La realizzazione del nuovo Ospedale di Carpi e l’innovazione strutturale e operativa dell’Ospedale di Mirandola sono le prime due azioni del progetto sanitario per il sistema nord della Provincia di Modena, condiviso da tutti i sindaci e dalla componente sanitaria. Un patto per la sanità pubblica che ha come filo conduttore la valorizzazione delle professionalità e delle vocazioni tradizionalmente espresse dai due poli ospedalieri, l’ammodernamento del parco tecnologico complessivo e l’attuazione di lavori di manutenzione e miglioramento delle strutture operative.
È stato presentato oggi, mercoledì 5 novembre, in conferenza stampa a Carpi dai sindaci di Carpi e Mirandola Riccardo Righi e Letizia Budri, il sindaco di Modena e presidente della CTSS provinciale Massimo Mezzetti, assieme al presidente della Regione Emilia-Romagna, Michele de Pascale, all’assessore alle Politiche per la salute, Massimo Fabi, ai sindaci e ai professionisti dei due Distretti sanitari, il percorso che vedrà la pubblicazione, la prossima settimana, dell’avviso pubblico per la manifestazione di interesse per la progettazione, realizzazione e futura gestione del nuovo Ospedale di Carpi rivolto all’individuazione di operatori economici per la presentazione di proposte attraverso la modalità del partenariato pubblico privato. Parallelamente al percorso sul nuovo ospedale di Carpi, sarà poi avviata anche una procedura di gara per affidare la progettazione ed esecuzione di una serie di lavori sull’Ospedale Santa Maria Bianca, in un’ottica di complementarietà tra le due strutture.
La definizione di dettaglio delle funzioni da attribuire ai due ospedali, coinvolgendo tutti gli attori (professionisti, sindacati, associazioni di volontariato), sarà affidata a una Commissione interdistrettuale, un tavolo tecnico che è stato annunciato ieri nel corso della seduta della Conferenza territoriale sociale e sanitaria su proposta dei sindaci Righi e Budri, in qualità di presidenti delle commissioni sanitarie dei rispettivi distretti, e del presidente dell’Unione Comuni Modenesi Area Nord, il primo cittadino di Finale Emilia Claudio Poletti.

Le dichiarazioni
“Quello tra Carpi e Mirandola – afferma il presidente de Pascale – è un patto per la sanità pubblica che segna una collaborazione importante tra i due distretti, un modello a livello regionale che fa da apripista e va replicato anche in altri territori. In questo modo andiamo verso una gestione territoriale della salute pubblica più integrata, condivisa e partecipata. È importante che i territori si uniscano e lavorino insieme per garantire una sempre migliore qualità dei percorsi di cura e assistenza”.
“Il progetto sanitario per il sistema nord modenese, condiviso nelle ultime settimane – aggiunge l’assessore Fabi – è un impegno a costruire una sanità vicina alle persone, fondata sulla qualità delle cure e sulla collaborazione tra e con le comunità locali. Grazie a questo lavoro di squadra nascerà un sistema di servizi sanitari sempre più efficace per i cittadini”.
“Dopo anni di lavoro e di impegno – evidenzia il sindaco di Carpi Riccardo Righi – , anche da parte di chi mi ha preceduto e che ringrazio, si apre finalmente una fase nuova e concreta per la realizzazione del nuovo Ospedale di Carpi. È un passaggio importante, segnato dalla volontà condivisa, chiara ed inequivocabile di avviare il processo finale per dare vita alla nuova struttura. Una volontà che è stata rafforzata dalla decisione di modificare le modalità del procedimento amministrativo comprimendo i tempi tanto da anticipare di circa un anno e mezzo l’avvio del percorso e rendere più efficiente l’intero processo. Dopo anni, si compie anche un passo fondamentale che guarda ad unire territori e a fare del dialogo e del lavoro comune un elemento di forza. Un nuovo ospedale per Carpi, ma anche investimenti per innovare e valorizzare quello di Mirandola: due poli che, insieme, rafforzeranno l’intera rete sanitaria del nostro territorio, mettendo al centro le persone, la qualità dei servizi e la collaborazione tra comunità. Un Ospedale che non sarà solamente un luogo ma, insieme al Santa Maria Bianca di Mirandola, sarà il cuore di una rete di connessioni con gli altri territori, rafforzando il sistema Nord della provincia, con un unico intento: migliorare la qualità e l’efficienza della sanità territoriale, valorizzando le professionalità e le specificità di ciascun presidio. Desidero ringraziare la Regione Emilia-Romagna, l’Azienda USL, i colleghi sindaci e tutti coloro che, con competenza e spirito di collaborazione, hanno contribuito a rendere possibile questo passo in avanti per la sanità pubblica del nostro territorio”.
