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Firmato l’accordo regionale sulla qualità dell’aria. Ok da Modena e Carpi: “Bene le misure strutturali, ma servono più risorse per i comuni”

Preoccupazione per la qualità dell’aria nel nostro territorio e riconoscimento della necessità di una strategia comune a livello regionale, anche come risposta all’infrazione comunitaria avviata in ambito europeo. Sono le principali motivazioni che hanno portato i Comuni di Modena e Carpi a sottoscrivere con la Regione giovedì 26 luglio l’Accordo di programma sulla qualità dell’aria che prevede, tra le novità, l’anticipo a inizio di ottobre delle limitazioni al traffico del giovedì, l’introduzione di analoghe limitazioni al traffico nella prima domenica del mese e l’individuazione di azioni da attivare a livello provinciale in caso di emergenza, con sforamenti dei livelli giornalieri di PM10 per sette giorni consecutivi. La manovra, salvo condizioni di particolare gravità per la qualità dell’aria, sarà sospesa nel periodo dal 30 novembre al 7 gennaio.

Per il territorio modenese erano presenti all’incontro l’assessore all’Ambiente del Comune di Modena Simona Arletti e l’assessore del Comune di Carpi Cinzia Caruso.

Pur apprezzando il rafforzamento delle misure strutturali (dall’estensione delle zone Ztl alla disincentivazione della mobilità privata casa-scuola, dalla promozione dell’utilizzo del mezzo pubblico per recarsi al lavoro alla razionalizzazione del trasporto merci nei centri urbani, con l’individuazione di poli dedicati e l’utilizzo di mezzi ecologici), i rappresentanti degli enti locali modenesi mantengono le perplessità già espresse nelle scorse settimane per l’efficacia di alcune delle azioni previste e richiamano la necessità di non penalizzare le attività economiche nei centri storici, in particolare nelle realtà che già stanno vivendo gravi difficoltà a causa del terremoto.

“Una situazione di cui la Regione è ben consapevole – spiegano gli amministratori modenesi – e in base alla quale ha assunto un preciso impegno: prima di attivare i provvedimenti restrittivi previsti in caso di protratti sforamenti (la cosiddetta emergenza di secondo livello con ulteriori sette giorni consecutivi di PM10 superiori ai limiti dopo i primi sette) verrà convocato il tavolo dei sindaci per valutare la situazione dal punto di vista ambientale e le ricadute sul tessuto economico dei provvedimenti più severi che imporrebbe l’accordo”.

In base al testo firmato, infatti, si attiverebbe in automatico la chiusura al traffico nelle aree urbane di tutta la regione nella prima domenica utile, la riduzione di un grado centigrado dei riscaldamenti di case e luoghi di lavoro, il divieto di utilizzo di impianti a biomasse in sistemi di combustione a camino aperto (le normali stufe), l’ulteriore potenziamento dei controlli.

“Chiarito che una serie di misure gestionali individuate dall’accordo – aggiungono i rappresentanti modenesi – sono da considerare buone prassi da promuovere, ma non vincolanti per gli strumenti normativi degli enti locali, si auspica che sia possibile nei tre anni di validità del documento introdurre miglioramenti per incentivare una politica di rinnovo del parco veicolare commerciale diesel e per la mobilità autostradale. Esprimiamo apprezzamento – aggiungono gli amministratori modenesi – per l’impegno assunto dall’assessore regionale alla Mobilità Alfredo Peri per l’attivazione di un tavolo con i gestori delle autostrade che consenta di trovare accordi per ridurre le emissioni. Ciò sarebbe possibile con una limitazione di velocità per i tratti che attraversano territori densamente abitati”. I rappresentanti modenesi concludono quindi annunciando ulteriori momenti di approfondimento prima dell’applicazione della manovra autunnale e attente verifiche sull’applicazione dell’accordo: “Continueremo a premere affinché siano aumentati i finanziamenti della Regione ai Comuni – precisano infine – a sostegno delle azioni per il trasporto pubblico nelle giornate di blocco del traffico e nelle domeniche ecologiche, in modo da integrare i circa tre milioni e mezzo a disposizione dei comuni sottoscrittori per il sostegno alla mobilità ciclo-pedonale”.
















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