Una panchina vuota può parlare forte, soprattutto quando è dipinta di rosso. A Correggio il 25 novembre non è solo una data in calendario, ma un impegno collettivo a riconoscere e contrastare la violenza di genere in tutte le sue forme.
In occasione della Giornata contro la violenza sulle donne, il Comune di Correggio propone le iniziative del programma “Correggio contro la violenza di genere”. Sabato 22 novembre, alle ore 10, sarà inaugurata una nuova panchina rossa nell’area verde di via Pasquali 2, nel parco principale della frazione di Prato. La panchina rossa, simbolo visibile di richiamo al fenomeno della violenza di genere, vuole invitare chi attraversa il parco a fermarsi, riflettere, prendere posizione. Interverranno il vicesindaco Maria Chiara Oleari, la consigliera regionale Elena Carletti e la capogruppo del PD in consiglio comunale Erica Tacchini, che leggerà un contributo scritto dell’associazione NonDaSola.
Si tratta della terza panchina rossa installata dall’insediamento dell’attuale Giunta nel 2023 e della prima in una frazione: quella di Prato è una scelta non casuale, che parte dal centro abitato più popoloso del Comune ma che vuole anche tenere viva la memoria di Daniela Coman, uccisa lo scorso maggio dall’ex compagno proprio a Prato, e ribadire la necessità di non abbassare mai la guardia sulla violenza contro le donne.
Martedì 25 novembre, alle 20:45, al Centro sociale XXV Aprile è in programma “Non ti amo da morire”, incontro pubblico dedicato a riconoscere e contrastare le forme di violenza nelle relazioni affettive, promosso in collaborazione con l’associazione Pro.di.Gio. Ospite della serata sarà Ameya Canovi, psicologa e PhD, tra le voci più seguite sui social sui temi delle relazioni, della dipendenza affettiva e dei legami disfunzionali, autrice di numerosi percorsi divulgativi e formativi rivolti a chi desidera costruire rapporti più sani e consapevoli.
L’incontro vuole mettere al centro proprio ciò che spesso resta invisibile: la violenza psicologica, economica, verbale, digitale, che può abitare le case e le storie di persone molto vicine a noi. Per partecipare non è necessaria la prenotazione: la serata sarà un’occasione di confronto, ascolto e consapevolezza rivolta a tutta la cittadinanza.
“Per combattere davvero la violenza di genere – sottolinea il vicesindaco Maria Chiara Oleari – dobbiamo imparare a chiamarla con il suo nome e a riconoscerla in tutte le sue espressioni, non solo quando diventa violenza fisica. Solo così, come comunità, possiamo costruire relazioni più libere, rispettose e sicure per tutte e tutti”.


