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I fiumi sotto osservazione rientrati sotto soglia 3 (rossa) e tutte le persone evacuate e accolte nei centri predisposti tornate nelle proprie case

I fiumi sotto osservazione nella notte – Senio, Santerno, Lamone – scesi al di sotto di soglia 3 (rossa) e le 209 persone accolte nei punti predisposti secondo i piani di protezione civile dopo le evacuazioni ordinate ieri dai sindaci, rientrate nelle loro case già dalle prime ore del mattino. Inoltre, non risultano essersi verificate tracimazioni o, al momento, rotture arginali, mentre alcuni dissesti hanno interessato la viabilità, anche nelle zone collinari.

Dopo una notte che ha visto passare i colmi di piena attesi, l’Emilia-Romagna si trova oggi in situazione di allerta arancione nella pianura bolognese, ravennate e ferrarese, dopo l’allerta rossa di ieri, piogge persistenti – con cumulate sul Senio superiori ai 150 millimetri – e letti dei fiumi attraversati da portate d’acqua davvero importanti per un tempo prolungato, anche fino a 32 ore sull’Idice. E se adesso, col calare dei livelli, si allontanano pericoli di tracimazione, resta forte la pressione sulle arginature: dunque, l’attenzione resta alta.

Per questo, la Regione Emilia-Romagna, attraverso l’Agenzia regionale di sicurezza territoriale e protezione civile, ha avviato subito controlli e monitoraggi per valutare le conseguenze di questa situazione di stress degli argini. Anche perché rimangono alcuni tratti al di sopra della soglia 2 (arancione) su Senio, Lamone, Montone, Santerno e Reno.

Una situazione di allerta che negli ultimi due giorni ha visto mobilitato l’intero sistema di Protezione civile regionale, insieme a Prefetture, Comuni, Vigili del Fuoco, Polizie locali, Forze dell’Ordine, volontari. Insieme al 118 per l’evacuazione delle persone fragili. Aperto h24 il Centro operativo regionale (COR) nella sede della Agenzia di sicurezza territoriale e protezione civile, a Bologna, le sedi UT di Bologna e Ravenna, i Centri operativi comunali (COC) e i Centri di coordinamento soccorsi (CCS) nelle aree interessate. Punti operativi anche nella giornata di oggi.

“In queste ore complesse- afferma il presidente della Regione, Michele de Pascale- il quadro che stiamo monitorando ci conferma un miglioramento dei livelli idrometrici dei nostri fiumi, con tutti i corsi d’acqua rientrati sotto la soglia 3 e il ritorno progressivo nelle proprie abitazioni di tutte le persone evacuate. Tuttavia, permane una condizione di vigilanza rafforzata, i livelli restano elevati e gli argini sono sottoposti a forte stress dopo diverse ore di piena. La nostra Protezione civile, insieme alle Prefetture, ai sindaci e a tutte le strutture operative, ha garantito un presidio costante e coordinato sul territorio, in stretto raccordo con l’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile”.

“La misura precauzionale di procedere ad evacuazioni temporanee in alcune aree – scelta molto importante, pur nella sua complessità per i cittadini coinvolti – è sempre fondamentale per garantire la massima tutela delle persone. Capiamo la rabbia di chi ha vissuto un disagio così forte in giornate che dovrebbero essere dedicate alla serenità, ma colonne d’acqua dai 10 ai 15 metri, anche laddove completamente contenute entro gli argini non possono essere mai sottovalutate”.

“Desidero esprimere un grazie sentito a tutte e tutti coloro che in questi giorni di festa hanno lavorato incessantemente per monitorare la situazione-prosegue- e garantire la sicurezza di persone e comunità: operatori e operatrici, tecnici, professioniste e professionisti, amministratori e dipendenti comunali che sempre, nel momento del bisogno, antepongono il bene collettivo all’attività quotidiana; un lavoro di squadra che contraddistingue il sistema regionale di protezione civile e la collaborazione con Prefetture, Vigili del fuoco, Polizie locali e Forze dell’ordine. Un ringraziamento particolare va anche ai tantissimi volontarie e volontari, che hanno scelto di sottrarre tempo alle proprie festività per essere presenti al fianco delle comunità”.

“La circolazione atmosferica che ha interessato la regione è risultata simile a quella del 2023, con piogge estremamente abbondanti e insistenti, in particolare sui bacini romagnoli. Ma a differenza di allora, questa volta il sistema ha tenuto, non si sono registrate tracimazioni né rotture arginali; un segnale importante, frutto anche degli interventi realizzati e sintomo dell’urgenza di realizzarne moltissimi altri. Continueremo a mantenere alta l’attenzione- chiude de Pascale- con monitoraggi sugli argini, controlli tecnici e raccordo costante con i territori, affinché la fase di ritorno alla normalità avvenga in piena sicurezza”.

