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Afghanistan, Berlusconi: “Noi fondamentali per la pace”. Calderoli: “A cosa servono questi sacrifici?”

“Cordoglio” per le vittime ma la missione in Afghanistan resta “fondamentale per la stabilita’ e pacificazione di un’area strategica”. Lo sottolinea il premier Silvio Berlusconi in una nota di palazzo Chigi. “Il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, appena appresa la notizia dell’attacco contro un convoglio italiano in Afghanistan che ha causato la morte di due militari e il ferimento di altri due, si e’ messo subito in contatto con il sottosegretario Gianni Letta a Palazzo Chigi”, si spiega nella nota. “Il Presidente Berlusconi -si aggiunge- ha espresso il profondo cordoglio, suo personale e dell’intero Governo, alle famiglie dei militari caduti. E ha inviato il suo augurio a quelle dei soldati feriti. Il presidente ha sottolineato al tempo stesso la fondamentale importanza della missione in Afghanistan per la stabilita’ e la pacificazione di un’area strategica”.

Tra le prime reazioni a caldo anche i dubbi di Roberto Calderoli che ribadisce le perplessita’ del Carroccio sulla missione a Kabul: “Al di la’ delle vite umane che fanno spaccare il cuore, bisogna verificare se questi sacrifici servono o meno a qualcosa”. “Nessuna decisione sara’ presa unilateralmente – sottolinea l’esponente leghista – ma insieme a livello internazionale”.

Il presidente della Camera Gianfranco Fini ha espresso il proprio personale cordoglio e quello dell’Assemblea di Montecitorio alle famiglie e ai parenti dei militari italiani rimasti uccisi in Afghanistan. Poco prima di pronunciare il suo discorso al quinto incontro internazionale dei ministri della Giustizia in svolgimento a Roma, promosso dalla Comunita’ di Sant’Egidio e dedicato all’abolizione della pena di morte, Fini ha rivolto lo sguardo a cio’ che e’ accaduto in Afghanistan dicendo che “lo scacchiere internazionale continua a presentarci lutti e tragedie. Rivolgo alle forze armate e alle famiglie dei due militari rimasti uccisi il senso della piu’ sincera partecipazione”.

Dalla maggioranza interviene il presidente dei deputati del Pdl, Fabrizio Cicchitto secondo cui “il tragico avvenimento avvenuto oggi non deve pero’ indurre a cedimenti, nella consapevolezza che sono in gioco non solo la democrazia di quel Paese, ma anche la lotta contro il terrorismo islamico che l’Italia e’ impegnata a contrastare nel quadro degli accordi presi a livello internazionale”, conclude Cicchitto.

Dall’opposizione si torna invece a parlare di lasciare il Paese. ”Oggi e’ il giorno del cordoglio ma bisognera’ pur pensare a una exit strategy – sottolinea il capogruppo dell’Italia dei Valori in commissione Esteri al Senato, Stefano Pedica -. La nostra Costituzione ripudia la guerra e noi non possiamo restare li’ ancora a lungo. Il governo venga a riferire in aula immediatamente e ci dica quando finalmente potremo abbandonare l’Afghanistan”. “Il 2 giugno- conclude Pedica – la parata militare non dovrebbe esserci, o in caso contrario, tutte le Istituzioni dovrebbero festeggiare la festa della Repubblica indossando, oltre alla fascia tricolore, anche un drappo nero al braccio in segno di lutto per tutti i soldati morti in una guerra che l’Italia non vuole e non deve combattere”.

Petr Oliviero Diliberto, segretario nazionale del Pdci “la via politica e’ l’unica soluzione per uscire da una guerra persa gia’ da tempo. Un Paese che si rispetti non puo’ accettare che i suoi figli continuino a morire per una causa assurda. Il Governo deve ritirare le truppe. E lo deve fare chiedendo scusa all’intero Paese per aver mascherato per missione di pace una sporca guerra”.
Fonte: Adnkronos

















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