverno” è in vendita dal 3 Novembre 2006. Sedici brani inediti, alcuni ospiti prestigiosi, da Terry Woods, membro dei Pogues, alla Original Kocani Orkestar. Produzione artistica di Peter Walsh. Il prezzo del disco al pubblico è di 15 euro e novanta, per 68 minuti di musica.
Il nuovo disco è disponibile nei negozi in quattro diverse varianti di copertina e prossimamente in limited edition presso il sito della Mescal e il banchetto del merchandising ai concerti.
E a proposito di concerti il nuovo tour di Davide ‘Dudu’ Morandi, Elisabetta ‘Betty’ Vezzani e band inizia il primo dicembre a BOLOGNA (Estragon).
“Dopo il lungo inverno” segna il ritorno dei Modena City Ramblers sul mercato discografico a un anno dall’abbandono del loro storico cantante solista “Cisco” Bellotti e a dieci mesi dall’entrata nella band delle nuove voci Davide “Dudu” Morandi e Elisabetta “Betty” Vezzani. Il disco, come il precedente “Appunti Partigiani”, è pubblicato dall’etichetta Mescal (anche management della band) e ha distribuzione nazionale Universal.
Il titolo metaforicamente evoca l’idea di una nuova stagione, di un nuovo ciclo che si preannuncia. Dalla copertina realizzata, passando per i sedici brani inclusi e fino ai tre frammenti che ne costituiscono il momento inziale, centrale e finale, tutto il disco risulta permeato da questa forte suggestione, che muovendo dagli evidenti rimandi alla cultura contadina, dipinge un multiforme quadro di “rinascita”: personale, politica, ideale, quasi come se l’attualità che ha segnato la storia d’Italia e del mondo globalizzato nel 2006 venisse a intrecciarsi con le vicende private della band e con i sogni, le scelte di vita e le aspirazioni dei suoi singoli componenti.
In un’epoca di musica sempre più “consumata” in modo frammentario, superficiale e veloce, i Ramblers realizzano un disco lungo, studiato, ponderato, eclettico e meticcio che costituisce innanzitutto una risposta “politica” a una scena discografica e ad una cultura monodimensionale che impone, o vorrebbe imporre, un suono e una canzone, sempre la stessa rassicurante nenia per palati addomesticati. Un disco che vuole per questo essere un grande ponte tra la band e il suo pubblico, che ne ha decretato la popolarità e il successo proprio perché nei Ramblers vede dei compagni che nella musica cercano le stesse semplici, ma meravigliosamente grandi, cose: la condivisione, il divertimento, la passione, la militanza, la gioia e l’affermazione di valori etici e politici.
Dal punto di vista sonoro, gli stili e le ispirazioni si rincorrono lungo il disco, con evidenti rimandi alle musiche più amate dai Ramblers, il folk europeo, celtico e balcanico, i ritmi latini, sudafricani e mediorientali, il rock e la musica d’autore, mentre per i testi la tradizionale sensibilità “folk”, rivolta all’attualità politica e sociale e alle esperienze di viaggio della band, si impreziosisce di spunti “intimistici” e poetici, andando a creare un composito quadro musicale che riafferma l’identità poliedrica della band emiliana. Un’identità che è ormai da anni un tratto distintivo e originale e che definisce il “suono MCR”.
La ricchezza espressiva acquista nuova forza grazie alle possibilità date dalle sfumature particolari e diverse delle voci di Betty e Dudu, unite alla maturità e alla duttilità strumentale del nucleo storico della band: “Kaba” Cavazzuti, Franco D’Aniello, Massimo Ghiacci, “Fry” Moneti e Roberto Zeno, affiancati dal 2003 da Luca “Gaby” Giacometti.
Registrato tra la primavera e l’estate del 2006 presso l’abituale base dello Studio Esagono di Rubiera, nella campagna di Reggio Emilia, il disco si avvale della geniale e accurata produzione del famoso produttore inglese Peter Walsh (Simple Minds, Peter Gabriel, Afro Celt Sound System, Pulp, Scott Walker tra le sue collaborazioni), con il quale i Ramblers hanno anche arrangiato le canzoni, tutte composte dalla band.
Alle registrazioni hanno partecipato vari ospiti di prestigio: il famoso componente dei Pogues Terry Woods (uno dei “padri fondatori” del nuovo folk irlandese, già membro degli Sweeney’s Men e Steeleye Span), la brass band macedone Original Kocani Orkestar, capitanata dal virtuoso della tromba “King” Naat Veliov, Luca “Rudeman” Lombardo, rapper bolognese-catalano già con Radio Bemba e La Kinky Beat, Massimiliano Fabianelli, fisarmonicista con i Ramblers in tour lo scorso anno, il quartetto d’archi reggiano Koiné, il trio di fiati Giardina/Bolognesi/Castagnetti, gli amici di vecchia data Lucia Tarì e Enzo Ciliberti, rispettivamente cantante e armonicista, il coro delle voci bianche del Teatro Comunale di Modena.
La copertina, realizzata da Paolo De Francesco, storico collaboratore grafico della band, viene proposta in quattro edizioni alternative che si differenziano per il colore dell’albero raffigurato (che rimanda alle quattro stagioni), nonché una limited edition messa in commercio solo attraverso internet e il merchandising MCR.