Il presidente della Regione ha seguito costantemente l’evolversi della situazione, insieme alla sottosegretaria Manuela Rontini e al direttore dell’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e protezione civile, Massimo Camprini.

Piogge forti e insistenti, i numeri
La formazione di un minimo depressionario sul Tirreno, molto lento nel suo spostamento, ha determinato sull’Emilia-Romagna la convergenza di flussi da sud-est molto umidi e flussi da nord-est più freddi. Questo tipo di circolazione, così come accaduto nel maggio 2023, quando però le precipitazioni furono comunque superiori, genera piogge molto abbondanti e persistenti sulla parte di bassa montagna e collina della Romagna e parte centrale della regione.

E’ stata interessata un’ampia zona, dal bacino dell’Idice nel bolognese al bacino del Lamone nel ravennate, con precipitazioni puntuali superiori ai 150 mm in 48 ore. Va sottolineato, a termine di confronto, che il valore climatico delle precipitazioni per il mese di dicembre (Clima 1991-2020) per le stazioni di collina-bassa montagna nella zona interessata dalla parte principale dell’evento (Idice-Lamone), varia tra i 70 e gli 85 millimetri.

Alcuni dati nel dettaglio: nelle 48 ore, la cumulata di precipitazione media areale sui bacini Idice, Quaderna, Sillaro, Santerno, Lamone e Montone ha superato i 100 mm. Quella media areale sul bacino del Senio superiore ai 150 mm.

Si sono aggiunte nevicate sulla parte centro occidentale dell’appennino.

E mareggiate nelle giornate del 24 e 25 dicembre con onde oltre i tre metri.

Piene prolungate, i fiumi sotto pressione
Gli argini sono stati sottoposti a forte pressione, a lungo. Piene prolungate che hanno determinato livelli superiore a soglia 3 nei corsi d’acqua del bolognese e ravennate. Si evidenzia in particolare: sull’Idice per 32 ore, sul Senio per 11 ore, sul Lamone per 9 ore.

L’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e protezione civile avvierà subito i controlli lungo le arginature per verificare la situazione dopo le tante ore di piene prolungate, deflusso che peraltro prosegue tuttora.

In zona collinare, nella parta alta, adiacente la Toscana, dei bacini del Lamone, Senio e Santerno, ora non si registra nessuna criticità in alveo. Qui gli interventi in corso sul reticolo minore hanno dato risultati efficaci.

Evacuazioni, tutte rientrate le persone accolte nei punti allestiti
I sindaci delle aree più a rischio hanno emanato ordinanze di evacuazione preventiva: totale entro i 300 metri dalle aste fluviali, dei piani terra o seminterrati fra i 300 e i mille metri. Le 209 persone assistite direttamente dalla protezione civile che sono state accolte nei 6 hub allestiti dai Comuni sono tutte rientrate nelle loro case alle prime ore del mattino. I volontari di protezione civile hanno collaborato per effettuare monitoraggi dei corsi d’acqua, ridurre i tempi di attuazione degli interventi e nell’allestimento degli Hub.

Le evacuazioni hanno interessato i Comuni di Castel Bolognese, Solarolo, Cotignola, Lugo, Fusignano, Alfonsine, Bagnacavallo, rivieraschi del fiume Senio, nel ravennate, e San Lazzaro alle porte di Bologna (torrente Savena).

Protezione civile, un lavoro di squadra
Oltre al COR aperto h24 a Bologna, gli Uffici territoriali dell’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e protezione civile hanno effettuato un presidio permanente (Sale a Bologna e Ravenna in h24) ed effettuato interventi lungo i corsi d’acqua: sorveglianza arginale, rimozione del legname dalle luci dei ponti e opere idrauliche, telonature preventive, realizzazione di coronella per fontanazzo e manovre idrauliche utili a tenere controllati i livelli idraulici.

I Vigili del fuoco hanno effettuato circa 80 interventi sul territorio.

Sabato 27 dicembre, nessuna allerta
Domani non sono previsti fenomeni meteorologici significativi ai fini dell’allertamento. La criticità idraulica nella pianura centro-orientale è riferita al lento esaurimento della piena nei tratti vallivi del fiume Reno, generata dalle piogge dei giorni precedenti. Nelle zone montane e collinari, in particolare del settore centro-orientale, non si escludono occasionali fenomeni franosi sui versanti caratterizzati da condizioni idrogeologiche particolarmente fragili, a seguito delle precipitazioni pregresse.

















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