I mesi invernali di gennaio, febbraio, marzo e dicembre, che caratterizzano il cosiddetto “turismo invernale”, incidono per il 27,9% delle presenze turistiche (ossia dei pernottamenti) in provincia di Modena nell’intero anno.
È uno dei dati che emerge da un’analisi dell’ufficio studi Lapam Confartigianato in vista della stagione turistica invernale. Nell’ultima stagione invernale di cui si dispongono dati sul turismo, e quindi da dicembre 2024 a marzo 2025, si sono registrate 585 mila presenze nella provincia di Modena. La maggior parte di questi pernotti (precisamente il 75,2%) è dovuta a turisti italiani. Rispetto alla stagione invernale precedente (da dicembre 2023 a marzo 2024), si osserva un aumento tendenziale di 46 mila presenze in più a Modena, pari a un +8,4%. La dinamica dell’ultimo anno è trainata dai pernottamenti di turisti connazionali (+9,1% contro il +6,6% dei turisti stranieri). In città si concentra la maggior parte dei pernottamenti. Nel periodo che va da gennaio a marzo 2025 si contano 169 mila pernotti nel comune di Modena, pari ad oltre un terzo (il 38,4%) dei pernottamenti registrati nell’intera provincia. La quota sale ulteriormente per i pernottamenti di turisti stranieri: il 46,3% si concentra nel comune di Modena. Se ci si sposta dalla città alla montagna, i numeri osservati dall’ufficio studi Lapam Confartigianato sono più contenuti. Analizzando lo stesso periodo preso in esame per le città, e cioè da gennaio a marzo di quest’anno, l’Appennino modenese accoglie 67 mila pernotti (il 15,3% dei pernotti della provincia). La stragrande maggioranza di queste presenze turistiche (l’88,6%) è dovuta al turismo domestico.
«Vi è tuttavia un altro aspetto da tenere in considerazione – spiega la presidente della categoria Turismo Lapam Confartigianato Federica Marcacci –: la montagna è anche la destinazione delle vacanze invernali dei proprietari di seconde case. Secondo gli ultimi dati Istat disponibili, relativi al 2021, oltre la metà delle abitazioni in montagna risulta non occupata, precisamente il 58,5% nei comuni dell’Appennino modenese. Buona parte di queste abitazioni non occupate sono appunto seconde case: la montagna infatti non è frequentata solamente da turisti che pernottano nelle strutture ricettive e vengono registrati dalle statistiche ufficiali ma anche da chi torna nella propria seconda casa durante i periodi di vacanza. Le nostre città, le nostre montagne e più in generale le nostre province offrono possibilità a 360 gradi e per qualsiasi tipologia di turista: grazie alle eccellenze culinarie, ma anche a tante altre grandi attrazioni, possiamo garantire possibilità a grandi e piccini, a famiglie e a giovani. Dobbiamo continuare con una promozione turistica forte e, soprattutto, incentivare sempre più visitatori a godersi i momenti nelle nostre terre, riscoprendo il turismo slow e sostenibile per godere appieno delle opportunità che offriamo».
Da segnalare, però, anche il calo delle entrate preventivate dal settore dei servizi di alloggio e ristorazione e servizi turistici: a novembre 2025 le imprese del settore prevedono di effettuare nei prossimi 3 mesi 2.250 assunzioni a Modena, -3,4% rispetto alle assunzioni previste l’anno precedente nel modenese. Nel dettaglio, a novembre 2025 sono previste 750 assunzioni di esercenti e addetti nelle attività di ristorazione (cuochi, camerieri e figure professionali simili) in provincia di Modena, in diminuzione del 6,3% rispetto all’anno precedente. Nonostante ciò, rimane elevata la difficoltà di reperimento per le strutture: oltre una assunzione su due risulta difficile da reperire. Nella provincia di Modena, in particolare, risulta difficile da reperire il 51,7% delle figure professionali del settore.


