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CNA su calo posti di lavoro in Appennino

“I dati presentati oggi da Ires e Cgil sulla situazione industriale in Appennino sono preoccupanti e, purtroppo, non sorprendenti per CNA: da tempo stiamo segnalando come il settore manifatturiero sia in difficoltà in montagna. Per fortuna, continua a resistere grazie a quelle centinaia di piccole e medie imprese che, pur tra enormi problemi, hanno deciso di continuare a produrre in Appennino, offrendo ancora migliaia di posti di lavoro. Però non basta puntare sulla capacità di resistenza delle imprese, occorrono politiche industriali che rilancino il territorio”.

E’ il commento di Silvia Bernabei, Presidente CNA Area Appennino bolognese.

“La difficoltà delle imprese manifatturiere dell’Appennino è un tema che solleviamo da anni – prosegue Silvia Bernabei -. È arrivato il momento di passare dalle parole ai fatti, con politiche e interventi mirati che sostengano concretamente le aziende che hanno scelto di restare e produrre in montagna, spesso in condizioni difficili ma con un grande valore per la comunità e per l’economia locale”.

CNA sottolinea come le imprese dell’Appennino si siano trovate in questi anni a fronteggiare una serie di sfide senza precedenti che ne hanno messo a dura prova la tenuta: dalla delocalizzazione produttiva, all’aumento dei costi dell’energia, fino ai dazi e alle guerre che oggi pesano sulle esportazioni e sulla competitività. Nonostante ciò, molte aziende hanno continuato a investire, innovare e mantenere occupazione, dimostrando grande resilienza e legame con il territorio.

“Rispetto agli altri settori economici della montagna, in particolare il turismo  – continua Bernabei – crediamo che si stiano aprendo prospettive di sviluppo importanti, sia dal punto di vista di fatturato che di occupazione. Non pensiamo che il turismo debba essere sostitutivo della produzione, ma certamente può rafforzare un’economia che comunque deve fare i conti con un calo del manifatturiero, anche dovuto alle crisi internazionali che stanno colpendo soprattutto le grandi aziende della montagna. Se vogliamo però che sia un turismo di qualità, in grado di offrire concrete prospettive alle aziende del settore e ai suoi dipendenti, occorre investire sull’attrattività del nostro territorio e sulla formazione di personale qualificato, indispensabile per garantire standard elevati e servizi di qualità”.

“L’Appennino non deve essere visto come un territorio da soccorrere – prosegue Silvia Bernabei – bensì come una risorsa strategica per l’intera area metropolitana e per la regione. Per renderlo davvero competitivo e attrattivo servono opere e investimenti infrastrutturali che migliorino la mobilità, la connettività e i servizi, creando le condizioni perché imprese e cittadini possano scegliere di restare e investire qui”.

“Solo una strategia integrata – conclude la Presidente Bernabei – potrà garantire un futuro di lavoro e crescita per il nostro territorio. CNA ribadisce la necessità di un impegno congiunto delle istituzioni, delle associazioni e delle comunità locali per costruire politiche di sviluppo che sostengano le imprese, incentivino gli investimenti e contrastino lo spopolamento, restituendo all’Appennino un ruolo centrale nell’economia regionale”.

















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