“Oggi si apre una nuova fase per la sanità del sistema nord modenese – dichiara anche la sindaca di Mirandola, Letizia Budri -. I territori di Mirandola e Carpi condividono per la prima volta un percorso di programmazione comune: un segno concreto della volontà di costruire una visione unitaria e una collaborazione autentica, capace di valorizzare la vocazione di ciascun distretto, al servizio delle comunità e dei cittadini. Per Mirandola si tratta di un passaggio importante e non scontato. Dopo anni complessi, in cui non sono mancati timori sul ruolo futuro del Santa Maria Bianca all’interno della rete provinciale, fissare un punto fermo e riconoscere il nostro ospedale come presidio strategico e irrinunciabile rappresenta una condizione fondamentale per guardare avanti con fiducia. Questo nuovo approccio consentirà di rafforzare l’intero sistema sanitario provinciale, garantendo qualità, equità e prossimità delle cure. A breve, i sindaci rappresentanti dei due distretti sottoscriveranno, insieme all’Azienda USL di Modena, un protocollo d’intesa per l’istituzione di un Gruppo interdistrettuale dedicato alla definizione delle nuove funzioni ospedale-territorio del sistema nord modenese. Questo è un buon punto di partenza: ora servono investimenti e scelte coerenti, affinché la collaborazione avviata si traduca in risultati concreti e in una sanità pubblica davvero più vicina ai cittadini”.
“Oggi si inaugura il metodo Modena – dichiara Mattia Altini, direttore generale Ausl -, un modo di lavorare che pone al centro la trasparenza, la collaborazione con le comunità professionali, i cittadini e le amministrazioni. Un metodo che, ne sono certo, darà grandi esiti. Le aree provinciali, nord, centro e sud, sono di fatto l’evoluzione dell’organizzazione distrettuale dell’Azienda sanitaria: non possiamo continuare ad avere sovrapposizioni e inefficienze, servono strutture a forte innovazione clinica, tecnologica e organizzativa che si integrano in maniera dinamica tra loro e con il territorio, così come già accade in diversi ambiti. A guidarci sono i bisogni dei nostri cittadini, ma anche gli stessi professionisti che già dialogano tra loro in maniera multidisciplinare, si spostano, interagiscono sui pazienti per raggiungere l’obiettivo, un’alta qualità delle cure. Questa strategia non solo porterà frutti in termini di strutture e servizi per le diverse aree della Provincia, mettendo a valore le vocazioni di ciascun ospedale, ma le renderà sempre più attrattive per tutti i professionisti che collaborano nel percorso salute, e che noi vogliamo valorizzare all’interno delle sedi esistenti e in vista di quelle che verranno”.
“Come ho più volte ribadito – aggiunge Massimo Mezzetti, sindaco di Modena e presidente della Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria provinciale – quando parliamo di sanità dobbiamo avere un approccio assennato ed una visione strategica. La situazione attuale fotografa un aumento dei costi del sistema del 3,6% a fronte di una crescita dei finanziamenti limitata all’1,4%. Tutto ciò, se vogliamo continuare a garantire e migliorare un’offerta all’altezza delle domande dei nostri cittadini, richiede una riflessione seria sull’adeguatezza dell’attuale erogazione dei servizi e una loro razionalizzazione per efficientare la spesa e la sua efficacia. Un ragionamento che vale per tutto il territorio provinciale e dunque, a maggior ragione, anche per il Comune capoluogo che assorbe il grosso delle voci di spesa. Questa è una linea condivisa con tutti i sindaci del territorio e con i due Direttori generali e siamo convinti di procedere con determinazione in questa direzione. Ciò di cui parliamo oggi, un grande e importante investimento come quello del nuovo Ospedale di Carpi e dell’adeguamento del Santa Maria Bianca di Mirandola, ne è la conferma”.
Grazie a questo patto, prende corpo il nuovo progetto di insieme per la sanità pubblica nord modenese, una visione strategica che punta a superare sovrapposizioni, inefficienze, carenze organizzative per fornire ai cittadini del territorio risposte più integrate e di qualità, sempre inserite nell’ambito della rete sanitaria provinciale. Il progetto valorizza le professionalità presenti e le vocazioni specifiche dei due ospedali, che non sono in contrapposizione ma sempre più complementari: Carpi e Mirandola, infatti, continueranno a operare in sinergia, rafforzando i rispettivi ruoli per offrire ai cittadini una rete integrata e ancor più completa di servizi.
Parallelamente, l’Azienda Usl di Modena sta procedendo con un piano articolato di lavori di manutenzione e adeguamento delle strutture sanitarie attualmente operative in tutti i Distretti della provincia. L’obiettivo è garantire ambienti sempre più sicuri, accoglienti e funzionali, migliorando la qualità complessiva dell’assistenza nell’attesa della realizzazione dei nuovi interventi strutturali.


